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Napoli, se ne va un pezzo di storia

  1. #1
    ... SteekHutzee
    Uomo 35 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
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    Piaciuto: 100 volte

    Predefinito Napoli, se ne va un pezzo di storia

    So che a molti non frega niente, e che chi non è napoletano non puo capire.


    Ora non è il momento delle parole. A chi lo chiama per conoscere le sue sensazioni risponde con cortesia che ha bisogno di qualche giorno di riflessione. Ma di certo, per Salvatore Carmando, bandiera del Napoli, il giorno della pensione non è uguale a quella di un qualunque altro lavoratore che lascia un'azienda. Parlerà, dirà tutto in un libro già pronto. Di sicuro, quelle del massaggiatore storico del club, amico oltre che professionista al servizio di campioni come Diego Armando Maradona, sono «grandi emozioni» come si lascia scappare. «Dopo tanto tempo era giunta l'ora di andare in pensione», alla ricerca di una domenica in pantofole dopo lustri a correre in campo, sotto la pioggia o il sole cocente, a prestare soccorso ai calciatori.

    CON DIEGO - Indimenticabile il suo rapporto con il campione più amato a Napoli, il Pibe de Oro del quale divenne punto di riferimento irrinunciabile tanto che Maradona lo volle al suo fianco con la Nazionale argentina ai Mondiali in Messico nell'86 e a Italia '90. In Carmando oggi, ci tiene a sottolineare, nessun intento polemico come reazione all'annuncio della società azzurra di concludere il rapporto di lavoro alla scadenza dei 66 anni. Con il Napoli la storia di scudetti e Coppa Uefa, risultati mai raggiunti dal club azzurro, ma anche ricordi tristi come il fallimento, temperati dal successivo approdo alla società azzurra di Aurelio De Laurentiis per costruire la squadra del rilancio.



    Trentacinque, una storia ch’è poi la storia di Napoli, due scu*detti e la coppa Uefa, le coppe Ita*lia e Maradona, Ferlaino e De Lau*rentiis, l’altare e la polvere del fal*limento, la gioia e i dolori sopiti. Trentacinque custoditi tra le dita, tra le pieghe della memoria, in una mascella che sa di scrigno, nel ca*veu dei ricordi in cui c’è spazio per qualsiasi cosa sappia di Napoli, d’Italia e persino d’Argentina, un mondo attraversato in maniera ami*calmente trasversale, senza mai di*sconoscere se stesso, senza mai staccarsi dalla leggerezza d’un mas*saggio. Trentacinque di calcio at*traversati viaggiando nei ricordi di Salvatore Carmando, una galleria di fotogrammi ingialliti eppure così colorati da sembrar freschi, come se fossero usciti adesso dalle sue mani.

    Il primo giorno da pensionato di Carmando com’è stato?
    «Indaffarato. Tante telefonate, il segnale di una stima forte, manife*statami da chiunque, amici e vecchi giocatori, allenatori e dirigenti. Pensi, a un certo punto ho spento il cellulare» .

    In casa com’è stato il clima.
    «Di grande festa, perché Roberto mio figlio si sta laureando. E poi mia figlia Margherita, che lavora a Londra, si è sposata sei giorni fa: mi sto vivendo la felicità della fami*glia» .

    Senza nostalgia?
    «E’ chiaro che il calcio ha rappre*sentato la mia vita, ma io sono uomo di mare e guardo avanti. Me ne an*drò un po’ in Inghilterra da mia fi*glia, vuoi vedere che a sessantacin*que anni imparo a parlare ingle*se?» .

    La lingua universale è l’ironia.
    «Ne ho usata tanta, sempre con sincerità assoluta. Ho preso il mio impegno sul serio, da professioni*sta, però utilizzando la verve per sdrammatizzare » .

    Domanda facile facile: il giorno più bello.
    « Il 10 maggio dell’ 87, il primo scu*detto: la città invasa e bloccata per una notte intera, Napoli in coperti*na per essere uscita da un incubo ed essersi ritagliato un posto nella sto*ria. Ne parlo e mi viene la pelle d’oca. Ma è stata felicità anche il se*condo scudetto e le coppe e quel pe*riodo magico in cui veramente era*vamo i più forti. Se uno rilegge la formazione se ne rende conto: uo*mini di spessore, di carattere, uo*mini veri, Bruscolotti, Bagni, Gior*dano, Careca, Carnevale, Ferrara. E poi Lui: lo scriva con la maiuscola, eh, Lui... » .

    Il più triste, scartando il 2 luglio.
    « Quando abbiamo capito che il Napoli stava fallendo, che non c’era niente più da fare. Poi è ricompar*so De Laurentiis ed ha salvato fami*glie e soprattutto la passione della città. Ma è stata una estate terribi*le, a modo suo indimenticabile. Sen*tivi il mondo crollare sotto ai piedi, leggevi la tristezza della gente » .

    Maradona.
    «Ci siamo presi subito e non ci sia*mo mai più lasciati, perché ci univa e ci unisce un affetto reciproco sen*za eguali. Mi ha concesso il privile*gio di essere con lui in Messico, di essere con lui in America, di sentir*melo sempre a fianco. Il vero genio del calcio, non solo con i piedi ma anche con il cuore. Chi non lo cono*sce non può descriverlo, ma sensi*bilità unica. La sua uscita di scena a Usa ‘ 94 è stato un dolore autentico che ho superato a fatica e solo con il tempo » .

    Gli allenatori non si contano, qui ne cambiavano uno al mese una volta
    « Sono stato rispettoso con tutti, sempre al mio posto, poi è chiaro che con qualcuno hai più confiden*za, c’è maggiore intesa. Non esisto*no classifiche in questo senso, però devo confessare che con Lippi, Mar*chesi, Ranieri, Novellino e Reja c’è stato un rapporto più intenso » .

    In trentacinque anni, quasi trenta con Ferlaino.
    « Il numero uno dei presidenti, il migliore, il più capace, un artista nel suo genere. De Laurentiis ha tutto per eguagliarlo » .

    De Laurentiis e Marino.
    « Sono grato per avermi tenuto fin*ché hanno potuto. A ottobre saranno 66 primavere » .

    Sembra che a mandarla in pensio*ne non siano stati loro... Un po’ la legge, un po’...
    « Cambiamo argomento. Però mi scrive che sinceramente e pubbli*camente voglio esprimere a presi*dente e direttore generale tutta la mia simpatia? ».

    Racconti un particolare che le piace.
    «In pochi possono ricordarlo, ma da ragazzo ho giocato. Ero nella Sa*lernitana giovanile, si chiamava la De Martino, in squadra c’era con me Ciccio Cordova: ero terzino, fu espulso il portiere e finii in porta » .

    Volevano già che usasse le mani.
    « Non sono un mago, ma un profes*sionista. Ci ho messo sempre la fac*cia e la passione, mi sono divertito un sacco ed ho ricevuto tantissimo. Tre mondiali, due con Maradona e uno con gli azzurri, l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, l’amore della gente di Napoli che mi ha con*siderato una bandiera » .

    Vero che lasciò la nazionale per*ché Sacchi e Berlusconi le fecero pagare la storia della monetina?
    « Altra domanda, per cortesia » .

    Bergamo e Alemao: un tormento.
    «Uffa, che noia. Ancora con quel*la sciocchezza. Dissi a Ricardo: san*guini, stai male, stai giù. In tv è an*dato solo l’ultima parte del labiale e da quel giorno ogni anno è una ri*correnza. Pure voi del Corriere, quest’anno, me l’avete ricordato » .

    Un inedito, per cortesia.

    « Se dico tutto a lei, poi chi va a comprare poi il mio diario? Si intito*lerà un’avventura meravigliosa, il racconto di una vita. Lo scriverà mia figlia. Ci divertiremo » .

    A proposito, lei è stato maestro di scherzi...
    « Non si è salvato nessuno. E di*venta complicato ricordarseli. Però uno degli ultimi merita. Io ho paura dei cani, sento che Calaiò racconta a un compagno: ora vado da dietro, abbaio e con le dita fingo mordere. Preparo il controscherzo: ci sto, mi butto a terra e fingo di essere sotto choc. Calaiò è diventato bianco » .

    Sull’aereo non scherzava, però..
    « Quella era ed è paura autentica. Un po’ però ci marciavo, tenevo al*legra la compagnia. Però decollo ed atterraggio » .

    Ha uno spazio sul giornale, lo uti*lizzi.
    « Devo salutare generazioni di ti*fosi del Napoli che non hanno mai nascosto di portarmi nel cuore. Mi sono ritrovato persino sugli stri*scioni, ho avuto una dietro l’altra prove di un amore che mi ha tocca*to. Ai ragazzi delle curve, a chi è so*stenitore del Napoli, il mio grazie » .

    Carmando: Maradona e i segreti del Napoli - Napoli / Serie A / Calcio - Corriere dello Sport.it

    lui è stata la vera storia del napoli, l anello di cungiunzione tra le varie epoche, decenni, campionati e generazioni di calciatori e tifosi e presidenti, infatti e una di quelle poche cose che rimangono (rimanevano) del vecchio napoli. molto simpatico, mai scontroso, aveva un grandissimo rapporto con i tifodi e con maradona di cui racconta tanti aneddoti inediti. la serieta e l importanza del personaggio si capiva quando molti dirigenti, giocatori e allenatori lo andavano a salutare (forse per ripetto, sipatia o soggezione o che cosa) e anche i telecronisti a volte dicevano sempre qualcosa su di lui.
    un pezzo di storia del calcio. del vecchio sano calcio.

    ciao carmà


  2. # ADS
     

  3. #2
    FdT-dipendente Sirena Partenope
    Donna 34 anni da Como
    Iscrizione: 6/8/2007
    Messaggi: 1,252
    Piaciuto: 7 volte

    Predefinito

    Mi viene da piangere, e non sto scherzando! Cacchio, è un pezzo di Napoli quell'uomo! Non ci sono parole per ringraziarlo e per dimostrare tutto l'affetto che noi tifosi gli riserviamo. Ciao Carmando

  4. #3
    Zeitgeist
    Utente cancellato

    Predefinito

    Davvero un pezzo di storia che lascia la società. Ricordo ancora il momento in cui lo conobbi, due anni fa, un uomo grandissimo in poco più di 160cm. Una personalità che raccoglie davvero tutta una storia e che gli garantisce il rispetto di tutto e tutti. Grazie Sasà.

  5. #4
    FdT-dipendente napevril
    Uomo 31 anni da Caserta
    Iscrizione: 25/2/2008
    Messaggi: 1,163
    Piaciuto: 14 volte

    Predefinito

    pelle d'oca leggendo tutto...Addio sasà ci mancherai!!!

  6. #5
    Vivo su FdT monty
    Uomo 41 anni da Verbano-Cusio-Ossola
    Iscrizione: 22/4/2007
    Messaggi: 3,535
    Piaciuto: 77 volte

    Predefinito

    un piccolo SALERNITANO che ha fatto GRANDE il Napoli...un monumento che si ritira, ma che rimarrà nei nostri cuori(e parlo da tifoso della salernitana!)

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