Era incinta e ha perso il bimbo sulla Costa Concordia? È una bufala! Ecco tutti i retroscena e le foto
Aveva chiesto un risarcimento di un milione di euro alla Costa dopo il naufragio. Dicendo di aver perso il figlio che aveva in grembo. Ecco tutti i retroscena di una storia commovente, ma inventata...
Era incinta e ha perso il bimbo sulla Costa Concordia? È una bufala: ecco i retroscena (FOTO | VIDEO)
Una donna incinta ha perso il bambino subito dopo il naufragio della Costa Concordia (VAI ALLO SPECIALE). E chiede un risarcimento da un milione di euro. La notizia esplode su giornali e Tv. Ma è tutta una messinscena. Ecco tutti i dettagli…
LE FOTO (FALSE) CHE COMMUOVONO - Guardate le foto della FOTOGALLERY e tenete a mente due cose. La prima: anche se sembrano un fotoromanzo, sono state scattate per illustrare un dramma privato che avrebbe reso ancora più straziante il dramma collettivo della Costa Concordia. La seconda: anche se volevano raccontare la morte di un bambino che, a quanto risulta, non è mai avvenuta, restano comunque immagini “funebri”. Sono infatti l’autopsia di una delle più grandi bufale mai pascolate sui nostri piccoli schermi.
LO SCOOP TAROCCO - Andiamo con ordine. Alle 13.45 di sabato 4 febbraio esce un’agenzia Ansa che dice così: «Una donna di trent’anni, Cristina M, che era a bordo della Concordia, chiederà alla Costa un risarcimento di un milione di euro. La donna, incinta di quattro mesi, poco dopo il naufragio ha perso il bambino». Passa un giorno e la notizia inonda i quotidiani. E qui occorre scavare un inciso. L’avvocato di Cristina M. (che sta per Mazzetti) si chiama Giacinto Canzona, un tipo che negli ultimi sette anni ha sganciato, molto spesso via Ansa, una lunga serie di notizie al limite dell’incredibilità. Il suo cognome imporrebbe un supplemento di verifica, la delicatezza dell’argomento esigerebbe, almeno, l’esibizione di un referto medico. Ma dai giornali, la notizia tracima in tv. Il 5 febbraio, a Così è la vita su RaiUno, Canzona tiene un comizio davanti a Lorella Cuccarini. Dice che Cristina ha patito il più grande dolore che una madre possa vivere e che «offrirle 14 mila euro (il risarcimento offerto da Costa Crociere ai superstiti, ndr) è prenderla in giro». Telefona anche la presunta Cristina che, con marcato accento romano, racconta la sua tragedia.
IL MARCHIO BUFALA DOP - Due giorni dopo, da Barbara D’Urso, a Pomeriggio 5, compare il (presunto) marito di Cristina, Gabriele. Non passano 70 ore e venerdì Federica Panicucci dedica alla vicenda il segmento-kleenex di Domenica 5: stavolta, oltre a Gabriele, c’è anche Cristina, ma il suo accento ha subito una metamorfosi. Da romano, si è fatto lombardo, con nuances brianzole. È il 10 febbraio e l’intervista viene registrata: la messa in onda è prevista per domenica 12. Venerdì, stesso, però, Striscia la notizia sparge i primi dubbi sulla storia: la foto di Cristina e Gabriele mostrata dalla Cuccarini sarebbe un falso. Saggiamente, la redazione di Domenica 5 decide di non trasmettere l’esibizione della Cristina brianzola. Lunedì 13 febbraio il tg di Antonio Ricci conferma: la foto mostrata dalla Cuccarini è falsa. Dell’errore si incolpa Canzona, che dice di essersi confuso.
IL “COLPO” DI STRISCIA - Il giorno dopo la bufala ottiene il marchio dop. Confessa la finta Cristina, quella lombarda. A Valerio Staffelli declina le vere generalità: Margherita Ballarotta. Fa la modella, mira alla celebrità televisiva. «Sono stata chiamata da Gabriele, che mi passa lavori nella moda. Lui mi ha messo in contatto con l’avvocato Canzona, che cercava una ragazza che sostituisse la vera Cristina per un “passaggio” a Domenica 5 e per un servizio fotografico su Chi. Pensavo di dover recitare la parte di una ragazza che non voleva comparire, non di fingermi lei», dice col Tapiro in mano. Per il disturbo, Margherita riceve un compenso da Canzona. L’indomani, Striscia fa capitolare Gabriele, che di cognome fa Bezzoli: a Jimmy Ghione dice che è stato l’avvocato a proporgli e a pagargli le comparsate a Pomeriggio 5 e a Domenica 5. E ripete la formula auto-assolutoria della “collega”: «Pensavo di recitare».
IL SERVIZIO FOTOGRAFICO – La cronaca del servizio fotografico, che in origine era stato pensato per Chi, illumina il “tarocco” di qualche altro retroscena. A scattare è l’agenzia Roma Press. Racconta il fotografo: «Canzona mi ha dato appuntamento in via Trionfale, zona Ottaviano-San Pietro. Da una macchina, ho visto scendere due coppie. D’istinto, mi sono diretto verso i due ragazzi che mi sembravano più tristi: erano vestiti di nero, avevano la faccia stanca, lui portava anche una benda», racconta. La coppia triste è in realtà composta da Canzona e dalla sua collega Anna Orecchioni. «Gli altri due che, in teoria, avevano appena perso il bambino, erano allegri, ridevano», rivela il fotografo. Che sente subito puzza di falso «anche perché Canzona sembrava non conoscere i due ragazzi, e pure loro, gli sposini, non sembravano avere tutta ’sta confidenza». Giuseppe Carriere, il titolare di Roma Press, svela i dettagli economici: «Con Canzona, l’accordo era chiaro: a servizio venduto, ci saremmo spartiti a metà il compenso».
Chiara Giannini e Alessandro Penna
fonte: Oggi