ACCEDI

Password dimenticata?

×
Seguici su Instagram Feed RSS Seguici su YouTube
Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima
Visualizzazione risultati da 1 a 10 su 24

Questione di... genialità.

  1. #1
    Telephone Blues nali
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/11/2005
    Messaggi: 13,273
    Piaciuto: 509 volte

    Predefinito Questione di... genialità.

    "Meglio l'ubriacatura del genio, sì, meglio..."
    (cit.)


    Da un'interessante e costruttiva discussione tenuta qualche giorno fa con un tale bradipo (discussione che mi ha messo in testa tanta di quella confusione e tanti di quei dubbi...) volevo riproporvi qualche spunto...

    Allora.
    Parliamo di genialità.

    Ecco... per voi... la genialità, in cosa consiste? Esiste una genialità che possa essere considerata "assoluta"?

    Mi spiego.

    Genialità "artistica":
    a mio parere è la genialità che prende forma dall'essere stati capaci di aver inventato/creato "dal nulla" un qualcosa di originale, di totalmente nuovo. "Geniale" nel modo in cui è scritto/dipinto/scolpito/composto...
    Come Dante o altri grandi della letteratura italiana.
    Come i grandi scultori, pittori che hanno segnato la storia dell'arte per il loro genio creativo.
    Come i grandi della storia della musica che, mettendo insieme qualche strano simbolo su poche righe, hanno creato degli enormi capolavori.
    E millemila altri esempi...

    Alcuni la considerano una semplice "genialità relativa", quindi soggettiva, perché non c'è un criterio unico che stabilisca che quella tale opera sia geniale...

    (Ma mettiamo caso vi trovaste davanti ad una tela arancione con uno squarcio in mezzo (opera che esiste davvero), pur non piacendovi, riuscireste ad ammettere la genialità da cui ha preso forma? Magari penserete "posso farlo anch'io", ma in questo caso, allora, la genialità non sta nell'aver "lanciato la pietra", quindi aver creato per primi e dal nulla, ed avere avuto modo e "coraggio" (se così vogliamo chiamarlo) di mostrare una cosa del genere?)



    Genialità "matematica":
    Come un tale tizio di nome Archimede che, facendosi il bagno, ha avuto un "lampo di genio" ed ha messo su un principio che può esser considerato uno dei "capisaldi" della fisica.
    O come quando si ha di fronte un'equazione impossibile che si estende per tutta un'enorme parete... Arriva dal nulla il "genio" e te la risolve.
    E avanti con una serie infinita di astronomi, chimici, fisici... che hanno rivoluzionato tutto in maniera radicale.

    Qualcuno dice che questa sia la "genialità assoluta", forse per il suo avere delle prove tangibili ed oggettive che, appunto, ne dimostrano la genialità etc...





    Insomma.
    Tra queste due (indicative) forme di genialità, pensate che ne esista una che possa essere considerata "assoluta" o "relativa"? Quale? E perché?
    O pensate che non possano essere messe a confronto e, quindi, riconoscete in entrambi i campi "l'intuizione geniale"...?



    Uff, lo so che ho fatto un discorso incasinatissimo e probabilmente mi prenderete per pazza (cosa buona e giusta ), ma non riesco a spiegarmi più di tanto perché ne viene fuori una cosa troppo astrusa...

    Spero abbiate capito, più o meno, quello che voglio dire e mi scuso per essermi dilungata così tanto, ma io sono in perenne lotta con il mio cervello, ogni tanto sento i cricetini che rincorrono le scimmie urlatrici...



    Se c'è qualche folle come me che se la sente di rispondere... prego, a voi la parola!

  2. #2
    I run these tracks thorpe
    Uomo 39 anni da Vercelli
    Iscrizione: 6/9/2009
    Messaggi: 1,124
    Piaciuto: 119 volte

    Predefinito

    da quello che scrivi pare che genialità ed utilità siano strettamente interconnesse. in effetti, questo è l'errore comune che la maggior parte delle persone fa. non esiste una genialità assoluta o una relativa, queste sono etichette che vengono applicate in concordanza con il contesto. non penso nemmeno esistano diversi tipi di genialità, dal momento che il pensiero creativo (o laterale) è un processo identico per tutti quanti.

  3. #3
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
    Messaggi: 7,068
    Piaciuto: 165 volte

    Predefinito

    Discussione molto interessante!


    secondo il mio parere,aldilà del concetto di utilità correlata alla genialità (che è quello che fa storcere il naso a Thorpe) direi che la differenza fondamentale fra genialità artistica e genialità matematica sta,in fin dei conti,nel fatto che la prima è di tipo soggettivo,la seconda di tipo oggettivo...

    l'esempio della tela squarciata fatto da Nali è una classica dimostrazione....

    il precursore potrebbe ovviamente essere considerato "geniale" per aver avuto l'idea,ma resta il fatto che c'è stato cmq un "pubblico",una "critica" o cmq qualcuno che,in base al suo gusto,ha decretato che quell'opera fosse da considerare geniale,e questa idea di genialità si è diffusa anche ai non addetti ai lavori...

    ma perchè quella si,e magari l'opera di un artista che mitraglia delle tele per fare i contorni no?

    semplicemente,perchè,causa interessi,causa moda,causa buona o cattiva pubblicità
    il gusto soggettivo di alcuni individui ha decretato che una cosa era geniale e l'altra no

    e questo,ovviamente,al di là del concetto di bello....


    ma forse,è proprio il concetto stesso di "genialità" che è usato in maniera impropria...

  4. #4
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    cristo che discorso contorto

    come spiega iascia qui su, la differenza fondamentale fra un matematico e un "artista" è la critica. quello che spiega un matematico è oggettivo. quello che crea un artista va interpretato. la storia della critica insegna che ci sono periodi in cui alcuni artisti erano più "in" di altri... (la fortuna della Commedia è l'esempio più lampante). Va anche considerato che la grandezza di un artista non viene fuori soltanto dal suo genio, ma anche dalla sua tecnica. Come uno scienziato ha un bagaglio nozionistico enorme alle spalle, così lo ha anche l'artista.
    parlare di genialità assoluta - per me - è azzardato in entrambi i casi. definire qualcuno un "genio" in ambito scientifico, tuttavia, è sicuramente più facile, trattandosi comunque di materia oggettiva e non di materia soggettiva.
    ma prendiamo adesso due autori: dante e t.s. eliot. come si può dire che non siano due geni? penso che la commedia di dante sia una delle punte più alte del genio umano, come l'abilità linguistica di waste land sia qualcosa di veramente mostruoso.
    è difficile spiegare quello che voglio dire. non posso dire che "oggettivamente, dante è un genio", ma posso dire che può essere universamelmente ritenuto tale, con più fattori da prendere in considerazione, ovviamente.
    non possiamo delimitare dei parametri oggettivi per cui tizio è un genio e caio non lo è. possiamo prendere in considerazione più o meno fattori.

    ho fatto un casino, perché il mio pensiero è piuttosto contorto... si capisce quello che voglio dire?
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  5. #5
    Telephone Blues nali
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/11/2005
    Messaggi: 13,273
    Piaciuto: 509 volte

    Predefinito

    Sì, Holly, e diciamo che quello che volevo dire era questo mi trovo praticamente del tutto d'accordo con quel che hai scritto, in poche parole.

    (Ah, e il mio non era un discorso sul rapporto genialità - utilità, gli esempi che ho fatto erano a solo scopo illustrativo, ma in effetti ho scritto con un italiano pedestre e non si è capito XD)

  6. #6
    MalaMente Tallulah
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 27/12/2009
    Messaggi: 1,365
    Piaciuto: 590 volte

    Predefinito

    Secondo me già il fatto di denominare una persona ''genio'' è soggettivo.
    Ma come dici tu, si può riconoscere un genio universale, poichè ha rivoluzionato un pensiero, uno studio per portarlo ad una soluzione.
    Mentre si può chiamare genio ''soggettivo'' colui che esprime emozioni, con innovazioni artistiche che seguono parametri soggettivi, che essendo tali portano l'osservatore a scegliere se i parametri dell'artista sono concordi con quelli personali.
    Io cercherei di metterla così, in forma teorica.

    In forma pratica, personalmente, penso che un genio sia colui che semplicemente stupisce e riesce a cogliere qualcosa che prima non era stato espresso.
    Cioè per me ''genio'' può essere chiunque e nessuno, non lo associo al fattore del ''successo'' che questa persona riscontra nel pubblico.
    Oddio, mi sono spiegata?

  7. #7
    Vivo su FdT monty
    Uomo 41 anni da Verbano-Cusio-Ossola
    Iscrizione: 22/4/2007
    Messaggi: 3,535
    Piaciuto: 77 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    cristo che discorso contorto

    come spiega iascia qui su, la differenza fondamentale fra un matematico e un "artista" è la critica. quello che spiega un matematico è oggettivo. quello che crea un artista va interpretato. la storia della critica insegna che ci sono periodi in cui alcuni artisti erano più "in" di altri... (la fortuna della Commedia è l'esempio più lampante). Va anche considerato che la grandezza di un artista non viene fuori soltanto dal suo genio, ma anche dalla sua tecnica. Come uno scienziato ha un bagaglio nozionistico enorme alle spalle, così lo ha anche l'artista.
    parlare di genialità assoluta - per me - è azzardato in entrambi i casi. definire qualcuno un "genio" in ambito scientifico, tuttavia, è sicuramente più facile, trattandosi comunque di materia oggettiva e non di materia soggettiva.
    ma prendiamo adesso due autori: dante e t.s. eliot. come si può dire che non siano due geni? penso che la commedia di dante sia una delle punte più alte del genio umano, come l'abilità linguistica di waste land sia qualcosa di veramente mostruoso.
    è difficile spiegare quello che voglio dire. non posso dire che "oggettivamente, dante è un genio", ma posso dire che può essere universamelmente ritenuto tale, con più fattori da prendere in considerazione, ovviamente.
    non possiamo delimitare dei parametri oggettivi per cui tizio è un genio e caio non lo è. possiamo prendere in considerazione più o meno fattori.

    ho fatto un casino, perché il mio pensiero è piuttosto contorto... si capisce quello che voglio dire?
    no....ma solo perchè non ti ho letto!!!
    forse sarà l'ora tarda, ma gli occhi mi strabuzzano...ci riproverò domani!!!

    la discussione è interessante!

  8. #8
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da nali Visualizza il messaggio

    (Ma mettiamo caso vi trovaste davanti ad una tela arancione con uno squarcio in mezzo (opera che esiste davvero), pur non piacendovi, riuscireste ad ammettere la genialità da cui ha preso forma? Magari penserete "posso farlo anch'io", ma in questo caso, allora, la genialità non sta nell'aver "lanciato la pietra", quindi aver creato per primi e dal nulla, ed avere avuto modo e "coraggio" (se così vogliamo chiamarlo) di mostrare una cosa del genere?)
    Io mi limito a rispondere per l'arte perché per la scienza non ho la minima autorità

    Io userei un criterio per distinguere la genialità - se la cosa avesse davvero un interesse - che tenga conto di due parametri, uno cronologico e l'altro qualitativo.
    Genio è chi, con le sue intuizioni, precorre di molto il suo contemporaneo.
    Genio è altresì chi riesce a produrre opere dalla qualità fuori dal comune. La qualità come la intendo io è il giusto bilancio fra universalità e forma del messaggio.

    Ad esempio, io considero i poeti del surrealismo come geni in senso cronologico, perché la loro poesia non mi dice nulla - difettano, cioé, di universalità - ma riconosco che erano rivoluzionarii nella loro formula.
    D'Annunzio invece lo considero un genio qualitativo, perché è povero in contenuti ma il suo destreggiarsi con le parole è stupefacente.

    Detto questo, per me la genialità è solo un'etichetta tecnica che non implica che a tale autore genio sia da tributare più ammirazione che a talaltro semisconosciuto. Questo perché, se tutti gli uomini devono avere eguale dignità, ciò deve valere anche per i loro sentimenti, di cui l'arte si fa espressione. Tutte le opere hanno pari dignità; se riconosco che alcune hanno una qualità migliore, ciò non implica che siano migliori in senso assoluto.

  9. #9
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Io mi limito a rispondere per l'arte perché per la scienza non ho la minima autorità

    Io userei un criterio per distinguere la genialità - se la cosa avesse davvero un interesse - che tenga conto di due parametri, uno cronologico e l'altro qualitativo.
    Genio è chi, con le sue intuizioni, precorre di molto il suo contemporaneo.
    Genio è altresì chi riesce a produrre opere dalla qualità fuori dal comune. La qualità come la intendo io è il giusto bilancio fra universalità e forma del messaggio.

    Ad esempio, io considero i poeti del surrealismo come geni in senso cronologico, perché la loro poesia non mi dice nulla - difettano, cioé, di universalità - ma riconosco che erano rivoluzionarii nella loro formula.
    D'Annunzio invece lo considero un genio qualitativo, perché è povero in contenuti ma il suo destreggiarsi con le parole è stupefacente.

    Detto questo, per me la genialità è solo un'etichetta tecnica che non implica che a tale autore genio sia da tributare più ammirazione che a talaltro semisconosciuto. Questo perché, se tutti gli uomini devono avere eguale dignità, ciò deve valere anche per i loro sentimenti, di cui l'arte si fa espressione. Tutte le opere hanno pari dignità; se riconosco che alcune hanno una qualità migliore, ciò non implica che siano migliori in senso assoluto.
    ma se considerassimo geniale anche la capacità di un artista di farsi interpretare a più livelli? (oltre il legame con la loro epoca, intendo) secondo me è un'altra prova della totale soggettività della definizione genio.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  10. #10
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    ma se considerassimo geniale anche la capacità di un artista di farsi interpretare a più livelli? (oltre il legame con la loro epoca, intendo) secondo me è un'altra prova della totale soggettività della definizione genio.
    Naturalmente non intendevo imporre una griglia universalmente valida. Io sono uno zappaterra terra-terra laureando in letteratura, ed amo le cose semplici; quindi metto ai primi posti, nel giudizio della qualità di un atto artistico - che vale quel che vale ma sembra essere necessario - , la compiutezza della comunicazione. Altri potranno invece preferire l'impressione generale, quindi sì, è tutto soggettivo, i parametri della "genialità" non possono essere fissati. Ed è una fortuna che la definizione del genio sia un fatto così soggettivo, altrimenti si arriverebbe alla canonizzazione definitiva di pochi santoni che diventerebbero figure intoccabili, facendo ristagnare i dibattiti.

Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima

Discussioni simili

  1. Questione di Karma
    Da Wanda nel forum Figuracce
    Risposte: 6
    Ultimo messaggio: 30/1/2010, 22:08
  2. questione di giorni
    Da Chanel* nel forum Salute e medicina
    Risposte: 10
    Ultimo messaggio: 18/9/2007, 20:11
  3. la questione dei peli
    Da Usher nel forum Barzellette e testi divertenti
    Risposte: 4
    Ultimo messaggio: 7/9/2007, 13:00
  4. questione di orgoglio!!
    Da micetta91 nel forum Amore e amicizia
    Risposte: 18
    Ultimo messaggio: 28/8/2007, 16:05
  5. questione di metodo
    Da kitty nel forum Scuola, università, lavoro
    Risposte: 4
    Ultimo messaggio: 20/8/2007, 11:46