Conobbi tempo fa all'università un ragazzo di qualche anno in più di me ed eravamo molto affiatati come colleghi. All'epoca era fidanzato, mi è piaciuto per molto tempo ma poi me la son fatta passare. Lasciò l'università ma noi siamo rimasti in contatto e magari capita che circa ogni due mesi ci incontriamo per un aperitivo o una passeggiata.
La sua compagnia per me è totalmente rigenerante e credevo anche da parte sua, una volta mi disse che si trova bene a parlare con me e che mi reputava una persona "buona"...insomma, tante belle cose su di me; mi offre sempre, attraversa mezza Roma per arrivare da me, mi riaccompagna sempre a casa, mi guarda sempre dritto negli occhi, sintomo di sincerità. Insomma, è una persona davvero deliziosa. Attenzione, non è che è delizioso perché mi porta a casa , ma per farvi capire proprio che è una bella persona non solo nel rapportarci ma anche nei gesti.
Però c'è sempre un lato di cui lui non mi parla mai, quello sentimentale. Ho provato girandoci intorno e a fargli qualche domanda senza mai forzare, ma svia sempre. Ho scoperto grazie al mio lato stalker, che circa un anno abbondante fa si è lasciato con la ragazza, eppure "ufficialmente" non lo so. Non ha mai parlato molto di questo lato, mi parla sempre di tutto quello che fa, degli amici, facciamo anche discussioni talvolta profonde.
Probabilmente voi mi direte "Il rapporto non è così profondo, quindi non si sente di parlare di determinate cose" e forse avete ragione. Però dopo due anni comincia a pesarmi; non lo so, forse ho sopravvalutato il bene che lui può avere nei miei confronti.
Ah, cosa assurda: non vuole dirmi il giorno del suo compleanno. Non capisco il motivo, fa delle battute ma io sento e capisco che non vuole dirmelo .
Vedo sempre un contrasto tra la sua gentilezza e il suo voler sapere di me, con il suo rimanere sul superficiale riguardo sé stesso.
Forse è tutta una mia esagerazione, ma a me comincia un po' a pesare.