..interessante discussione!
parli di "Linguaggio Botta e Risposta".. credo che non sia un'esclusiva di questa generazione. quelli che elenchi sono solo rami della comunicazione. per fortuna, passando il tempo, essa si espande, e così, se un tempo si era abituati a parlare meno, oggi si comunica brevemente per sms [cioè con enunciati brevi, o almeno si spera per la ricarica] ma assai di più a voce, scrivendo diari e blog, e in generale un po' ovunque.. guarda quanti pessimi scrittori abbiamo al giorno d'oggi!! c'è un'abbondanza assurda di pseudocantori, giornalisti egocentrici, Leopardi senza gobba nè talento ma con un ego smisurato.. il nostro problema, credo, è la qualità, non la quantità! è la selezione della cultuira, non la produzione!
questo è un altro discorso sinceramente credo che più o meno tutti si siano trovati con una marea [o almeno, così sarà di certo sembrato] di occhi su di sè, almeno per le recite a scuola, o per le interrogazioni. dal canto mio credo che dopo aver fatto la madonnina che parlava in dialetto veneto alle elementari, Aida versione comica dalla faccia tinta con lucido da scarpe, una morta cornuta, una signora che cantava con voce nasale, una veggente assassinata, e dopo aver parlato a un sacco di assemblee giusto per infastidire l'opinione generale, boh, direi che non è difficile: basta essere lanciati. e pensare che:
-come diceva Alberto Sordi, se uno non è nervoso prima di parlare in pubblico, parlerà assai male.
-è il tuo quarto d'ora di celebrità, se sei finito lì è perchè, almeno in parte, sei dannatamente vanitoso, quindi ..vai!
-se non ti capiscono, faranno finta di essere d'accordo per non passare per ignoranti
-e, come disse una grande prof prima della maturità: "anche se non sapete un cazso, bisogna essere sfacciati! cercate di dire NIENTE con spontaneità e decisione. e saranno applausi."
mi piace un sacco recitare, sul palco o in mezzo alla gente, è indifferente. infatti a breve vorrei imparare un po' di giocoleria.
parlare in un dibattito invece mi è già più difficile.
Non mi piace,non è nel mio carattere
Io ho parlato davanti a studenti-professori-genitori Continuavo a chiudere gli occhi e a muovere le gambe
Comunque, secondo me, dipende più dal carattere della persona che non dalla "generazione".
Detto così mi sembra un discorso un pò semplicistico.
sono stata rappresentante d'istituto alle superiori e ora che sono laureata mi è capitato di dover presentare la mia tesi a gruppi di persone interessate, mi piace parlare in pubblico e non mi provoca problemi ma divertimento.
Nella mia vita precedente me la cavavo molto bene
(Perdonate il pirlotto che ha storpiato il mio cognome)
Ora ho delle platee un pò più limitate, ma di solito non ho problemi a continuare a farmi valere. Quello che ci blocca di più è l'idea dell'opinione che chi ci ascolta si farà di noi, ma a me di questo non me ne importa molto. Me ne son pentito solo quando in assemblea ho letto la vita ad una prof che credevo non avrei mai più rivisto, e che invece ho di nuovo quest'anno...
no, non sarei, e credo non sarò mai, in grado
Se parlassi su un'argomento in cui sono preparato non penso avrei problemi...Non l'ho mai fatto però, non ne ho la certezza!