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Francesco Guccini - Su in collina

  1. #1
    Matricola FdT
    Donna
    Iscrizione: 19/10/2007
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    Predefinito Francesco Guccini - Su in collina

    "Ogni tanto capita di scrivere una canzone nuova, e ho scritto una canzone nuova. O meglio, ho trovato una poesia scritta in dialetto bolognese e l'ho tradotta in italiano. Flaco ha musicato questa poesia in modo molto emozionante; Flaco ha musicato questi bellissimi versi, ed è una poesia che parlava della guerra partigiana, con dei personaggi che si chiamavano con dei nomi di battaglia: 'Pedro', 'Cassio', 'il figlio del Biondo', 'il Brutto'…siamo in un curioso periodo di revisionismo, e siamo in un periodo in cui cercano…in qui qualcuno cerca di equiparare i combattenti della repubblica di salò ai partigiani. Io dico che, con tutti i distinguo, con tutta la retorica che c'è stata, lasciamo stare, lasciatemi stare la Resistenza. La canzone si chiama 'Su in collina', e parla appunto di Pedro, di Cassio, il figlio del Biondo, il Brutto […]"

    (Francesco Guccini, presentazione dal vivo della canzone)

    Pedro, Cassio ed anche me, quella mattina
    Sotto una neve che imbiancava tutto
    Dovevamo incontrare su in collina
    L’altro compagno, Figl’ del Biondo, il Brutto

    Il vento era ghiacciato e per la schiena
    Sentivamo un gran gelo da tremare
    C’era un freddo compagni su in collina
    Che non riuscivi neanche a respirare

    Andavamo via piano, “E te cammina!”
    Perché veloci non si poteva andare
    Ma in mano tenevam la carabina
    Ci fossero dei Crucchi a cui sparare

    Era della brigata Il Brutto su in collina
    Ad un incrocio forse c’era già
    E insieme all’altra stampa clandestina
    Doveva consegnarci “l’Unità”

    Ma Pedro si è fermato e stralunato
    Gridò “Compagni mi si gela il cuore
    Legato a tutto quel filo spinato
    Guardate là che c’è il Brutto, è la che muore”

    Non capimmo più niente e di volata
    Tutti corremmo su per la stradina
    Là c’era il Brutto tutto sfigurato
    Dai pugni e i calci di quegl’assassini

    Era scalzo, né giacca né camicia
    Lungo un filo alla vita e tra le mani
    Teneva un’asse di legno e con la scritta
    “Questa è la fine di tutti i partigiani”

    Dopo avere maledetto e avere pianto
    L’abbiamo tolto dal filo spinato
    Sotto la neve, compagni, abbiam giurato,
    Che avrebbero pagato tutto quanto.

    L’abbiam sepolto là sulla collina
    E sulla fossa ci ho messo un bastone
    Cassio ha sparato con la carabina
    Un saluto da tutto il battaglione

    Col cuore stretto siam tornati indietro
    Sotto la neve andando, piano piano
    Piano sul ghiaccio che sembrava vetro
    Piano tenendo stretta l’asse in mano



    Quando siamo arrivati su al comando
    Ci hanno chiesto: “La stampa clandestina!”
    Cassio mostra il cartello in una mano
    E Pedro indica un punto su in collina

    Il cartello passò di mano in mano
    Sotto la neve che cadeva fina
    In gran silenzio ogni partigiano
    Guardava quel bastone su in collina

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