ACCEDI

Password dimenticata?

×
Seguici su Instagram Feed RSS Seguici su YouTube
Pagina 2 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima
Visualizzazione risultati da 11 a 20 su 41

Liberata Ingrid Betancourt

  1. #11
    Sedobren Gocce
    Ospite

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da killuminato Visualizza il messaggio
    bella notizia che proprio non mi aspettavo!
    non c credevo manco io... manco mia madre...

    l'avevo sentita un 20' fa


  2. # ADS
     

  3. #12
    Sempre più FdT
    Uomo 55 anni da Firenze
    Iscrizione: 20/6/2008
    Messaggi: 2,500
    Piaciuto: 5 volte

    Predefinito

    finalmente, era l'ora!!

  4. #13
    colibrì
    Utente cancellato

    Predefinito

    evvai!!!!

  5. #14
    twix ™
    Ospite

    Predefinito

    Bah. Secondo me al giorno d'oggi è impossibile non trovare una donna. [ come del resto non trovavano bin l. ].


    Comunque sono contenta per lei ^^.

  6. #15
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito

    è un testo di 5 anni fa, quando i guerriglieri avevano rilasciato un breve video di Betancour. Merita.

    Quando eleganza e bellezza possono vincere la ferocia

    di Francesco Merlo - Repubblica - 2 Dicembre 2007

    Solo dei guerriglieri marxisti, con le bombe esplosive nelle tasche e le bombe ideologiche nella testa, possono non capire che la bellezza di Ingrid Betancourt li ha già seppelliti tutti. Guardatelo ancora quel video, meno di trenta secondi su Youtube, e, senza pensare di essere diventati dei fiancheggiatori - fiancheggiatori estetici - , liberate pure il vostro cuore.

    E ditelo anche voi, insieme con noi, che Ingrid Betancourt in 2107 giorni di prigionia è diventata più bella, che non era mai stata così bella. E che tutto il marxismo del mondo, quello scritto e quello orale, non può competere con l'eleganza della rozza tunica bianca che copre quel corpo esile e disarmato. Contro la ferocia della rivoluzione qui c'è l'arma dell'eleganza che nessuna modella d'alta moda riuscirebbe ad eguagliare, un'eleganza che per un rivoluzionario è micidiale perché in pochissimi secondi sbriciola la durezza dell'astio sociale.

    E, ancora, in quelle mani di porcellana che s'intrecciano ci sono la compostezza e la fragilità di milioni di donne maltrattate: quelle mani sono le mani di tutte le donne del mondo, le mani della carezze contro le mani-grilletto dei guerriglieri; le mani delle mamme, le mani che salutano, le mani della musica, le mani dell'arpa e quelle del ricamo contro le mani-protesi della lotta armata; le mani nelle mani contro il pugno chiuso dei compagni del Farc.

    Comunque vada a finire, dobbiamo molto alla bellezza di Ingrid Betancourt. Intanto, se in tutto il mondo e tutti insieme siamo sobbalzati davanti alla sua sofferenza, noi che siamo bestie feroci, è perché vi abbiano riconosciuto la bellezza, quella che lascia senza fiato, la bellezza allo stato naturale, di perfezione rinascimentale, la bellezza che disarma gli efferati perché ne rivela la gratuità e dimostra che non esiste la violenza di cui parlava Marx, la violenza levatrice di storia.

    Guardate come la bellezza di quelle palpebre semichiuse toglie dignità a qualunque progetto che sia fondato sulla sofferenza, fosse pure quella di un ricco banchiere e non quella di una donna, madre e moglie. Le palpebre di Ingrid Betancourt sono chiuse davanti alla violenza che ha visto e davanti a quella che ha subìto, mentre le nostre palpebre, al contrario, sono sbarrate per lo sbigottimento.

    L'immagine che vediamo è una: per circa trenta secondi soltanto la camera si muove cambiando appena un poco la prospettiva. Ma nell'immobilità della Betancourt, che è bella come una poesia di Baudelaire, c'è tutta la velocità dei nostri nervi in fuga, c'è la nostra inquietudine, ci siamo noi che ci chiediamo come sia possibile che questi guerriglieri non riconoscano in questo video il loro autogol risolutivo, non capiscano che la bellezza di questa donna è come la cattura di Che Guevara in Bolivia, come la notizia della sua morte, come la foto del suo cadavere.

    L'immagine della Betancourt, specie se non fosse liberata, è destinata a diventare un'immagine mito, come il cavallo di ***** per esempio, un giocattolino al quale viene consegnata l'espugnazione di una città e il declino di una grande civiltà, come il Che appunto, il rivoluzionario romantico che è finito sulle magliette dei giovani di sinistra, di destra e di centro, ma anche come Marilyn, come il Cristo armato, come James Dean, che è a sua volta l'immagine simbolo della ribellione e della libertà individuali. Ebbene, allo stesso modo, la Betancourt è la bellezza disarmata che sconfigge la guerriglia e il marxismo, i quali furono più forti dell'esercito degli Stati Uniti, ma sono più deboli di un donna. Tutto infatti possiamo comprendere: la libertà dei popoli, la rivoluzione, il sol dell'avvenire, la guerriglia; ma non la gratuità della sofferenza inflitta a una donna.

    Da tempo ci siamo convinti che in Italia il fascismo aveva già perso la sua partita con la storia quando decise di infilare l'intelligenza in galera, cioè quando mandò Gramsci in prigione. E difatti, in quella prigione, Gramsci divenne ancora più intelligente e, morendo di prigione, seppellì il fascismo. Allo stesso modo qui il tormento ha reso la Betancourt bella e invincibile, ed è della sua immagine che ci ricorderemo ogni volta che ci parleranno di guerriglia marxista.

    Di sicuro esistono altre forme di bellezza. Non è vero che la sola bellezza è quella maledetta, ma certo nella bellezza che è anche sofferenza c'è un surplus di mistero che non si esprime necessariamente nella magrezza e nelle cicatrici. A volte anche in un corpo fastoso può rivelarsi il maledettismo: basta uno sguardo, una mano, una tunica, un viso, o i lunghissimi capelli raccolti in una coda che pende sul davanti. Qui la bellezza maledetta traspare da ogni dettaglio, la Betancourt sembra la donna dell'antico rito indiano Sati, la donna che si lascia bruciare viva insieme al cadavere del marito, la donna fedele non ad un uomo, ma a se stessa, alla propria tenacia, alla propria forza, alla propria coerenza.

    Nel lento crescere dei capelli della Betancourt in cinque anni di prigionia ci sono più forza, più tenacia e più coerenza che in tutta la teoria e in tutta la pratica della rivoluzione armata. Quei capelli lunghi sono il dolore della donna, sono un velo di lacrime, sono salici piangenti. Siamo certi che se fosse liberata, subito la Betancourt libererebbe anche i capelli che, così lunghi e al vento, tornerebbero ad essere allegria.

  7. #16
    twix ™
    Ospite

    Predefinito

    Mi spiace per la donna.. catturarla non è stato ceramente giusto.. però a me spiace di più per le popolazioni sottomesse.

  8. #17
    Vivo su FdT
    Donna 33 anni da Estero
    Iscrizione: 23/6/2006
    Messaggi: 4,829
    Piaciuto: 49 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Incredibile! Dopo così tanto tempo!

    Sono contento per lei! Finalmente

  9. #18
    Assuefatto da FdT
    Uomo 35 anni da Cremona
    Iscrizione: 6/10/2007
    Messaggi: 941
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    ma un mese fa non la davano per moribonda se non morta ?

    comunque bella notizia !

  10. #19
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 11/9/2007
    Messaggi: 13,624
    Piaciuto: 66 volte

    Predefinito

    Molto bene!!!
    Sono proprio contento per lei e per i suoi familiari.
    Speriamo liberino anche gli altri

  11. #20
    Overdose da FdT Majiko
    Uomo 35 anni da Torino
    Iscrizione: 25/8/2006
    Messaggi: 7,749
    Piaciuto: 18 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Incredibile! Dopo così tanto tempo!

    Sono contento per lei! Finalmente

Pagina 2 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima

Discussioni simili

  1. Ingrid Michaelson - Keep breathing
    Da Grì nel forum Video musicali
    Risposte: 2
    Ultimo messaggio: 7/4/2009, 5:46