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Ilva di Taranto: da che parte state?

  1. #11
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    Vogliono lavorare per pagarsi il funerale.

    E questa è addirittura più bella di quella letta su Spinoza

    Sei ci pensi la vita ,e come una metafora, è una corsa verso una morte,intesa quest'ultima come un riposo per prendere un po di fiato per rinascere e correre di nuovo. Alla luce di cio, mi sa che i lavoratori del Ilva si dopano lavorando per arrivare prima



    - - - Aggiornamento - - -

    Quote Originariamente inviata da tato Visualizza il messaggio
    Non è uno stato di cose dedicato al meridione, sfatiamo questi luoghi comuni, ci sono molte altre realtà presenti nel resto d'italia che stanno avendo lo stesso seguito, penso alla raffineria API della falconara (ancona) o come già citato prima la centrale enel di porto tolle. Realtà che stanno convergendo contro un modello nuovo di sviluppo, non centralizzato ma micro-distribuito e soprattutto sostenibile. Quello che dobbiamo fare è evitare di giustificare queste società con la scusa che sono loro a creare posti di lavoro. Ma quale posti di lavoro! e i costi per la sanità allora? Le strade a Taranto sono coperte da una patina rossa, la stessa che finisce anche nel cibo locale. Dobbiamo renderci conto che non possiamo più fare le cose senza tenere conto che viviamo dentro un sistema più complesso del "esiste solo l'uomo e siccome noi siamo al centro del mondo possiamo sfruttare, distruggere, estirpare più che possiamo, perché siamo in fondo uno scalino sotto Dio". No, viviamo invece in un sistema complesso dove, se distruggiamo gli ecosistemi distruggiamo anche noi, ci ammaliamo e finiamo per estinguerci. O il nostro egoismo o la nostra sopravvivenza.

    Il lavoro si crea, non si trova e basta, la crisi ci aiuta in questo. Taranto, turisticamente parlando, potrebbe offrire molto, ma non si fa nulla in questa direzione. La mobilità è ferma a 10 anni fa, nelle vie principali di scorrimento il mezzo principale è il mezzo privato (l'auto) e la mobilità pubblica lascia molto a desiderare. Si potrebbero creare percorsi cicloturistici dove si fa turismo sostenibile, riqualificare alcune parti di taranto, rimettere in moto la filiera locale di produzione e consumo del cibo (quindi agricoltura), produzione di energia rinnovabile, istituire poli di ricerca ed innovazione.
    Scusa, se non ci fosse la cultura del bisogno e dell'emergenza come ti spieghi questi ultimi 50 anni a Taranto? Fa comodo avere cittadini soddisfatti o cittadini sottomessi con il ricatto del lavoro? Quello che tu proponi non fa guadagnare ai poteri forti perchè dovrebbero promuovere il tuo modello di sviluppo? meglio una guerra tra poveri tra chi vuole salute e il ricatto lavoro ben conditi con 300 milioni di euro.

    Interessante il posot di Obo del 2008 sul Ilva che ci fa capire come ci troviamo ancora nel 2012 nelle stesse condizioni e di qunto sostengo
    http://forum.fuoriditesta.it/attuali...i-taranto.html

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  3. #12
    Cuzco User tato
    33 anni
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    Tra il 2008 e il 2012 sono cambiate molte cose riguardo all'Ilva di Taranto, sono nati parecchi movimenti per far crollare questo colosso, la magistratura sembra che stia facendo il suo dovere, teniamo conto che si tratta del sito siderurgico più grande d'italia e penso d'europa. In più è diventato insostenibile da ogni punto di vista, non sono più al passo coi tempi, tireranno fuori scuse madornali come ingegneri che "permettono di ridurre al minimo l'inquinamento provocato", ma non ce la faranno, non è più il pianeta degli anni 70, dove c'erano i capitali, dove il denaro girava perché c'era disponibilità di greggio a basso costo.

    In più sono convinto che stia crescendo una consapevolezza generale e più che in altro confido in questo poiché non c'è altra via per un pacifico cambiamento, senza il bisogno di ricorrere a guerre e rivoluzioni con forche e pistole.

  4. #13
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da tato Visualizza il messaggio
    Tra il 2008 e il 2012 sono cambiate molte cose riguardo all'Ilva di Taranto, sono nati parecchi movimenti per far crollare questo colosso, la magistratura sembra che stia facendo il suo dovere, teniamo conto che si tratta del sito siderurgico più grande d'italia e penso d'europa. In più è diventato insostenibile da ogni punto di vista, non sono più al passo coi tempi, tireranno fuori scuse madornali come ingegneri che "permettono di ridurre al minimo l'inquinamento provocato", ma non ce la faranno, non è più il pianeta degli anni 70, dove c'erano i capitali, dove il denaro girava perché c'era disponibilità di greggio a basso costo.

    In più sono convinto che stia crescendo una consapevolezza generale e più che in altro confido in questo poiché non c'è altra via per un pacifico cambiamento, senza il bisogno di ricorrere a guerre e rivoluzioni con forche e pistole.
    Si il problema sono i tempi perchè ogni soluzione tra programma e la loro realizzazione ci voglio tempi precisi. Ma i risultati non si vedono subito tu pensi che questa sia la volta buona e Riva tirera fuori i soldi o apettera la soluzione gratis con i nostri soldi ( giusto agire ma e possibile che gli approfittatori industriali aspettano la collettività che tolga la papata bollente con il ricatto del lavoro?
    No non è giusto perchè l'interesse economico dei pochi deve essere pagato dai tanti pantaloni?Questo fa rabbia si crea l'emergenza salute ( ma scusate se un magistrato ti dice smetti e tu fai il bravo di giorno e di notte sversi?fai il furbo e questo i Riva lo facevano da quasi un anno e ora fanno le vittime della crudeltà del pm che uccide il lavoro ma che modo di ragionare é )

  5. #14
    Butterflies and Hurricanes Flou.
    Donna 33 anni da Como
    Iscrizione: 1/4/2006
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    E' da quando sono piccola che la prima cosa che vedo sulla strada per arrivare a Taranto a trovare mia nonna é l'Ilva, immensa, praticamente una città nella città. Ci hanno lavorato molti miei parenti, ormai tutti in pensione da almeno dieci anni.
    Pensare da che parte stare é dura: l'ambiente é completamente danneggiato, quando vado a trovare mio nonno al cimitero (che dista pochissimo dall'Ilva), ci sono cumuli di polvere nera per terra anche se si trova in una cappella chiusa. E per cumuli intendo che il pavimento di marmo non si vede più.
    La gente muore e si ammala, ma é anche vero che é il motore dell'economia locale ormai da molti anni.
    Una reale soluzione o una parte da scegliere non esiste; nel 2012 non bisognerebbe trovarsi in queste condizioni, la gente dovrebbe poter andare a lavorare senza rischiare di morire per il lavoro.

  6. #15
    Cuzco User tato
    33 anni
    Iscrizione: 27/11/2005
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    Quote Originariamente inviata da Flou. Visualizza il messaggio

    La gente muore e si ammala, ma é anche vero che é il motore dell'economia locale ormai da molti anni.
    Una reale soluzione o una parte da scegliere non esiste; nel 2012 non bisognerebbe trovarsi in queste condizioni, la gente dovrebbe poter andare a lavorare senza rischiare di morire per il lavoro.
    Perdonami Flou, ma le reali soluzioni alternative esistono e lo testimoniano altri paesi che stanno distribuendo diversamente il lavoro. Si DEVE scegliere da che parte stare, non possiamo sottrarci a questa domanda.

  7. #16
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 6,184
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    Quote Originariamente inviata da tato Visualizza il messaggio
    Perdonami Flou, ma le reali soluzioni alternative esistono e lo testimoniano altri paesi che stanno distribuendo diversamente il lavoro. Si DEVE scegliere da che parte stare, non possiamo sottrarci a questa domanda.
    Il problema è che qui andiamo a finire come il problema dei rifiuti in campania: emergenza uguale rapina delle risorse statali cioè come spendere una barca di soldi, non risolvere il problema e mettere sotto schiaffo i lavoratori e la salute è un opzional,se si crepa che che frega basta lavorare.
    Sento troppi bla bla bla ecc.. troppa gente che gli piace fare il gay ma con il culo degli altri
    Sono favolette dire che il risanmento puo coisistere con il lavoro bisogna chiudere e creare qualcosa di nuovo (meglio spendere uno o due miliardi di euro e creare qualcosa di nuovo o spenderne 300 o 400 milioni ora poi altri 100 senza essere sicuri che la cosa funzioni sul lungo periodo ( lavoro e salute ) e un giorno chiudere lo stesso dopo avendo tirato a campare tanto per calmare la pancia del lavoratore per un anno o 2) o credere che il mostro siderurgico si puo domare con il lavoro ( L'eternit a casale monferrato uccide ancora anche se la fabbrica è stata chiusa) ?

  8. #17
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
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    Ma che alternative e riconversioni vogliamo fare? A un operaio che ha sempre lavorato al laminatoio volete metterlo a costruire pannelli solari? Che glielo paga il corso? Chi glielo paga lo stipendio mentre si butta giù l'altoforno e si mettono su i capannoni? Chi paga la conversione dell'industria? Avete idea di quanto tempo e di quante risorse ci vorrebbero? Volete convertire un'acciaieria in un distretto industriale in grado di dar lavoro a 15000 persone in ITALIA?!? Con la mafia e la burocrazia? Che cosa volete far loro produrre d'altro, se ormai trovi tutto in India a metà prezzo?
    Tanti begli ideali, ma la realtà è un casino inestricabile. Penso che alla dirigenza della società non peserà molto mollare tutto e tutti e trasferire la produzione in Bulgaria, se solo si comincerà a parlare di oneri di risanamento e di conversioni. Ci sarà da ritenersi fortunati se si riuscirà a dismettere almeno le lavorazioni più inquinanti senza che nessuno ci rimetta il posto.

  9. #18
    Overdose da FdT
    Uomo
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    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Ma che alternative e riconversioni vogliamo fare? A un operaio che ha sempre lavorato al laminatoio volete metterlo a costruire pannelli solari? Che glielo paga il corso? Chi glielo paga lo stipendio mentre si butta giù l'altoforno e si mettono su i capannoni? Chi paga la conversione dell'industria? Avete idea di quanto tempo e di quante risorse ci vorrebbero? Volete convertire un'acciaieria in un distretto industriale in grado di dar lavoro a 15000 persone in ITALIA?!? Con la mafia e la burocrazia? Che cosa volete far loro produrre d'altro, se ormai trovi tutto in India a metà prezzo?
    Tanti begli ideali, ma la realtà è un casino inestricabile. Penso che alla dirigenza della società non peserà molto mollare tutto e tutti e trasferire la produzione in Bulgaria, se solo si comincerà a parlare di oneri di risanamento e di conversioni. Ci sarà da ritenersi fortunati se si riuscirà a dismettere almeno le lavorazioni più inquinanti senza che nessuno ci rimetta il posto.
    Hai centrato il problema, ma, secondo me,hai anche trovato la soluzione trasformando quelle domande,che tu hai fatto, in azione propositive, se no da qui non ne usciamo è un circolo vizioso (siamo nel 2012 non nell'italia del 1960)il nuovo deve avanzare cambiare se è necessario non rimanere legati alle stesse mentalità solo cosi si innova e si cambia.
    Se un contadino è diventato un operario dell'altoforno non vedo perchè un operaio non possa mettersi a montare panelli solari. Che gli operai dell'ilva siano una massa di ritardati? ( a termini imerese sono disposti anche cambiare pur di lavorare ) .C
    Che la politica faccia il suo mestiere finanzi la formazione faccia politiche di mantenimento e incentivazioni dei lavoratori che cambiano lavoro ecc.... Sei troppo catastrofista, bisogna crederci se non saremmo sempre qui a fare i soliti bla bla

  10. #19
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    Che la politica faccia il suo mestiere finanzi la formazione faccia politiche di mantenimento e incentivazioni dei lavoratori che cambiano lavoro ecc.... Sei troppo catastrofista
    Anche tu hai centrato il problema, ed è proprio quello ciò che mi rende pessimista. La politica... A livello locale può anche risolvere qualcosa, e malgrado tutto a Vendola ci credo ancora, ma questi son problemi da affrontare su scala nazionale. E a quei livelli stanno a discutere del sesso degli angeli e del verso in cui gli converrà metterlo in coolo a noi la volta prossima, se di dritto o di rovescio, gliene cale assai degli operai di Taranto...

  11. #20
    Cuzco User tato
    33 anni
    Iscrizione: 27/11/2005
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    Bene, siamo arrivati al punto, la rassegnazione. Oggi non c'è male peggiore che la rassegnazione, quando il singolo si sente sconfitto dal potente, quando si sente inerme, perché tutto è più grande, articolato e fitto di una tela di ragno, allora il potente ha già vinto, non deve fare altro che versarsi il bicchierino di brandy.

    Se nemmeno noi crediamo in un futuro diverso Lucien, chi è che ci deve credere? Loro? Iniziamo da noi, tutto verrà di conseguenza

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