Franceschini: «La crisi non è un reality»
Il premier «giri un pò per il Paese reale», per vedere lo stato di crisi che c'è e resta preoccupante. È l’invito del segretario del Pd Dario Franceschini a Berlusconi dal palco di un incontro con la rete di «Incontriamoci» dell’ex ministro prodiano Giulio Santagata all'Eliseo. «Dice che parla con tutti - ha ironizzato Franceschini parlando della passeggiata di ieri del premier in una via del centro di Roma -, che gli piace scambiare opinioni con i tassisti, stare con la gente comune, poi ieri è andato a fare una immersione nel mondo reale a via dei Coronari tra gli orafi e gli antiquari...».
«L'Italia - ha aggiunto - non è via dei Coronari, è un’altra cosa, molto diversa. Lui si è costruito questo grande reality, in cui si è imprigionato e in cui vorrebbe coinvolgere anche il Paese».
Franceschini ha anche parlato della cappa di silenzio che è calata sui problemi creati dal terremoto in Abruzzo. «Dopo che Berlusconi con il ministro Gelmini riaprirono una classe della scuola, i giornali titolarono “riaprono le scuole”. Le scuole però non hanno riaperto e, se non si faranno interventi urgenti, non riapriranno nemmeno a settembre: nel decreto non c’è un euro per riaprirle».
Il segretario del Pd si è soffermato anche sulla situazione della popolazione ancora nelle tende, prevedendo tempi non brevi per l’assegnazione dei prefabbricati: «Nel decreto si parla di 700 milioni di euro, dei quali 400 nel 2009 e 300 nel 2010 per l'acquisto dell 'casettè. Ma se Berlusconi promette prefabbricati per tutti gli sfollati già a settembre, perchè il secondo stanziamento è previsto per l'anno prossimo?».
Franceschini ha poi invitato l’elettorato del centro-sinistra a votare per il Pd, evitando l’astensione o il voto di protesta a favore dell’Italia dei valori. «Agli esuli in patria” dico che la loro patria è il Pd e non è il momento per l'astensionismo o il voto di protesta perchè è in gioco la democrazia italiana».
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