Originariamente inviata da
Wittmann
Marchionne, con tutti i suoi difetti ha fatto quello che in quel momento sembrava impossibile.
Ha preso la fiat quando nessuno avrebbe scommesso 1€ sul suo salvataggio, l'ha riportata all'utile, ha assorbito chrysler (anche quella appena finita in bancarotta) e ha riportato all'utile pure quella, ripagando in anticipo i prestiti ottenuti dal governo usa.
Guida -con successo- un gruppo che incassa qualcosa come 60 miliardi di euro, ha decine di migliaia di dipendenti e decine di stabilimenti in tutto il mondo. E della valle???
Poi, per i sindacati sarà il diavolo, e lo è anche per chi pretende sempre tutto (pur non essendo mai responsabile in prima persona), non sognandosi minimamente di mettersi un attimo nei panni dell'imprenditore.
E' vero che i piani fatti un paio d'anni fa ora sono carta straccia, ma..voi che avreste fatto?
Piccolo esempio. Avete una ditta che produce e vende 1000 frigoriferi all'anno. Fate un piano per rinnovare delle macchine e assumere delle persone perchè stimate che da li a 3 anni venderete 1500 frigoriferi. Anche a causa di una crisi economica mondiale e di un settore (elettrodomestici) particolarmente colpito, vi trovate a vendere 700 frigoriferi, con la prospettiva di venderne 600 l'anno dopo.
Volete farmi credere che a una situazione radicalmente diversa rispondereste facendo come se nulla fosse e investireste per produrre 1500 frigoriferi, magari concentrando la produzione nel luogo (italia) dove produrre e assumere costa di più in assoluto? Dai su.
Solo i sindacalisti, soprattutto quelli che non hanno mai preso una chiave inglese in mano, e i politici, che vivono di discorsi e parole vuote, possono "ragionare" così.
Un imprenditore deve fare quello che ritiene più utile alla sua società, se possibile conciliando questi obiettivi con altre considerazioni di carattere "sociale". Se ciò non è possibile, non essendo la sua fabbrica una sorte di ente assistenziale/previdenziale privato, come gli si può chiedere -o prentendere-il suicidio economico, la cecità rispetto alle condizioni del mercato, ecc.?? Suvvia.