Per quanto mi riguarda non può esistere il concetto di "razza" o "specie" PERFETTA, ma non perchè sia sbagliato di per se stesso....ma perchè bisogna anche vedere come si interpreta l'aggettivo PERFETTA.....se si intende "adatta a tutte le situazioni"....in realtà l'uomo preso a sè potrebbe non esserlo considerato, perchè è ad esempio la specie fisicamente e fisiologicamente più debole in relazione alle sue dimensioni e quindi non sarebbe adatto a contesti ambientali in cui sono necessarie eccellenti doti fisiche.....potremmo dire che è perfetto per contesti in cui serve l'inventiva e l'intelligenza, mentre ad esempio un milione di anni fa, in contesti in cui serviva la forza fisica, eravamo perfetti perchè nettamente più forti e resistenti di come siamo ora.....ma è relativa la cosa.
D'altra parte....credo che l'uomo sia GIA' perfetto perchè ha un'incredibile capacità di adattarsi all'ambiente in cui deve o vuole vivere, arrivando anche a plasmarlo e dominarlo a suo piacimento....questa è la nostra capacità suprema ed è ciò che ci rende già PERFETTI sotto molti punti di vista.
Credo di non essere stato chiarissimo
io ho capito perfettamente il concetto invece
Io penso che in natura il concetto di perfezione è molto diverso dalla concezione che abbiamo noi...per fare un esempio...è piu perfetto un elefante,animale intelligente,sociale,e sensibile,ma relativamente giovane come razza,oppure un lombrico,che è a livello intellettivo di Michele Cucuzza,ma esiste da centinaia di milioni di anni,senza mai essersi modificato,risultando quindi relativamente perfetto ai suoi bisogni?
quindi, secondo me, non è che non può esistere il concetto di Specie perfetta...è proprio il concetto di "perfetto" che è insensato,perchè è tutto relativo.
In realtà non siamo in disaccordo perchè anche io penso che il concetto di "specie perfetta" non possa esistere proprio perchè troppe sono le possibili interpretazioni di questa espressione ed in particolare del "perfetto"
EDIT: Ma c'è anche da dire che non è del tutto insensato tradurre in questo caso il "perfetto" come "capace di adattarsi a tutto"....è forse il concetto maggiormente condivisibile perchè è quello che regge gli equilibri naturali e decide estinzioni o comparse di nuove specie.
beh yasha... esiste la perfezione in vari campi...
cmq... secondo me l'uomo non è perfetto in quanto è vittima della sua stessa perfezione...
beh... ad esempio una canna da pesca è perfetta per pescare ma a scrivere non serve a un cacchio... poi è sicuro che ci sarà sempre una canna da pesca migliore di quella posta in esame, ma è un altro tipo di relatività... (o almeno, è quella che intendi tu?)
ps: si lo so, non ho usato animali, ma era il primo es che mi era capitato in mente...
Perchè siamo la specie più intelligente ma la nostra intelligenza (o la mancanza di essa ) ci spinge a eleggere leader coglioni (ogni riferimento a qualsivoglia politico italiano è puramente casuale), sterminare i nostri simili, creare religioni, sette, ideologie strambe, distruggere il nostro stesso pianeta coi nostri rifiuti e il nostro inquinamento eccettera eccettera
Secondo me una cosa è perfetta quando la sua qualità è eccelsa e non può più essere migliorata, una cosa che finalmente s'è portata a compimento.
In questo senso quindi l'uomo deve tendere alla perfezione.
E' chiaro che essa sia impossibile, ma l'utilità della ricerca della perfezione sta nel tendere a essa, non nella possibilità di raggiungerla.
Ora, secondo il mio punto di vista, il concetto di perfezione non si può ricercare nel singolo essere umano, c'è un fattore sociologico che va preso in seria considerazione. Perché se si fosse unici, il migliorarsi, sotto qualsiasi aspetto, fosse di natura fisica o mentale, non farebbe alcuna differenza.
C'è un bellissimo racconto di Wells, "il paese dei ciechi" dove un uomo vedente si ritrova in un posto dove sono tutti ciechi. Egli pensa quindi che, essendo egli l'unico ad avere il dono della vista, riuscirà a prevalere su tutti gli altri. Invece si renderà presto conto che il fatto di non essere come gli altri lo porrà in una condizione di difficoltà. Quindi si potrebbe affermare che la perfezione tenda alla cecità... Secondo me in pratica la perfezione va dunque ricercata nell'integrazione e nella funzionalità degli individui nel contesto sociale. Per questo non si dovrebbe accettare che uno veda se tale funzionalità risiede nell'essere ciechi, ma adoperarsi affinché nessuno veda.
Si potrebbe obiettare che questo non accettare che esistano ciechi e vedenti sia una forma di razzismo. La discriminazione va però accettata solo se la presenza di entrambi comporta una condizione di disagio per gli uni o per gli altri.
Inoltre, cosa da prendere in considerazione, è il fatto che potrebbe esistere più di un modello di perfezione. Questo potrebbe mettermi d'accordo con drkheart quando afferma che siamo perfetti nelle nostre imperfezioni.
Tra l'altro questo "tendere alla perfezione non potendola comunque raggiungere" come forma di perfezione in sé è l'idea basilare della filosofia idealista di Fichte...