si spara con la pistola del papà
SAN VINCENZO (LIVORNO) - Una disattenzione fatale o un tragico gioco? Sono i dubbi intorno ai quali stanno lavorando i carabinieri di Piombino per dare una spiegazione alla morte di un bambino di 6 anni, ucciso da un colpo di pistola che l'ha raggiunto al ventre, partito dall'arma legalmente detenuta dal padre con una licenza di tiro sportivo.
questi sono i genitori che "curano" i propri figli..
senza parole...
Da pochissimo tempo ho preso anch'io il porto d'armi di tipo sportivo.
Faccio quindi alcune considerazioni.
Innanzitutto i Carabinineri hanno il torto di essere molto superficiali e di non dare le corrette informazioni a chi detiene armi. Ho scoperto che loro hanno dei libroni che sembrano quelli che scrivevano i frati emanuensi prima di Guttemberg, nei quali ci sono annoverate tutte le armi in circolazione nel loro territorio di competenza. Ebbene a loro importa solo che dal punto di vista legale ci sia una persona che detiene quell'arma. Nel mio caso, siccome ci tenevo a ereditare un'arma di una persona cara scomparsa, si son solo preoccupati di erudirmi di come dovevo fare a ottenere 'sto porto d'armi al piu' presto, che loro dovevano scrivere il nome di un non-defunto accanto a quel fucile.
Secondo punto: non avendo prestato servizio militare, sono stato obbligato a fare dei tiri al poligono di tiro: questo, oltre alla certificazione medica, è l'unico requisito richiesto. Ebbene, io dico, mi sembra di secondaria importanza saper far centro con l'arma che si detiene, rispetto a conoscere i pericoli, i doveri, le norme legislative; insomma io renderei obbligatorio, più che il poligono di tiro, un corso teorico con esame finale, tipo patente di guida.
Terzo punto; quando ho ritirato il porto d'armi in questura, se non gli chiedevo io anche a loro della PS che doveri avevo nella detenzione del mio fucile, pure quelli, tranquilli tranquilli, se ne fregavano. Ho quindi scoperto che non esiste una regola precisa, cioè una legge, su come si deve detenere un'arma. In sostanza il detentore è il responsabile e qualsiasi cosa accade, se si verifica che non ha protetto l'arma con cura, se lo inculano accusandolo di un reato penale. Addirittura se subisci un furto in casa e si portano via l'arma, vieni accusato penalmente. Per essere da tutto ciò tutelati è comunque sufficiente attrezzarsi con una cassaforte o stanza blindata, nella quale custodire l'arma, possibilmente smontata.
Con tutta questa pippa volevo solo dire che il padre del bambino è senz'altro un cretino, è una questione di buonsenso di non tenere un'arma carica in un cassetto accessibile ai bambini. Comunque se si dessero i porti d'armi con minore superficialità forse certe cose accadrebbero più difficilmente.
Sai, sul fatto dell'esame teorico accompagnato alle prove al poligono di tiro, sono d'accordo
E più o meno anche sul resto, ora che ci penso
Io sono titolare di porto d'armi, come s@ve, e non è vero che le armi si possono lasciare dove si vuole. Teoricamente le armi vanno conservate in un armadio blindato, scariche, e le relative munizioni vanno tenute in altro luogo. Capita anche che vengano fatti dei controlli riguardo questo. Ad esempio a me è capitato. E vero che la legge non è molto chiara riguardo questo. In questo infatti mi trovo in perfetto accordo con s@ve.
Del resto se uno acquista un'arma per la difesa abitativa, mica può tenerla in cassaforte scarica con le munizioni in garage. (Bè questo rientra nella teoria che il cittadino non può difendersi)
Poi se ti rubano un'arma i carabinieri ti rispondono " Se non ce l'aveva non gliela rubavano".
Riguardo gli incidenti familiari come questo citato, penso sia ovvio che la colpa sia del genitore e della relativa incauta cusatodia dell'arma. Ad esempio se lo stesso genitore avesse lasciato alla portata del figlio il veleno per i topi, e questo se lo fosse mangiato, sarebbe stato comunque grave, e purtroppo per certi prodotti non viene menzionato niente dalla legge riguardo la custodia. Tutto, come sempre, viene affidato al buonsenso del cittadino. Del resto la legge non può arrivare ovunque.
Nel caso specifico avrei preferito una legge chiara sui doveri del custode dell'arma.Originariamente inviata da X-fun
Considera che si parla di buona custodia dell'arma senza specificare in che cosa deve consistere tale custodia. Teoricamente potresti esser tacciato di cattiva custodia anche se ti viene sottratta (rubata) un'arma custodita in cassaforte o armadio blindato.
è un pò off topic il problema è che danno il porto d armi a cane e porci... lo hanno dato ad una persona di mia conoscenza che a livello di cervello non doveva averlo... secondo me dovrebbero far fare una visita psicologica o dei test seri prima di darli...
riguardo al bambino mi dispiace che sia stato lui a rimmetterci ma non mi dispiace per i genitori, per legge le pistole devono essere scariche e smontate !
Non è verose l' arma è in un armadio blindato, scarica, e ti viene rubata; si fa la denuncia di furto alle autorità competenti e automaticamente da quel momento l'arma non è più di tua proprietà. Non si viene accusati di nulla. Lo so per certo.
Lo so anch'io che funziona così, ma solo perché le autorità competenti decidono che l'arma era in quel caso ben custodita.
Non è vero
Quello che volevo dire è che se al comandante della stazione di carabinieri o PS gli gira il culo, può anche affermare il contrario non essendo per legge specificato che cosa si intenda per arma ben custodita.
Re: si spara con la pistola del papà
questa è la "legalità" delle armi
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