Fonte: tgcom
Maria Patrizio, la mamma di Mirko, il bimbo di 5 mesi trovato morto annegato nella sua abitazione a Casatenovo (Lecco), è stata fermata per omicidio aggravato e simulazione di reato. La donna, che da mercoledì sera era ricoverata e piantonata all'ospedale di Merate, è stata trasferita nel carcere di San Vittore a Milano. Maria Patrizio ha parzialmente, ma sostanzialmente confessato.
L'annuncio del fermo è stato dato dal magistrato insieme al sostituto procuratore Giovanni Gatto e al comandante provinciale dei carabinieri di Lecco Michele Di Salvo in una conferenza stampa organizzata all'ospedale di Merate dove era ricoverata la mamma di Mirko. La donna infatti sarebbe stata colta da malore dopo aver incontrato i suoi legali e portata al pronto soccorso dove è stata interrogata dai magistrati.
Nella conferenza stampa né i magistrati né i carabinieri hanno voluto fornire altri particolari. Non hanno risposto alla domanda se la donna abbia confessato o mantenga la sua versione dell' aggressione, né agli interrogativi sul perché abbia ucciso il figlio di 5 mesi. Per questa mattina comunque é già stata preannunciata una conferenza stampa in cui saranno spiegati altri particolari di questa drammatica vicenda. Sembra dunque prendere sempre più corpo l'ipotesi più agghiacciante: il piccolo Mirko Magni, 5 mesi, sarebbe morto affogato, dopo essere stato tenuto per qualche minuto, volontariamente, sott'acqua.
Mercoledì tra Merate, Arcore e Casatenovo è stata una giornata molto convulsa e piena di voci che si sono rincorse continuamente, fino al ricovero al pronto soccorso di Merate di Maria. Nel pomeriggio la donna si era incontrata a lungo con i suoi legali, Fabio Maggiorelli ed Ernesto Rognoni di Genova, che poi erano andati ad incontrare il procuratore capo di Lecco, Anna Maria Delitala, uscendo dal colloquio piuttosto scuri in volto. "E' una donna disperata, distrutta, non fa altro che piangere" ha detto Maggiorelli, riferito alla sua cliente. Poco dopo, il trasferimento in ospedale. La giornata era cominciata con le indiscrezioni pubblicate da un quotidiano locale, La Provincia di Lecco, secondo il quale il bimbo è stato, appunto, assassinato. Non si sarebbe trattato, quindi, di un incidente come drammatico epilogo di una rapina ma di un omicidio vero e proprio.
E così, ad una settimana dal dramma, si profilano i contorni di questo mistero che, per molti versi, richiama quello di Cogne. Non tanto perchè si dà per scontato chi sia il colpevole, ma perchè, nella Brianza lecchese come nel paesino valdostano, gli elementi certi sono stati finora due: un bimbo morto e l'unica persona che era con lui in quel momento, la madre, che ha sempre respinto ogni responsabilita' nel dramma. "Mi hanno aggredito alle spalle, stavo lavando Mirko quando qualcuno mi ha picchiata e ho perso conoscenza", ha ripetuto per sette giorni Maria, sposata con Christian Magni, operaio nella zona, un figlio, Mirko, tanto voluto, tanto atteso, nato dopo cinque anni di matrimonio.
La vicenda
Quel mercoledì mattina nell'abitazione su due piani nella cascina Valaperta nella ricca Brianza lecchese in casa c'erano solo loro due, Mirko e la sua mamma. Ad un certo punto era scattato l'allarme. Sul posto erano arrivati il 118, i carabinieri e si erano trovati davanti una scena che poi è stato molto difficile ricostruire. La donna sotto choc e sconvolta era stata trovata poco prima dal marito e dal suocero che da due ore tentavano di mettersi in contato con lei telefonicamente. "L'abbiamo trovata legata con del nastro adesivo", avevano spiegato. Mirko era già stato preso dalla bacinella e portato sull'ambulanza dal personale sanitario che per una ventina di minuti aveva tentato inutilmente di rianimarlo.
Una versione, questa dell'aggressione, che non ha dal primo momento convinto gli inquirenti che hanno comunque deciso di indagare a tutto campo: rapina, ma anche un incidente o addirittura l'infanticidio. Dopo due giorni sono arrivati i Ris di Parma che hanno setacciato l'intera abitazione trovando decine di tracce organiche e biologiche ed elementi tutt'ora sottoposti ad analisi nei loro laboratori. E' stata eseguita l'autopsia su Mirko, un esito ufficiale degli esami non è stato comunicato, anche se le indiscrezioni pubblicate fanno riferimento all'esame necroscopico. Sabato poi la Procura di Lecco ha deciso di aprire un fascicolo contro ignoti per tentata rapita e omicidio. In attesa degli esami dei Ris e di quelli dell'autopsia, in questi giorni si sono susseguite le indagini, mentre i familiari e gli amici si sono sempre stretti attorno a Maria accusando i media di un inutile linciaggio. Mercoledì poi la nomina dei due avvocati, entrambi di Genova. Poi la svolta e nelle prossime ore forse si capirà esattamente cosa è successo quel mercoledì mattina.