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Scuola: rapporto Ocse

  1. #1
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
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    Predefinito Scuola: rapporto Ocse

    Ero indecisa se continuare il topic della riforma Gelmini. Fate vobis.

    Paritarie? La zavorra della scuola italiana. Parola di Ocse

    Luoghi comuni. A volte duri a morire, certo. Prendete quello sulla Scuola statale italiana, assurto negli ultimi anni quasi al rango di una legge fisica, di un teorema non confutabile. Recita(va) pressappoco così: “L’istruzione pubblica ci costa 44 miliardi l’anno ma i risultati, rispetto agli altri paesi, sono a dir poco deludenti se non addirittura da Serie B. Meglio quindi tagliare le spese ed eliminare gli sprechi, magari finanziando a dovere gli istituti privati, quelli sì nicchie di eccellenza”. Il risultato, come i nostri lettori ricorderanno, è che nel comparto scuola sono stati tagliati 133 mila posti di lavoro e “risparmiati” otto miliardi in tre anni. Mentre, naturalmente, i finanziamenti statali alle paritarie sono rimasti invariati. Ecco, il rapporto Ocse-Pisa (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Programme for International Student Assessment) 2009 ha assestato un colpo mortale – oseremmo dire definitivo – a un ritornello, ahimé, politicamente bipartisan.





    Secondo l’indagine – giunta alla sua quarta edizione – l’Italia risale infatti nelle classifiche europee, rispetto al 2006, di sei posizioni nella comprensione dell’italiano, di tre nella matematica e di una nelle scienze, gli ambiti disciplinari le cui competenze sono ritenute essenziali. Il campione delle scuole italiane era ampiamente rappresentativo di tutte le realtà regionali e di ogni tipo di scuola (licei, istituti tecnici, istituti professionali, scuole medie, formazione professionale) per un totale di più di mille istituti e di circa trentamila studenti.
    Ma il dato più interessante emerge dallo scorporo dalla graduatoria della scuola privata: a tenere ancora troppo in basso il posto in classifica dei nostri quindicenni sono infatti proprio gli istituti non statali. Senza questa zavorra la scuola italiana sarebbe in linea con la media Ocse! I dati lasciano in effetti pochi dubbi. Qualche esempio?
    La media ottenuta dagli adolescenti italiani delle scuole pubbliche in Lettura e comprensione di un testo scritto è pari alla media Ocse: 489 punti, che valgono il 23° posto. “Grazie” alle scuole private scivoliamo al 30°. Stesso discorso per Matematica e Scienze, dove il distacco con la media dei paesi aderenti all’Ocse è di soli 5 punti: 492 per gli studenti della scuola statale (25° posto), e 497 per i paesi Ocse. Ma aggiungendo i risultati di chi frequenta i banchi delle private, giù al 35° posto!
    Insomma, la scuola pubblica italiana, costretta a fare le nozze coi fichi secchi, recupera il gap. Le private, invece, malgrado i lauti finanziamenti, crollano.
    Numeri che impietosamente piombano sulle richieste ripetutamente avanzate negli ultimi mesi dalle associazioni di scuole non statali (leggi: confessionali); soltanto un mese fa, in occasione della presentazione del XII Rapporto sulla scuola cattolica, la Conferenza episcopale italiana, per bocca del segretario generale monsignor Mariano Crociata (nomen omen…[]), aveva lamentato che in Italia manca una “cultura della parità intesa come possibilità di offrire alla famiglia un’effettiva scelta tra scuole di diversa impostazione ideale”.
    Se fossimo un paese normale, il rapporto Ocse-Pisa, capitato opportunamente nel vivo del dibattito sui tagli all’istruzione pubblica e sui finanziamenti agli istituti privati, ben incardinati anche all’interno dell’ultima legge di stabilità e che hanno fatto detonare la protesta studentesca, sarebbero presi piuttosto sul serio da un ceto politico minimamente attento al mondo della ricerca educativa internazionale.
    Ci auguriamo che le imbarazzanti performance da terzo mondo delle scuole private italiane non rimangano patrimonio degli addetti ai lavori e non anneghino nell’annoso e pretestuoso dibattito sulla cosiddetta “libertà di insegnamento”. Che ha voluto sempre dire: ancora più soldi alle paritarie.


    Paritarie? La zavorra della scuola italiana. Parola di Ocse - Cronache Laiche

  2. #2
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
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    Predefinito

    L'istruzione privata in sè per sè, ed intendo come istituzione, non dovrebbe essere avversata in quanto tale. E' giusto che ci sia possibilità di scelta.

    Il problema è "solo" nella pratica e prassi...lì purtroppo è fuori di dubbio che, tolte alcune eccezioni eccellenti (che comunque esistono, sia in campo universitario sia in campo di istruzione superiore. Dei livelli inferiori non ne so granchè), è verissimo che il comparto privato dell'istruzione in Italia sia notevolmente deficitario quanto a competitività e capacità di formazione e preparazione, ed è vero altrettanto che il problema non si risolve con semplici finanziamenti a pioggia.

  3. #3
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    Predefinito Nella scuola pubblica si impara di più. L'Italia in basso per colpa delle private

    Nella scuola pubblica si impara di più
    L'Italia in basso per colpa delle private
    La lettura approfondita dei dati resi noti qualche giorno fa dimostra che senza le paritarie il nostro Paese scalerebbe le tre classifiche (Lettura, Matematica e Scienze) anche di dieci posizioni


    La scuola pubblica italiana sta meglio di quello che sembra, basta leggere correttamente i dati. Sono le private la vera zavorra del sistema. Almeno stando agli ultimi dati dell'indagine Ocse-Pisa 1 sulle competenze in Lettura, Matematica e Scienze dei quindicenni di mezzo mondo. Insomma: a fare precipitare gli studenti italiani in fondo alle classifiche internazionali sono proprio gli istituti non statali. Senza il loro "contributo", la scuola italiana scalerebbe le tre classifiche Ocse anche di dieci posizioni. La notizia arriva nel bel mezzo del dibattito sui tagli all'istruzione pubblica e sui finanziamenti alle paritarie, mantenuti anche dall'ultima legge di stabilità, che hanno fatto esplodere la protesta studentesca.

    "Nonostante i 44 miliardi spesi ogni anno per la scuola statale i risultati sono scadenti. Meglio quindi tagliare ed eliminare gli sprechi", è stato il leitmotiv del governo sull'istruzione negli ultimi due anni. E giù con 133 mila posti e otto miliardi di tagli in tre anni. Mentre alle paritarie i finanziamenti statali sono rimasti intonsi. Ed è proprio questo il punto: le scuole private italiane che ricevono copiosi finanziamenti da parte dello Stato fanno registrare performance addirittura da terzo mondo. I dati Ocse non lasciano spazio a dubbi. Numeri che calano come una mazzata sulle richieste avanzate negli ultimi mesi dalle associazioni di scuole non statali e da una certa parte politica. Questi ultimi rivendicano la possibilità di una scelta realmente paritaria tra pubblico e privato nel Belpaese. In altri termini: più soldi alle paritarie.

    Un mese fa, nel corso della presentazione del XII rapporto sulla scuola cattolica, la Conferenza episcopale italiana ha detto a chiare lettere che in Italia manca una "cultura della parità intesa come possibilità di offrire alla famiglia un'effettiva scelta tra scuole di diversa impostazione ideale". Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha anche sottolineato come, da un punto di vista economico, "la presenza delle scuole paritarie faccia risparmiare allo Stato italiano ogni anno cinque miliardi e mezzo di euro, a fronte di un contributo dell'amministrazione pubblica di poco più di 500 milioni di euro" e ricorda che "in Europa la libertà effettiva di educazione costituisce sostanzialmente la regola". Sì, ma con quali risultati?

    Il quadro delineato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico attraverso l'indagine Pisa (Programme for International Student Assessment) è impietoso. Il punteggio medio conseguito dai quindicenni italiani delle scuole pubbliche in Lettura e comprensione dei testi scritti è pari alla media Ocse: 489 punti, che piazzano la scuola pubblica italiana al 23° posto. Con le scuole private scivoliamo al 30° posto. Discorso analogo per Matematica e Scienze, dove il gap con la media dei paesi Ocse è di appena 5 punti: 492 per le statali italiane, che ci farebbero risalire fino al 25° posto, e 497 per i paesi Ocse. Mescolando i dati con quelli degli studenti che siedono tra i banchi delle private siamo costretti ad accontentarci in Scienze di un assai meno lusinghiero 35° posto.

    Ma c'è di più: la scuola pubblica italiana, rispetto al ranking 2006, recupera 20 punti in Lettura, 16 in Scienze e addirittura 24 in Matematica. Le private, nonostante i finanziamenti, invece crollano. L'Ocse, tra gli istituti privati, distingue quelli che "ricevono meno del 50 per cento del loro finanziamento di base (quelli che supportano i servizi d'istruzione di base dell'istituto) dalle agenzie governative" e quelli che ricevono più del 50 per cento. E sono proprio i quindicenni di questi ultimi istituti che fanno registrare performance imbarazzanti: 403 punti in Lettura, contro una media Ocse di 493 punti, che li colloca tra i coetanei montenegrini e quelli tunisini.
    (10 dicembre 2010)
    Nella scuola pubblica si impara di più L'Italia in basso per colpa delle private - Repubblica.it
    bravi bravi voi che siete a favore delle private diplomifici eh...

  4. #4
    Pesciolino nell'acquario. Half shadow
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 20/7/2008
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    Predefinito

    Premetto che non ho letto il topic, ma non capisco come possa essere possibile, dal momento che la scuola pubblica ha subìto tagli considerevoli...

  5. #5
    Assuefatto da FdT
    33 anni
    Iscrizione: 8/9/2010
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    Piaciuto: 18 volte

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    Fa pensare, ma forse basta guardarsi intorno per notarlo...

    edit: troppo spesso chi si iscrive a scuole private è perchè è rimasto indietro con gli studi regolari

  6. #6
    "Etiamsi omnes, ego non" imok
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 1/5/2005
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    Ho frequentato entrambe, per la mia esperienza non è assolutamente vero, nella privata ho avuto strumenti e insegnamenti molto più avanzati rispetto i miei ex collleghi della pubblica.

  7. #7
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
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    Quote Originariamente inviata da Fr@nk Visualizza il messaggio
    edit: troppo spesso chi si iscrive a scuole private è perchè è rimasto indietro con gli studi regolari
    Io concordo con questa affermazione.

    Neolaureato ho avuto delle esperienze lavorative nelle scuole private, quelle parificate dove si fanno quattro anni in uno e poi il quinto da solo per ottenere il diploma di maturità.

    Bisogna distinguere nella scuola privata, perché esse non sono tutte uguali, ma le dividerei in due categorie diverse:

    1) Le fabbriche di diplomati ignoranti
    2) Quelle cattoliche

    Io sono contrario a entrambe, ma per motivi diversi.
    Sicuramente il vero cancro sono quelle al punto 1) i cui meccanismi conosco bene per averci come ho detto lavorato. Probabilmente se le statistiche dell'articolo di apertura fossero fatte considerando solo gli studenti delle scuole del punto 2) i risultati sarebbero diversi e maggiormente a favore della scuola privata.

    Sono contrario alle scuole private cattoliche perché sono troppo nozionistiche e non prendono in considerazione un aspetto importante, secondo me il più importante, quello della socializzazione fra gli studenti, gli scambi culturali, il lavorare e vivere assieme. La scuola cattolica è invece molto orientata verso l'individualismo dello studente, il quale deve sapere ogni nozione delle materie affrontate, dimenticando che vive in un mondo popolato da altre persone. Per altro in antitesi con la vera filosofia cattolica.

    Comunque le statistiche di cui si parla lasciano il tempo che trovano, perché parimenti alle scuole private del punto 2) analizzano gli studenti soltanto in funzione del proprio grado di apprendimento, trascurando altri aspetti dell'educazione di un ragazzo che sono ben più importanti.

  8. #8
    Zeitgeist
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Io concordo con questa affermazione.

    Neolaureato ho avuto delle esperienze lavorative nelle scuole private, quelle parificate dove si fanno quattro anni in uno e poi il quinto da solo per ottenere il diploma di maturità.

    Bisogna distinguere nella scuola privata, perché esse non sono tutte uguali, ma le dividerei in due categorie diverse:

    1) Le fabbriche di diplomati ignoranti
    2) Quelle cattoliche

    Io sono contrario a entrambe, ma per motivi diversi.
    Sicuramente il vero cancro sono quelle al punto 1) i cui meccanismi conosco bene per averci come ho detto lavorato. Probabilmente se le statistiche dell'articolo di apertura fossero fatte considerando solo gli studenti delle scuole del punto 2) i risultati sarebbero diversi e maggiormente a favore della scuola privata.

    Sono contrario alle scuole private cattoliche perché sono troppo nozionistiche e non prendono in considerazione un aspetto importante, secondo me il più importante, quello della socializzazione fra gli studenti, gli scambi culturali, il lavorare e vivere assieme. La scuola cattolica è invece molto orientata verso l'individualismo dello studente, il quale deve sapere ogni nozione delle materie affrontate, dimenticando che vive in un mondo popolato da altre persone. Per altro in antitesi con la vera filosofia cattolica.

    Comunque le statistiche di cui si parla lasciano il tempo che trovano, perché parimenti alle scuole private del punto 2) analizzano gli studenti soltanto in funzione del proprio grado di apprendimento, trascurando altri aspetti dell'educazione di un ragazzo che sono ben più importanti.

    Ogni volta che voglio darla a te, mi viene intimato di darla prima un po' in giro.


    A Napoli comunque, le scuole private sono tutte diplomifici per gli ignoranti benestanti.

  9. #9
    Assuefatto da FdT
    33 anni
    Iscrizione: 8/9/2010
    Messaggi: 763
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Io concordo con questa affermazione.

    Neolaureato ho avuto delle esperienze lavorative nelle scuole private, quelle parificate dove si fanno quattro anni in uno e poi il quinto da solo per ottenere il diploma di maturità.
    Mi riferivo esattamente a quelle! Ovvio che poi queste statistiche dicano che le scuole private hanno una preparazione inferiore. Anche se ne esistono di diversi tipi credo che le scule private per recuperare anni o per lavoratori siano la maggioranza, e quindi abbassano la media.

  10. #10
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
    Messaggi: 17,140
    Piaciuto: 1393 volte

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    Quote Originariamente inviata da Zeitgeist Visualizza il messaggio
    Ogni volta che voglio darla a te, mi viene intimato di darla prima un po' in giro.


    A Napoli comunque, le scuole private sono tutte diplomifici per gli ignoranti benestanti.
    Quote Originariamente inviata da Fr@nk Visualizza il messaggio
    Mi riferivo esattamente a quelle! Ovvio che poi queste statistiche dicano che le scuole private hanno una preparazione inferiore. Anche se ne esistono di diversi tipi credo che le scule private per recuperare anni o per lavoratori siano la maggioranza, e quindi abbassano la media.
    Che poi sono anche quelle che producono più "mazzette" a livello di provveditorati, politicanti vari del ministero dell'istruzione, etc., quindi più fondi per loro più mazzete per tutti!

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