Schedatura impronte, no dall'Ue
"Provvedimento vìola norme europee"
La Commissione europea ha bocciato il progetto del ministro Maroni di effettuare un censimento dei nomadi, compresi i minorenni, ricorrendo anche al rilevamento delle impronte digitali. "La schedatura delle impronte vìola le norme Ue", ha precisato l'esecutivo europeo. Immediata la replica del ministro: "E' una procedura normale che viene fatta anche nei tribunali dei minori". Maroni ha altresì invitato la Commissione a meglio informarsi.
''Noi facciamo un censimento, questa non è una schedatura. Facciamo accompagnare questa azione dalla Croce rossa italiana, che accompagnerà la polizia nei campi nomadi per tutelare i diritti di tutti. Ci sono decine di migliaia di bambini che vivono nell'immondizia e con i topi''.
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, durante la registrazione della puntata di Otto e Mezzo che andrà in onda questa sera su La7, in merito alle polemiche insorte dopo la sua proposta di rilevare le impronte digitali agli abitanti dei campi nomadi, minori compresi.
''Si è creata una polemica su un fatto inesistente. Nei Patti per la sicurezza - ha aggiunto Maroni - firmati dal precedente ministro dell'Interno, Giuliano Amato, con alcuni sindaci si prevedeva la nomina del prefetto a commissario straordinario per l'emergenza nomadi definita tale dal governo Prodi. Nei campi nomadi ci sono italiani, romeni ed extracomunitari e la metà sono minori e sono lì per essere sfruttati, per mendicare o peggio.
L'emergenza nomadi non è stata affrontata con misure ed io ho deciso di dare attuazione ai Patti''. Con questa iniziativa il ministro intende capire quanti campi nomadi ci sono e chi ci vive. Secondo l'impostazione del governo ''chi sta in Italia deve stare in condizioni decenti: sono allibito quando sento richiami alla convenzione Onu sui diritti dei bambini''. Parlando di immigrazione e sicurezza Maroni ha aggiunto che siamo ''di fronte a un fenomeno epocale: bisogna cercare di evitare lo Tsunami e convogliare la piena, che ci sarà comunque, perché non distrugga il tessuto sociale''