di
Libero News
Dieci lunghi anni di sevizie e torture. Questo ha dovuto subire
Daniel, operaio belga oggi 54enne che solo ora è riuscito a trovare la forza di denunciare l'accaduto. La storia arriva dal Belgio dove i video, realizzati dagli stessi colleghi-aguzzini dell'uomo, sono stati
trasmessi dai media del paese (la prima denuncia arriva dalle pagine dell'edizione belga di
Paris Match), ora
sotto choc. Nelle immagini che risalgono al 2002 si vede che Daniel viene
legato con dello scotch a un bancale di legno, il viso coperto da
insulti scritti col pennarello indelebile, vittima di
fellatio simulate. Altre volte è stato rinchiuso in una gabbia, coperto di polvere di talco, spogliato davanti alle colleghe donne, bagnato con acqua ad alta pressione: pollice della mano e
legamenti della caviglia rotti.
A dare il via a questa infame escalation di
violenza fisica, perché di questo si tratta e non solo di mobbing, è stato proprio il suo responsabile, Sebastiano, al quale via via nel tempo si sono aggiunti altri colleghi. Inutili i tentativi di Daniel, impiegato come
magazziniere, di segnalare la cosa alla direzione della fabbrica: le sue parole non sono mai state ascoltate. Vana anche la richiesta di aiuto presentata agli uffici di medicina del lavoro. Così lui ha continuato a
subire in silenzio. Fino ad ora. Fino a quando non ha trovato il coraggio e la forza di raccontare tutto alla moglie Chantal e alla figlia Sandrine e di
denunciare gli abusi.
Ora che la cosa è diventata di dominio pubblico e che ha portato
25 persone a essere indagate, la direzione della fabbrica ha fatto sapere anche se troppo tardivamente che si tratta di un "caso isolato". Ma certo questo non la solleva dalla
responsabilità quantomento morale di aver ignorato la segnalazione e la richiesta di aiuto fatta da Daniel tempo fa.
I sadici colleghi sono però stati tutti licenziati.
video:
Operaio torturato in fabbrica per dieci anni dai colleghi - Lifestyle - Magazine - Libero News