Nuovo arresto per l'imam di Varese
Mandato di cattura dal Marocco
Abdelmajid Zergout, imam marocchino della moschea di Varese, è stato arrestato dalla Polizia. La Questura ha reso noto che sul capo del religioso pendeva un mandato di arresto ai fini di estradizione verso il Marocco, emesso il 31 luglio scorso dalla Procura del Re presso la Corte di Appello di Rabat per i reati di terrorismo. Nel 2007 era stato assolto dal Tribunale di Milano dall'accusa di terrorismo internazionale e poi scarcerato.
Nato a Safi (Marocco), noto anche come Abou Ai Barà, il 43enne capo della moschea di Varese, era finito sotto processo con l'accusa di aver organizzato in Italia una cellula inserita del Gruppo Islamico Combattente marocchino in contatto con analoghe cellule in diversi paesi europei e in Marocco.
Sposato e con figli piccoli, tre anni fa era stato portato in carcere dai Ros dei Carabinieri, fu assolto il 24 maggio scorso con la formula del 530 secondo comma (ex insufficienza di prove) a Milano e scarcerato. Nelle motivazioni della Prima sezione della Corte d'Appello milanese confermava che "non vi è alcuna prova di concreti obiettivi criminosi presi di mira dagli imputati, né delle concrete attività a costoro poste in essere per dar corso ai loro propositi, nemmeno a livello di atti preparatori o, comunque, funzionali alla loro esecuzione".
Il pm Elio Ramondini aveva sostenuto in dibattimento la mancata formazione della prova soprattutto per l'impossibilità di ottenere delle rogatorie internazionali che avevano indotto la Pubblica accusa a optare per la richiesta di assoluzione.