Il Barça si prende il mondo
Chiusa la stagione perfetta
La stagione perfetta esiste: il Barcellona la completa ad Abu Dhabi, con un gol di petto di Leo Messi, il miglior giocatore al mondo. Sesto titolo in sei competizioni per i catalani, per Guardiola tutte vinte le competizioni a cui ha preso parte. L'incantesimo continua, ma non è stata una passeggiata: partita sottono e soprattutto sottoritmo dei catalani, vantaggio dell'Estudiantes e poi "catenaccio" vecchio stile. Il solito Pedro allunga ai supplementari quando sembra finita, poi al minuto 110 la "Pulce" arriva per prima sul cross di Alves e con un colpo di genio la spinge in rete di petto. Barcellona campione del Mondo per la prima volta nella sua storia: succede al Manchester United. E Pep Guardiola può concedersi un pianto liberatorio: il suo anno di debutto in panchina non è andato malissimo.
Risposta all'87' — La rete che consegna all'Estudiantes la coppa fino a tre minuti dalla fine è del bomber Boselli, già decisivo in finale di Libertadores. E' una delle poche sortite offensive già nel primo tempo, un cross di Benitez che supera Piqué e sui cui Abidal è in ritardo: in mezzo a quei due c'è Boselli (partito in posizione di sospetto fuorigioco) che colpisce bene di testa, in modo imparabile per Valdes. Quella che fa saltare il fortino argentino arriva invece all'87': dopo una enorme occasione mancata da Ibra di testa, sempre per via aerea arriva l'1-1: torre di Piqué e Pedro, entrato nella ripresa e sempre uomo della Provvidenza, colpisce a superare Albil, rimasto a metà strada.
Stagione perfetta — Nei supplementari, scacciata la paura, il Barcellona continua ad attaccare, ma non torna quello vero. Con una prestazione non da Barcellona il Barcellona completa quella che resterà a lungo un'impresa irripetibile. Grandissimo Slam: per riuscirci anche la miglior squadra al mondo ha bisogno di alcune giocate fortunate, come il tiro di Iniesta in semifinale al Chelsea, quando i Blues festeggiavano già la finale, e ora il colpo di testa di Pedro. Non che non meritassero di vincere, i campioni d'Europa. Si gioca praticamente a una porta, ma il solito gioco di passaggi fitti e triangolazioni viene riproposto alla moviola. E quindi funziona meno: non c'è Iniesta, Dani Alves fatica a sfondare sulla destra, Ibrahimovic cerca spazi in una difesa affollata, trovandone pochi e fallendo un paio di occasioni. Su Messi c'è il raddoppio sistematico, a la Pulce soffre. Alla fine saranno decisivi gli ingressi di Pedro e di Jeffren, che sostituisce Henry e a sinistra affonda con regolarità. Nel primo tempo negano un rigore a Xavi, poi nel secondo supplementare ci pensa il genio di Messi.
Delitto quasi perfetto — L'Estudiantes arriva vicinissimo al "delitto perfetto": il gol di Boselli è praticamente l'unico tiro in porta della squadra fino al 120', quando Desabato sfiora di testa una punizione di Veron rischiando di fare 2-2. Una volta in vantaggio, Perez si mette a fare il mediano, lasciando Boselli da solo davanti e Veron a lanciare. Nella ripresa, poi, si rinuncia completamente a portare la palla nell'altra metà campo: una volta recuperata, viene sparacchiata in avanti come viene. Veron gioca da fermo, soprattutto nei supplementari, ma ha idee e capacità di gestire la palla a suo piacimento. La fase difensiva, poi, è quasi perfetto fino all'87', quando la solita superiorità numerica nella propria area (di solito sono almeno in sei gli argentini nei sedici metri) viene a mancare sul colpo di testa di Pedro. "Se volete vedere spettacolo andate a teatro", aveva avvertito Veron. E non si può gettare la croce sugli argentini: l'intera squadra non varrà sul mercato quanto Ibrahimovic: il confronto non era proprio alla pari.
Fonte: Gazzetta.it
Successo meritato del Barça che ha chiuso la stagione perfetta vincendo tutto quello che c'era da vincere. Peccato per l'Estudiantes che ha retto fino a 3' dalla fine, ma poi ha mollato tutto