beh... allora se un italiano che necessita di denaro preferisce non lavorare invece di fare un certo lavoro, mi dispiace ma non lo rispetto come uomo.
I miei nonni si sono sempre sbattuti parecchio per la famiglia, facevano 2 o 3 lavori anche.... ben vengano allora gli immigrati se sono volenterosi come i miei nonni (o i miei genitori) e vogliono lavorare sodo.
mettimola cosi gli stranieri servono nella misura in cui non tutti gli italiani riescono a coprire tutti i vuoti e le necessità economiche della nazione.
Per cui, penso, che pur essendoci tali posti belli o brutti che siano vadino coperti da italiani o stranieri indifferentemente solo che per quest'ultimi servano, come forza lavoro, in modo programmato e controllato con quote di lavoratori che vengono da altri paesi decise dal nostro governo e non richiamate dall opportunismo della politica nostrana .
Per cui se ci servono ad esempio 100 persone per coprire certi lavori che gli italiani non vogliono fare che ne vengono mettiamo 110 o 115 tanto per esagere e non 1000 quando non ci sono i posti di lavoro che coprano tale
offerta di forza lavorativa, perchè una volta arrivati questi 900 dovranno
pure campare e secondo voi che cosa potrebbero fare?
E' un luogo comune che certi lavori gli italiani non vogliano farli perchè troppo umili.. Solo in parte può essere vera una cosa del genere. Chi deve mantenersi o deve mantenere la propria famiglia non sta a guardare se il lavoro è umile o meno.
E' anche vero però che con l'arrivo degli immigrati, molti lavori sono diventati più dispendiosi per gli italiani (di solito i lavori più umili), perchè gli extracuminatari talvolta clandestini, accettano di lavorare per compensi e in condizioni per cui un italiano - giustamente - non lavorerebbe (magari non ci paga neanche l'affitto, mentre un clandestino che vive in una baracca e manda i soldi nel suo paese non si porrebbe il problema), e quindi si rivolge ad altri settori. Purtroppo ce ne sono di italiani che fruttano nelle proprie imprese sia extracomunitari che connazionali, ma come al solito il soldo è più importante del resto.
Il problema è che la maggior parte della forza lavoro extracomunitaria è ben accetta in Italia per esser disposta a lavorare in nero.
I posti di bracciante agricolo che ti dicevo sono a disposizione di tutti, purché il lavoro non sia regolamentato.
IN una condizione del genere, pur volendola ammettere, come fai a programmare le persone che servono e che dovrebbero avere il permesso di varcare il confine italiano?
Se si imponesse la regolarizzazione di tale lavoro, i 30 euro al giorno aumenterebbero notevolmente, sia perché occorrerebbe seguire delle tabelle di minimi salariali imposte, sia per via della tassazione: a quel punto ci sarebbero anche italiani ben disosti a lavorare.