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L'aborto non può avvenire dopo i 90 giorni .
Sono solo due le condizioni in cui è possibile praticare un’interruzione di gravidanza oltre al 90esimo giorno: quando la gravidanza o il parto comportano un grave pericolo per la vita della donna e nel caso subentrino complicazioni (come per esempio malattie o malformazioni del nascituro) che possano costituire un grave pericolo per la sua salute fisica o psichica.
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Originariamente inviata da
Knave
Detto questo, se scopri che tuo figlio nascerà con patologie, e abortisci, per me sei un/a pezzo/a di merda, a opinione personale.
L'atto d'amore non è evitargli una vita di merda, l'atto da merda è viverla insieme a lui e rendergliela migliore.
Quella è codardia.
Io credo che in certe situazioni ci si debba trovare.
Magari anche io, che non ho figli, al momento posso pensare la stessa cosa. Ma poi cerco di immaginare cosa succederebbe se mi dicessero che sto per mettere al mondo un figlio del tutto incapace di intendere e di volere, non in grado di muoversi, con una speranza di vita bassissima e al tempo stesso durante l'arco di tempo che è in vita non ha la dignità di altri bambini.
Non so quanto sia giusto infliggergli una sofferenza simile.
Per un bambino già nato è diverso. Ma è difficile farsi un parere in merito. La soppressione dei bambini nati malformati, un po' come facevano gli spartani, mi sembra un abominio.
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E infatti io ti parlo per la mia esperienza di vita (che nella fattispecie è nulla, visto che non ho figli), e baso la mia opinione, ad oggi, sull'esperienza di oggi.
E dico che una cosa è non volerne, una cosa è volerne e selezionarli.
Se uno non ne vuole, e capita "l'incidente", alzo le mani sull'aborto (purché sia sempre un caso, e non un'abitudine).
In caso di gravidanza, specie se voluta, penso sia una cattiveria, e una discriminazione già quella di non farlo nascere.
Se vuoi un figlio non vuoi un Lordino biondo occhi azzurri vestito da marinaretto. La scatola è chiusa, e il gatto, poi si vede.
Se metti al mondo un figlio per amore, e per amarlo, vuoi amarlo qualsiasi cosa sia.
E scusa, ma la dignità umana, per me non si misura nel modo di tenere una forchetta, o di pisciare in piedi.
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Originariamente inviata da
Something Strange
Perché non sopprimere anche persone con evidenti problemi cerebrali? (non mi riferisco a te, sia chiaro.. specifico che non si sa mai XD)
Per i problemi fisici/estetici esiste sempre la chirurgia. Non vedo perché privare della vita una persona che non ha reali/gravi problemi di salute.
Anche le persone affette da nanismo hanno evidenti problemi fisici e probabilmente vivranno un'infanzia e adolescenza un po' complicate... van soppressi anche loro? Non han diritto a dimostrare che possono avere molte più capacità di chi viene considerato "normale"?
Una ragazza del mio paese ha il viso deformato e quando ero più piccola mi faceva anche un po' "paura", poi per fortuna son cresciuta ed ho imparato a conoscerla. Ha passato un'adolescenza difficile, ma si è riscattata alla grande. Ha un ragazzo, molti amici e nessuno la giudica perché ha la faccia da "mostro".
Grazie al cielo esiste ancora chi va oltre all'aspetto esteriore.
Avresti dovuto vederla, ci vorrebbe un vero miracolo della chirurgia estetica; ma a parte questo, non credo proprio che si possa intervenire prima che si sia arrestata la crescita, quindi dopo aver passato la parte più critica della vita e della formazione mentale di un essere umano, dall'infanzia fino a tutta l'adolescenza.
Tu poni un esempio concreto e per prima affermi che "ha passato un'adolescenza difficile, ma si è riscattata alla grande".
Ti rispondo che un'adolescenza complicata porta dei segni mentali che non si cancellano e rimangono fino alla tomba. Poi mi fa ridere che parli di "riscatto", parola infelice con la quale tu per prima ammetti il suo stato di emarginazione, se non addirittura lo avvalori.
Il blocco mentale tuo e di altri che pensano come te è nel pensare alla vita come a un valore imperdibile, un dono per dirla religiosamente... io credo che se uno di questi mostri che costringiamo a vivere potesse esprimere ai propri genitori che a tanto lo hanno condannato i propri risentimenti, scevri dall'istintiva consapevolezza di aver bisogno di loro, visto lo stato di dipendenza in cui versano e di avversione nei loro confronti da parte della quasi totalità delle altre persone, sui propri genitori si vendicherebbero nel più sadico dei modi.
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Originariamente inviata da
Knave
E infatti io ti parlo per la mia esperienza di vita (che nella fattispecie è nulla, visto che non ho figli), e baso la mia opinione, ad oggi, sull'esperienza di oggi.
E dico che una cosa è non volerne, una cosa è volerne e selezionarli.
Se uno non ne vuole, e capita "l'incidente", alzo le mani sull'aborto (purché sia sempre un caso, e non un'abitudine).
In caso di gravidanza, specie se voluta, penso sia una cattiveria, e una discriminazione già quella di non farlo nascere.
Se vuoi un figlio non vuoi un Lordino biondo occhi azzurri vestito da marinaretto. La scatola è chiusa, e il gatto, poi si vede.
Se metti al mondo un figlio per amore, e per amarlo, vuoi amarlo qualsiasi cosa sia.
E scusa, ma la dignità umana, per me non si misura nel modo di tenere una forchetta, o di pisciare in piedi.
Non si tratta di volere il lordino,non si sta parlando di scegliere un figlio bello piuttosto che brutto,si sta discutendo di mettere al mondo creature con problemi invalidanti e perenni,mi pare rilevare scindere le due cose.
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Originariamente inviata da
Holly
Io credo che in certe situazioni ci si debba trovare.
Magari anche io, che non ho figli, al momento posso pensare la stessa cosa. Ma poi cerco di immaginare cosa succederebbe se mi dicessero che sto per mettere al mondo un figlio del tutto incapace di intendere e di volere, non in grado di muoversi, con una speranza di vita bassissima e al tempo stesso durante l'arco di tempo che è in vita non ha la dignità di altri bambini.
Non so quanto sia giusto infliggergli una sofferenza simile.
Per un bambino già nato è diverso. Ma è difficile farsi un parere in merito. La soppressione dei bambini nati malformati, un po' come facevano gli spartani, mi sembra un abominio.
Concordo perfettamente, però credetemi che la sensazione e la forza che ti da sentirlo dentro ti fa pensare che nulla sia più importate che farlo vivere.
Io mi ripeto, non sarei assolutamente in grado di occuparmi di un bambino con gravi condizione fisiche, non ne avrei la forza, non avrei il carattere per farlo....Non so neanche se riuscirò a seguire i miei genitori quando saranno vecchi, figuriamoci
Però so anche cosa ti da avere dentro un bambino e su quante cose mi abbia fatto cambiare opinione senza saperlo.
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Quella del lordino era una voluta estremizzazione, e che cazzo.
Di tutto il discorso, quella era la parte veramente meno significativa, visto che era meramente figurativa.
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Non so dovrei passarci per dare una risposta, ma penso che l'amore per un genitore vada oltre l'aspetto fisico. La stessa domanda che fai tu vale sui bambini down, o con altri problemi fisici-mentali, a questo punto. Anche loro saranno considerati "diversi" quindi sarebbe meglio sopprimerli appena nati? Gli zii di mia mamma hanno un figlio down di più di 40 anni, è l'unico che hanno avuto e hanno preferito tenerlo nonostante le difficoltà che sapevano che avrebbero dovuto affrontare. Fa battute, scherzi, è gentile, da e riceve tanto amore. Stessa cosa su un altro bambino con problemi mentali e fisici, in particolare ha difficoltà a camminare. Non è mai stato preso in giro da nessuno ed è il bambino più dolce che abbia mai conosciuto. Oggi penso abbia 16 anni e ha pure la fidanzata, anche lei con dei problemi.
Credo si possa sapere se un bambino ha dei problemi quando è ancora nella pancia della madre, quindi se si vuole abortire si può benissimo fare durante la gravidanza, non dopo quando è già nato. Che sia deformato, down o con altri seri problemi, un figlio appena nato è amato comunque. Però ripeto, per dare risposte valide bisogna trovarsi nella situazione.
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Avresti dovuto vederla, ci vorrebbe un vero miracolo della chirurgia estetica; ma a parte questo, non credo proprio che si possa intervenire prima che si sia arrestata la crescita, quindi dopo aver passato la parte più critica della vita e della formazione mentale di un essere umano, dall'infanzia fino a tutta l'adolescenza.
Tu poni un esempio concreto e per prima affermi che "ha passato un'adolescenza difficile, ma si è riscattata alla grande".
Ti rispondo che un'adolescenza complicata porta dei segni mentali che non si cancellano e rimangono fino alla tomba. Poi mi fa ridere che parli di "riscatto", parola infelice con la quale tu per prima ammetti il suo stato di emarginazione, se non addirittura lo avvalori.
Il blocco mentale tuo e di altri che pensano come te è nel pensare alla vita come a un valore imperdibile, un dono per dirla religiosamente... io credo che se uno di questi mostri che costringiamo a vivere potesse esprimere ai propri genitori che a tanto lo hanno condannato i propri risentimenti, scevri dall'istintiva consapevolezza di aver bisogno di loro, visto lo stato di dipendenza in cui versano e di avversione nei loro confronti da parte della quasi totalità delle altre persone, sui propri genitori si vendicherebbero nel più sadico dei modi.
E se dopo alcuni anni si scoprisse una cura, un rimedio, qualcosa che possa rendere migliori le vite di queste persone?
Amici dei miei hanno avuto una bimba con una deformazione del cranio, era allungato e il suo viso appariva asimmetrico. Tu avresti ucciso quella bambina (dopo la nascita perchè prima non lo potevano sapere). Loro invece l'hanno fatta visitare e per i primi 3 o 4 anni di vita le hanno fatto indossare sempre una specie di casco, non so che attrezzatura sia che ha risolto il problema e ora la bimba non è più deforme, è normalissima.
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Originariamente inviata da
Abel Balbo
Non dovete focalizzarvi e quindi immaginare una persona avente delle problematiche fisiche e/o mentali, neanch'io ho affermato che vorrei eliminare un essere ormai esistente con dei problemi di qualsivoglia natura, ma anzi farei di tutto per integrarlo al meglio in una società che comunque fa fatica ad accettarlo, per essere buoni.
Sto parlando di un neonato, cioè di un essere appena vivente, con scarsissime per non dire nulle esperienze di vita, che paragono a un feto e non riesco a capire che differenze possano esserci tra i due se non minime.
Sopprimere un neonato che verrà rifiutato dalla società è un atto d'amore.
diciamo che in un certo senso chi decide di fare amniocentesi evita con molte probabilità questi casi.
molti genitori che non fanno amniocentesi è perchè sono religiosi e il figlio lo vorrebbero lo stesso.
in ogni caso per quest' "atto d'amore" servirebbe il benestare dei genitori, cosa alquanto improbabile.