Io sono dipendente dallo smartphone, più precisamente dal supporto mp3 e dalla musica. Ma non mando mai messaggi su WA quando cammino. Gia scrivo di merda poi ci manca solo che mando i massaggi con l' effetto parkinson
Io sono dipendente dallo smartphone, più precisamente dal supporto mp3 e dalla musica. Ma non mando mai messaggi su WA quando cammino. Gia scrivo di merda poi ci manca solo che mando i massaggi con l' effetto parkinson
Semafori che consumano elettrcità, installazione e alimentazione che sono uno spreco di soldi, per cosa poi? Per assecondare questa insana pratica. Ma vabbè, non ho mai pensato bene dei teutonici e non è un segreto per nessuno, no?
Questo è vero. Ricordo una volta in cui stavo andando a Reggio Emilia per trovare la mia famiglia, solo che avevo dimenticato il telefono a casa, è stato il panico. Un po' perché in genere chiamo mia madre quando sono sul treno, per dirle il mio orario di arrivo, un po' perché senza poter vedere l'ora ero ansia allo stato puro. Però ho incontrato a Bologna degli addetti ai lavori che sono stati gentilissimi, uno di loro mi ha prestato il suo telefono per avvisare casa e io ero tipo "grazie, oddio, grazie, mi hai salvato la vita"
Dopodiché ho fatto amicizia con una signora anziana, un'ex professoressa di storia che ha viaggiato tanto nella sua vita.
Abbiamo parlato (o meglio, lei ha parlato, per due ore!) ed è stato piacevole, mi piace quando gli anziani mi raccontano cose
Però se, come al solito, avessi avuto le cuffie alle orecchie, non avrei mai conosciuto quella persona simpatica e interessante.
E alla fine mi ha anche dato un mandarino, che tenera!
Bella storia! Anche a me è capitato molte volte ed ora che mi ci fai pensare..quest'estate stavo parlando con un signore alla fermata del bus. Tutto nacque poichè lui cercava un informazione sulla corsa di un bus e chiese a me. Una parola tira l'altra e ci siamo messi a parlare dei tanti paesi belli di quel territorio. Come è finita? Mi squillò il cellulare e dovetti rispondere! Successivamente arrivò il suo bus e lui mi fece un cenno di saluto con molta distensione.
Mi fece enormemente piacere condividere quei pochi minuti di attesa con lui. Mi spiace solo di sto maledetto cellulare, ahimè purtroppo era una chiamata importante.
Io invece proprio non riesco a capire chi va perennemente in giro con le cuffie. Io se son per strada devo sentire le voci, i rumori, anche se poi magari ho la testa da un'altra parte come mio solito devo almeno avere i rumori della città in sottofondo. Anche in treno o in pullman, metto le cuffie quando li prendo per andare in un posto che mi è familiare, o rischio di distrarmi e non scendere dove devo. Solo al parco quando vado a correre ascolto musica, ma per lo più se vado in orari nei quali c'è più gente e quindi confusione, altrimenti mi godo il silenzio e gli uccellini.
Per quanto riguarda messaggi e chiamate per strada, solo se è indispensabile ed è una comunicazione breve continuo a camminare, altrimenti mi fermo e scrivo/chiamo, specialmente se devo attraversare. La sera tardi se torno sola però sto al telefono con un amico o con i miei.
Credo dipenda da dove ti trovi...
Se sto volando all'università e sono in mezzo al traffico di Firenze, la musica mi dà carica. Se sto correndo in mezzo a un bosco, idem. Se in treno non riesco a leggere perché non c'è silenzio, è l'unico modo.
Se poi esco per una passeggiata è un altro discorso...
Per Whatsapp non ho proprio scuse!
Niente mi toglie dalla testa che i vari Facebook, Twitter, et similia, più che 'reti sociali' altro non siano che dei propagatori di solitudini ...
Nei primi anni Ottanta, una persona che avesse passato tutto (o quasi) il suo tempo libero davanti ad un ...
... Commodore 64, oppure ad uno ZX Spectrum veniva considerato non a torto un alienato.
Ok, il mezzo è grosso modo lo stesso, ma ora in più c'è questo 'lungo filo' chiamato internet che mette in connessione tutti i vari Commodore 64 versione 3.0.
Ma ciò nonostante una certa tristezza resta ...
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Anche il metterlo in borsa e mettersi a discorrere con quello che ti sta seduto accanto non guasta. Questo diabolico aggeggio è riuscito nella mirabile impresa di trasformare anche una strada all'aria aperta di maggio in un affollato ...
... ascensore, dove ognuno è intento a guardare da un'altra parte.
Vabbè ma mica ci si mette a fare chiacchiere in ascensore. Lo spazio personale è invaso da più persone, il che mette già abbastanza a disagio, anche senza qualcuno che prova a interagire.