Immigrati/ Ecco chi sono i nuovi romeni. Istruiti, specializzati e ben integrati. Legati alle origini, scelgono un futuro tutto italiani
Sabato 14.06.2008 (affari italiani)
Un milione di nuovi cittadini che, nonostante le difficoltà e le discriminazioni, contribuisce in modo rilevante al Sistema Paese. Sono gli immigrati romeni in Italia, secondo l'ultimo rapporto della Caritas. Centuplicati dal 1997, diventati il primo gruppo stranieri residente e la seconda, per numero, forza lavoro nazionale. “Va tentato un rinnovato accreditamento dei romeni nell’opinione pubblica", ha dichiarato il direttore di Caritas Italiana, Vittorio Nozza anticipando alcuni risultati dell’indagine. "Sono fondamentalmente dei grandi lavoratori, anche se non mancano individui e gruppi malavitorsi. Apprezzano la nostra lingua e la nostra cultura, con cui si sentono imparentati; leggono i nostri giornali; mandano con profitto i figli a scuola; sono soddisfatti del nostro sistema sanitario più ancora che della nostra cucina. Non importa se ortodossi o cattolici, rivelano un profondo sentimento religioso e con spirito di unità pregano nelle nostre chiese. Questi sono veramente i romeni: i nuovi cittadini da accogliere".
Oltre un milione i romeni in Italia. Producono l'1,2% del Pil
La comunità romena è cresciuta di cento volte dal 1990, diventando il primo gruppo nazionale tra gli immigrati. E chiede più integrazione basata su una legalità fatta di "uguali diritti e doveri".
Da appena 8mila nel 1990 a oltre un milione all’inizio del 2008. In 17 anni i cittadini romeni in Italia è aumentata di cento volte, diventando il primo gruppo nazionale straniero, con 557mila occupati che contribuiscono per l’1,2 per cento al Pil italiano. Cifre che completano i dati degli archivi ufficiali per far luce sulla realtà effettiva di una comunità di cui nell’ultimo anno si è parlato quasi solo in termini di sicurezza. Le presenze. All’inizio del 2007, su un totale di 3.690.000 stranieri regolari i romeni sono risultati 556mila secondo la stima del Dossier Caritas/Migrantes, per il 53,4 per cento costituiti da donne. Aggiornata all’inizio del 2008, la stima, basata sull’utilizzo incrociato di tutti gli archivi disponibili, ipotizza la presenza di 1.016.000 romeni, il 73% per motivi di lavoro e il 23,5 per motivi di famiglia.
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Gli immigrati clandestini sono più istruiti dei regolari.
Ma sono anche i più accusati di reati come scippi e furti.
Non è una contraddizione?
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