Originariamente inviata da
Abel Balbo
Io non sono d'accordo.
E' noto quanto sia contrario alla chiesa cattolica e ai preti.
Però nel caso specifico non mi sento di dare la croce addosso a questo prete più di tanto. Non perché io non disapprovi appieno quel che ha fatto, ma perché s'è trovato nel ruolo di colui che fa da rappresentante di una intera categoria di persone.
Ecco, quello che non vorrei è che, scaricando tutto sul prete, si dimenticasse ch'egli è l'espressione di una INTERA SOCIETA' che rinnega un ragazzo omosessuale.
Focalizzandoci sui genitori di un ragazzo corista collega e coetaneo del gay avente fatto il coming out: quale credete che sarebbe stata la reazione di tali genitori sapendo il fatto? Sarebbero stati ben felici che una pecorella smarrita (il gay) restasse lì nell'ovile avendo così la possibilità, se non di redimersi, di continuare a vivere il prorpio peccato sotto lo sguardo del signore piuttosto che altrove? Oppure si sarebbero sentiti prima preoccupati e poi inkazzati neri, che la mascolinità del proprio figliolo potesse essere in qualche modo minata da quella indesiderata presenza? Io opterei per la seconda ipotesi... stiamo parlando di genitori cattolici per giunta, questo non va perso di vista...
Allora io dico: perché indignarsi con il prete, che è portavoce di un messaggio o quanto meno SOLO con il prete?
Perché dimenticare quanto c'è alle spalle di tale religioso?