Monarchia o ditattura. Quest'ultima meglio se illuminata.
L'Italia necessita di una dittatura
Il male minore sono sempre dittatura e monarchia... perchè almeno ho ben chiaro con chi mi devo incazzare se le cose non funzionano.
Monarchia o ditattura. Quest'ultima meglio se illuminata.
L'Italia necessita di una dittatura
Il male minore sono sempre dittatura e monarchia... perchè almeno ho ben chiaro con chi mi devo incazzare se le cose non funzionano.
Ultima modifica di Killuminato; 13/3/2008 alle 22:13
Intanto, appunto, i Romani prosperavano e vantavano un livello di rivolte comunque molto basso....i greci non sono manco mai riusciti a riunirsi sotto un unico governo
E non puoi dire che imperatori come Marco Aurelio o (anche se non riuscì ad essere incoronato) Giulio Cesare non fossero dei grandissimi
La differenza è che a te basta che un governo sia morbido e sei relativamente contenta.......a me interessa prima di tutto che sappia far funzionare un Paese.
Per farlo servirebbero polizia ed armi perchè il popolo se no fa i cazzi suoi? Ebbene, che armi siano......
Ecco perchè sono per una dittatura illuminata, ben sapendo che purtroppo è utopistica.......
Al secondo posto metto una sorta di commistione fra democrazia e dittatura, cioè un governo in cui i membri vengono eletti dal popolo (senza brogli, ripeto), ma che sono meno, MOLTI meno rispetto ad ora, e di conseguenza con parecchio più potere
I Paesi che si sono avvicinati a questo concetto hanno, fra pregi e difetti, prosperato.....magari hanno pagato un prezzo non indifferente, ma alla fine hanno prosperato sotto ogni punto di vista.....Romani prima di tutto, appunto, e poi, più "storta", l'Italia fascista .....anche se non è quel fascismo la soluzione, questo no.
Seee... a questo punto
INGSOC... Socialismo Inglese...con tanto di Grande Fratello
Per chi ha letto 1984 sa bene di che parlo
Pero per fortuna è una distopia. (anche se PARZIALE)...visto che siam comunque controllati tutti
Non ho mai parlato di socialismo o comunque di dittatura tesa a controllare ogni singolo particolare della vita di tutti, questo farebbe schifo anche a me.
Dico semplicemente un governo FORTE, ma forte nel senso con non tantissime persone, che possa portare avanti un programma di stampo liberale come quello che ad esempio AVREBBE DOVUTO realizzare Berlusconi, e che in parte promette anche Veltroni oggi.
Un governo che non possa essere ostacolato da Tizio, Caio, Sempronio, Giulio, Decimo eccetera, ma che sia libero di portare avanti le sue riforme e di andare dritto per la sua strada......e che ovviamente sia feroce e intollerante verso il crimine.
i greci non ci hanno mai nemmeno provato a mettersi sotto un unico governo. non avevano la rigidità mentale che si ha ora. loro vivevano bene, seppur suddivisi in polis.
per quanto riguarda la grandezza di cesare, nessuno osa metterla in dubbio, come non oso mettere in dubbio la grandezza di augusto, sotto il cui regno ci fu una civiltà splendente. ora prendi il vangelo come testo storico e non come testo sacro. gli ebrei, ti sembravano felici? le rivolte, specie nelle zone periferiche a roma non sono mai mancate.
secondo te ad Atene non vivevano tranquilli?! la vita ad Atene era di gran lunga migliore della vita a Roma. certo, da alcuni punti di vista il paragone è improponibile, anche per l'ampio sfasamento temporale. ma ti assicuro che atene era molto più prolifica, ricca e forte. gli spartani, ad esempio, si occupavano dell'ordine e della guerra, ed erano retti da un'oligarchia. ma la grande è stata atene.
ti posso dire l'ultimo argomento che ho fatto oggi in latino, la crisi dell'eloquenza a roma. cicerone, il più grande oratore della latinità, vive sotto la repubblica, seppur in crisi. dopo cicerone, ovvero durante l'impero, non ci sono più oratori, e come spiega tacito in un suo dialogo, questo avviene perché nessuno può più dire la sua.
mi spiego meglio, roma era grande ai tempi della roma repubblicana, non ai tempi della roma imperiale. ricordo che in età repubblicana citiamo nomi come Cicerone, Lucrezio, Catullo, Sallustio, e precedentemente ancora abbiamo Plauto. sotto augusto, abbiamo sì nomi come Orazio e Virgilio, ma già non si sa per quale motivo un personaggio del calibro di Ovidio fu stranamente allontanato.
passiamo alla roma imperiale, in particolar modo alla roma neroniana. abbiamo già Seneca, e questo è tanto, Lucano e probabilmente Petronio [sorvolando sulla questione a riguardo]. sai come sono morti questi tre grandi?! Nerone li ha costretti a tagliarsi le vene.
quando si dice che le lettere sono il riflesso dei tempi...
e tu che dici, in che epoca si è vissuti meglio a roma?!
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
La Repubblica romana era comunque MOLTO diversa dalla repubblica come la intendiamo oggi, e anzi era molto più simile a come io vorrei fosse una repubblica.....potere non in mano ad una sola persona, ma neanche così tanto frammentato.
Atene era uno sputo, in confronto alla Roma repubblicana e anche a quella imperiale, holly
La vita non è fatta solo di cultura, non è solo da quello che si capisce la grandezza di un popolo.
Sparta è caduta perchè i suoi uomini sapevano solo combattere, non è certo caduta perchè governata da un'oligarchia......se gli oligarchi spartani si fossero occupati anche di qualcosa d'altro oltre che delle faccende militari, Atene sarebbe stata solo un ricordo.
Roma infatti è durata molto di più, sia in forma di repubblica meno frammentata di quelle di oggi sia in forma di Impero......ci sarà un motivo
non dire eresie, la stabilità ateniese non si raggiungerà mai più.
atene è finita con il governo dei trenta.
il mondo di atene era di gran lunga superiore a quello romano, e ha conosciuto la disperazione sono in età ellenista. ma siccome non ho voglia di ripetere tutto il mio programma di greco
sono anni che studio affinità e differenze fra roma e atene, non sono così ignorante da dirti cazzate.
mi auguro tu abbia letto il messaggio di prima, perché conoscendoti, avrai letto le prime tre righe.
ho scritto che le lettere sono il riflesso dell'attualità, e attraverso quello ti ho già spiegato affinità e differenze.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
E che cosa dovrei capire da questa frase, scusami?
(non ho mai detto che sei ignorante e che dici cazzate, sarei sciocco dato che so la tua cultura e so che vai al classico, dico solo che abbiamo prospettive e punti di vista diversi, che ci portano a giudicare gli stessi avvenimenti in modo diverso )
quello che ti sto cercando di dire, è che a differenza di Atene, a Roma, a prescindere dall'idea di impero magnifico che tutti hanno, i problemi di fondo erano tanti e gravi, e migliaia di rivolte sono state sedate col sangue.
ti stavo dicendo, che attraverso un esempio prettamente letterario, si poteva estendere la riflessione a tutto il problema, anche sociale, economico, politico e via dicendo, essendo lettere e società strettamente collegati.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.