Ricordate lo spot sul nucleare che tanto ci ha fatto discutere? Bene, il Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria lo ha bocciato, giudicando ingannevole il messaggio informativo della campagna per il rilancio del dibattito sull’energia nucleare in Italia e bloccando di fatto la messa in onda della pubblicità entro sette giorni.
Secondo quanto emesso dall’istituto che veglia sulla correttezza dei messaggi pubblicitari, nella pronuncia n.12/2011 del 18 febbraio, il video “non comunica al telespettatore gli obiettivi sociali che l’associazione inserzionista intende raggiungere”, violando gli art.2 e 46 del Codice di Autodisciplina, relativi rispettivamente alle comunicazioni commerciali ingannevoli e alle regole dei messaggi contenenti appelli al pubblico.
Incentrato su una partita a scacchi fra promotori e oppositori del ritorno all’atomo, lo spot è da dicembre al centro di un’imponente campagna mediatica per promuovere, a colpi di passaggi tv, radio, internet e proiezioni nelle sale cinematografiche, la partecipazione dei cittadini alla discussione sullo sviluppo dell’energia nucleare in Italia, principale attività del Forum, secondo le finalità dichiarate nello statuto.
Un’iniziativa schierata e incentrata intorno a un falso dibattito, un tentativo di plagiare l’opinione pubblica a favore della politica energetica governativa, denunciano invece da mesi le associazioni ambientaliste che contestano la validità di un dibattito promosso da un Forum che si presenta come un’associazione no-profit ma i cui soci fondatori sono per la maggior parte aziende leader dell’industria nucleare italiana e straniera, da Ansaldo Nucleare a Enel e Edison, dalla statunitense Westinghouse ai colossi francesi Areva e Edf, che hanno interessi diretti alla costruzione dei futuri reattori italiani. Una propaganda mascherata dalla domanda “E tu? Sei a favore o contro l’energia nucleare?” che, dietro il presunto equilibrio di una sfida a scacchi e grazie a sottili tecniche comunicative come l’attribuzione del colore nero agli oppositori del ritorno all’atomo o il lasciare sempre l’ultima parola ai messaggi favorevoli al nucleare, provocherebbe di fatto, secondo i critici dello spot, una distorsione del dibattito a vantaggio di chi difende il ritorno a questo tipo di energia.
[ilfattoquotidiano.it]
Questo lo spot passato in tv:
Questo invece il contro spot di Greenpeace: