Originariamente inviata da
mformatteo
nella tragedia della notizia, comunque concordo..
forse solo io vedo che i ragazzini di oggi, nel 90% dei casi, non sono proprio abituati a "combattere" con le difficoltà.. nè a reagire ad un fallimento.
forse perchè non hanno mai dovuto lottare per nulla (vedo 16 enni che praticamente hanno tutto, tutto, senza manco dover fiatare.. libertà d'uscita e di vita come se fossero già dei trentenni con un lavoro stabile, tecnologia all'ultimo grido, viziati e coccolati senza una minima autorità..), forse perchè sono cresciuti in quell'ambiente (secondo me malsano) ovattato della famiglia moderna di oggi, dove non esistono doveri ma solo diritti.
lo vedo con mio fratello, che ha 16 anni appunto, e non ha una regola, nulla.. non va bene a scuola, ma mia madre non gli dice nulla, anzi, crede alle classiche scuse tipo "la prof ce l'ha con me.." o "ti giuro che ho studiato!"..
io quando portavo un sette, dico un SETTE a casa era il finimondo. Le insufficienze erano una sorta di giudizio di condanna ai lavori forzati.
non avevo la spensieratezza che ha mio fratello (che se ne batte la ciolla di tutto, esce quando vuole..), ma davanti alle difficoltà ho imparato a reagire!
e vedo che molti ragazzi della sua età, alla minima difficoltà o intoppo, ne fanno una tragedia, rinunciano di principio a muovere un dito.
se poi il ragazzo in questione è anche già un pò problematico di suo, non mi sorprendo che accadano simili cose..