secondo me ci sono dei comportamenti della massa che uno non può evitare, e altri comportamenti che invece dovrebbero essere originali e unici, che differenziano un soggetto dalla massa, anche se non al 100%
secondo me ci sono dei comportamenti della massa che uno non può evitare, e altri comportamenti che invece dovrebbero essere originali e unici, che differenziano un soggetto dalla massa, anche se non al 100%
Un grado seppur minimo di identificazione è imprescindibile per gli esseri umani, l'uomo in fondo è un animale sociale.
Che siano una bandiera, una moda, ideali politici o quant'altro, aggregarsi e condividere idee pensieri fanno parte del nostro "essere" umani.
Il fatto poi di classificare, etichettare o dir si voglia è riconducibile alla cultura occidentale, è un semplificare, generalizzare forse, distinguere,
fare ordine.
L'identificazione implica l'esclusione, ma non viceversa, e l'ascetismo ne è la dimostrazione più lampante.
Bisogna arrivare a questi estremi per poter asserire di essere veramente al riparo da classificazioni....l'eccezione che conferma la regola in fondo.
Penso che se una ragazzina di 14 anni sia "trasportata" dalle amicizie e dalle mode, non c'è nulla di male, è una fase.
Il problema è se la fase non passa...Lì dipende dalla persona, se si è deboli, senza personalità, senza delle convinzioni, senza delle idee, allora si che sarai omologato alla massa e non ti distinguerai mai in mezzo ad essa.
Penso che i giovincelli di oggi sono molto più insicuri e penso anche più ignoranti per certi versi, quindi appartenere a un gruppo dà una certa sicurezza.
Penso anche che si è venuta a creare un mentalità nella quale il diverso fa paura, perciò una persona più alternativa verrà esclusa più facilmente...
credo che sia una cosa comune a tutti..ovvero..è gia difficile essere ragazzini nella nostra società..trovare il coraggio di essere sè stessi,essere diversi,esprimersi diversamente dalla massa creerebbe nella mente in formazione e soggetta a mille paure e dubbi di un ragazzo troppe domande e ostacoli..alla fine è una fase che passiamo tutti,bene o male esistono cosi tanti gruppi diversi che ognuno puo rifugiarsi in quello che ritiene più consono,trovando una giusta via di mezzo tra il non essere rifiutati,e il non essere uguale a tutti..poi crescendo,si impara a maturare un proprio stile e personalità.
Ti riferisci alla parte dove dicevano che sono ignoranti?Non ho capito...
400 anni fa c'erano i gruppi di streghe, religiosi, contadini....cambiano i gruppi e le persone che ne fanno parte....ma penso sia quasi una nostra caratteristica quella di voler far parte di un gruppo...
Poi certo, non ho la verità in mano....magari dico solo un mucchio di caz?ate!
Bastasse una laurea a rendere una persona educata e formata.
Comunque il fatto è che essere un numero è più facile che essere un individuo. Un adolescente "non è nè carne nè pesce, è ibbbrido" [cit.], chi glielo fa fare di trovare -faticando- una propria identità? Nella maggior parte dei soggetti, quella arriva con gli anni...