Lo scorso 12 novembre il rover Philae dell'Agenzia Spaziale Europea, dopo un lungo viaggio sulla sonda Rosetta, è atterrato sulla cometa 67/P. I dati raccolti potranno fornirci nuove informazioni per far luce sulla natura di questi corpi celesti.Si chiama Rosetta, come la stele rinvenuta nel 1799 durante la campagna napoleonica che ha consentito di decifrare i geroglifici egizi, una delle prime forme di scrittura: è la sonda dell’ESA (European Space Agency) che ha affrontato un viaggio di dieci anni per consentire agli scienziati di studiare da vicino una cometa e scoprirne i segreti. Ha raggiunto la sua meta lo scorso 12 novembre, ed è la prima volta che uno strumento costruito dall’uomo ha raggiunto la superficie di una cometa. Ora Philae, la navetta che si è staccata da Rosetta per ancorarsi alla superficie della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko, ha iniziato le sue analisi e al momento è in ibernazione. I dati raccolti saranno poi inviati sulla Terra e potranno fare luce sui tanti quesiti che ancora circondano le comete.
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