Originariamente inviata da
Randy Mellons
Più o meno sono proprio le risposte che mi aspettavo, sul serio. Stop. Non sto dicendo che siete banali, anzi; avete offerto quello spaccato di umano pensiero che aspettavo dovesse uscire fuori da una discussione del genere. Bravi tutti. E' tardi e non ho sonno, quindi dico la mia, piuttosto che spargere qua e là, ma soprattutto qua, qualche frase follesistenziale senza senso.
Banalità, banalità, banalità. Se non altro è una parola veramente musicale. Però, a pensarci bene, che minchia significa banale? Caso vuole che, ancora una volta, sia un problema terminologico. E' banale seguire la corrente, è banale dire sempre le stesse cose, è banale essere uno stereotipo, è banale ascoltare la musica che piace a tutti, è banale anche ascoltare quella che non sente nessuno, è banale avere un tatuaggio così come non averlo. Un momento. Tutto è banale. Può darsi, o semplicemente è la nostra mente che tende a banalizzare tutto, così a cazzo di cane? Che poi che problema hanno i piselli dei cani non l'ho mica capito. Sono bravo anche io, un momento d'egocentrismo ci vuole. Sì sono banale, ma fotte veramente sega. Ho così scarso interesse del pensiero altrui, che potrei essere la persona più banale al mondo e nemmeno me ne accorgerei. Ok ora la copio così evito di riscriverla altre diecimila volte. Dov'eravamo rimasti? Ah si, alla banalità.
Il punto non è assolutamente la controtendenza. Il punto non è essere anticonformista. Che poi che significa esserlo? Non è che l'anticonformista, è conforme a qualche altra cosa? Gli emo tra di loro non sono tutti uguali? Come i punkabbestia? E via dicendo? Mica perché di tamarri ce ne sono tanti di più, tutti gli altri di conseguenza sono fighi e originali. Col cazzo. Il semplice fatto di non essere alla moda, di non seguire il Grande Fratello e tutte le altre minchiate non ci rende meno banali, semplicemente facciamo parte di una minoranza diversa, all'interno dellla quale, siamo tutti banali. E si, è così. Mi spiace. Non è colpa vostra, nemmeno colpa mia. Anzi, sia chiaro, non è mai colpa mia.
Mi direte, saccente filosofico mezzostronzo del cazzo, qual è il fottuto punto? Nemmeno dire parolacce lo è, però cavoli fa figo. Ecco fa figo. Sì forse il punto è questo. No aspe, devo spiegare meglio il concetto. Appurato che essere banali non è mai una questione di numeri, visto che, in un mondo così aperto e globalizzato, è impossile avere un'idea unica e indissolubile e, anche avendola, nel momento in cui dilaga diventa anch'essa banale. Nessuno è unico nel senso filosofico del termine, e tutti lo siamo nel senso materialista. O forse è il contrario. Sì stavo dicendo dell'essere figo. In realtà basta tediarvi, arrivo al fottuto punto. La banalità, come tante altre cose, è un attitudine, una scelta, una manifestazione piuttosto che un modo d'essere. Perché essendo tutti banali in quanto privi di un'originilità assoluta, il problema sta quando questa "banalità" (e qui le virgolette sono volute) diventa qualcosa di nocivo. A tutti piace la Nutella no? Ok a qualcuno non piacerà, ma questo non ci classifica o meno come banali. Anche seguire una moda, se questa ci sollazza, non comporta nulla di male. La banalità, quella triste e desolante, si manifesta quando facciamo/pensiamo/diciamo qualcosa unicamente perché è così che gli altri si aspettano da noi. Sì è banali quando volontariamente - e forse anche involontariamente - il pensiero comune si distrugge in favore del pensiero, per così dire, collettivo (che poi il valore di questa collettività può essere globale, ristretta ad una certa categoria di persona o anche due o tre persone, davvero non fa la differenza). Quello è banale. E' banale quando si fa una cosa perché fa figo e se non facciamo una cosa che fa figo, siamo sfigati. Ecco questo è banale, e anche desolante. Recitare sempre le stesse battute, non lo è. Ripetitività e monotonia, seppur concettualmente simili, non hanno nulla a vedere con la banalità. Persino la noia non è banale. Però ci piace etichettare tutto come banale, e che vogliamo fare. Siamo fatti così.
Perché allora ci sono così tante critiche? Perché, come dicevo ad inizio post, il problema è spesso terminologico. Si tende ad associare la banalità a dati di fatto, a cose ovvie. Se io persona dico che la terra gira intorno al sole, dico una banalità? No, ovviamente. Se dico che è davvero triste la morte di un innocente, dico una banalità? No. Sono semplicemente cose assodate, ma che fanno parte comunque del mio pensiero. Non è che posso inventarmi cose alla cazzo, solo per andare contro all'assodato. Mica sono originale a dire che la forza di gravità non esiste, al massimo sono ignorante. Sai che palle. Chi attacca pensieri simili è proprio perché, volendo seguire il pensiero comune "originale a tutti i costi", sentenzia su qualsiasi cosa senza nemmeno pensare. E sì, anche questo è tristemente banale.