L'uomo aveva lasciato l'auto davanti al passo carraio di un condominio e aveva chiesto tempo per fare i suoi comodi
PALERMO - Rischia il carcere chi impedisce l'uscita di un'auto dal condominio. La condanna scatta, soprattutto, se il guidatore maleducato rifiuta di spostare subito la sua auto e chiede tempo per sbrigare i suoi comodi. Lo sottolinea la Cassazione con la sentenza 16571 della quinta Sezione penale, che ha reso definitiva la condanna per il reato di violenza privata, 10 giorni di reclusione (pena sospesa con la condizionale), nei confronti di Paolo B., un 37enne palermitano.
L'uomo, andato a perdere la sorella Teresa sotto casa, era entrato con l'auto nel parcheggio del condominio impedendo l'uscita sulla pubblica via ai condomini del palazzo. Per la Suprema Corte impedire il passaggio all'esterno configura il reato di violenza privata. «Requisito - scrivono i giudici della V sezione penale nella sentenza 16571 - che si identifica con qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente della libertá di determinazione e di azione l'offeso».