Ma in definitiva, chi ha paura dell'estetica? Chi ha paura dell'effimero? Chi ha paura dell'attimo, della fiamma, del fine a se stesso? Chi teme il piacere, la bellezza, la raffinatezza? Chi ha paura perché "Forse è già mattina e non lo so"? Chi paventa la voluttà, l'eccesso, lo sfarzo?
Queste domande mi sono venute seguendo il servizio di Santoro sui VIP. Non riesco a togliermi l'idea che quelle persone "impegnate", che rifiutano assolutamente ogni forma di frivolezza, in realtà non siano abbastanza sicure di sé da permettersi di avere il piacere momentaneo senza temere di sparire con esso.