Minorenni: NO alla pillola - Il corriere della sera, 08/07/02
Protesta dei medici: abbiamo rischiato, ora vogliamo più tutela I ginecologi dei consultori: non faremo più ricette
Niente contraccettivi alle minorenni. L'Associazione dei ginecologi dei consultori (Agico), che riunisce una parte dei medici operanti nella struttura pubblica, chiede nuove norme sulla prescrizione dei contraccettivi ai minori e intanto rifiuta di prescriverli. «La legge 194 ci autorizza a somministrare la pillola ma non a prescriverla», spiega Luigi Cerzosimo, ginecologo, presidente dell'Agico, riferendosi all'articolo 2 della 194, legge sull'interruzione di gravidanza. Solo somministrazione a vista quindi per i medici dell'Agico: «Se la confezione non è disponibile, non possiamo fare la ricetta».
Le minorenni che vogliono la pillola devono andare al consultorio accompagnate dai genitori o da un tutore legale.
Anche per la cosiddetta «pillola del giorno dopo» (o contraccettivo d'urgenza) Cerzosimo invita le ragazze a farsi accompagnare. Neppure il consultorio per le adolescenti basta a risolvere il problema. «Finora i ginecologi hanno rischiato, ora chiediamo maggiore tutela», protesta il presidente dell'Agico, che lavora al consultorio del Santa Maria della Pietà. Cerzosimo esclude che la procedura possa creare problemi alle ragazze: «Al contrario credo che favorisca il dialogo con i genitori». E per chi non ha i genitori qui, come molte immigrate? «Le immigrate minorenni sono pochissime», sostiene.
L'Agico sta preparando in questi giorni le linee guida da inviare ai propri associati: «Ogni medico dovrà richiedere alla propria Asl di appartenenza di farsi carico della questione "pillola" provvedendo alle scorte di farmaci o sollevando il medico dalla responsabilità della prescrizione alle minorenni». Giulia Rodano, presidente della commissione Sanità della Regione, afferma: «L'articolo 2 della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza parla di "somministrazione su prescrizione medica". L'obiettivo è garantire la contraccezione a tutte le donne comprese quelle che non hanno la possibilità di pagarsela e non escludere le minorenni dalla prevenzione e contraccezione». La Rodano invita il presidente della Regione, Francesco Storace a emettere una circolare diretta ai medici per chiarire la sciogliere la questione, e infine sottolinea: «In questo modo si mette a rischio l'opera di prevenzione dell'aborto».