"Il nuovo stadio della Juve è sicuro"
Inchiesta dei pm sull'acciaio.
Il club bianconero parte lesa,
col Genoa agibilità confermata
CLAUDIO LAUGERI E MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
La sfida con il Genoa, domani, «si gioca allo Juventus Stadium», annuncia alle otto della sera la pagina web bianconera, e per com'era filata la giornata non è proprio banale dettaglio. Il club, pur parte lesa, s'era infatti svegliato con i carabinieri ad acquisire documenti in sede e la brutta sorpresa di un'inchiesta della Procura di Torino per «delitto colposo di danno» in relazione al «crollo di costruzioni», falso ideologico e frode in commercio. Al centro degli accertamenti, che vedono tre persone indagate, ci sarebbero alcune forniture di acciaio «non conformi» che potrebbero avere, in linea teorica, effetti potenzialmente negativi. Si tratterebbe comunque di materiale certificato e sottoposto, in fase di costruzione e collaudo, a tutte le procedure necessarie. Dev'essere per questo, che alla fine di un vertice di un paio d'ore in Prefettura, cui hanno partecipato il presidente Andrea Agnelli e il sindaco Piero Fassino, la Juve ha tranquillizzato tutti: «Si ribadisce l'assoluta sicurezza strutturale dello stadio».
In caso contrario, come responsabile della salute pubblica, Fassino non avrebbe potuto permettere lo svolgimento della partita. L'amministrazione, in una nota, ha invece comunicato di aver ricevuto adeguate garanzie: «La Juventus ha dichiarato di essere assolutamente certa della solidità statica dell'impianto sportivo, e a richiesta del Comune di Torino, ha fornito la documentazione certificata sulla sicurezza strutturale dello stadio e sulla realizzazione degli interventi integrativi prescritti in sede di collaudo». Dunque, «le partite programmate allo stadio avranno regolare svolgimento». Nel frattempo, si vigilerà, comunque: «Il Comune, a scopo cautelativo, manterrà in ogni caso un'attività di monitoraggio fino al termine dell'inchiesta della magistratura». Che dovrà chiarire diverse cose. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a Giambattista Quirico, un dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Torino, e agli ingegneri Francesco Ossola e Paolo Erbetta. Il primo sarebbe chiamato in causa come collaudatore, i secondi come direttori dei lavori. Quirico «chiederà di essere immediatamente interrogato dalla magistratura inquirente, nella quale conserva piena fiducia», hanno detto i suoi legali, Andrea e Michele Galasso. Il dirigente vuole «rispondere a tutte le domande che i pm volessero porgli al fine di offrire tutti i chiarimenti del caso e dimostrare in modo irrefutabile, con solidi elementi fattuali, la legittimità e la correttezza della sua condotta quale collaudatore dello Juventus Stadium». Parte dell'acciaio usato per la costruzione dell'impianto, e denominato «lamiera da treno», è stato consegnato dallo stabilimento Marcegaglia di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, dove pure si sono recati i carabinieri. «Noi abbiamo fornito ciò che ci è stato ordinato - ha precisato l'azienda - e non siamo gli unici ad aver fornito l'acciaio alla Juventus». Secondo fonti legali, l'inchiesta avrebbe ad oggetto anche differenze di “qualità” tra l'acciaio previsto nella progettazione e quello effettivamente usato: si spiegherebbe così l'ipotesi di reato di frode in commercio. I magistrati che si occupano dell'indagine sono il procuratore capo, Gian Carlo Caselli, l'aggiunto Raffaele Guariniello e i sostituti Andrea Beconi e Gabriella Viglione.
Dell'inchiesta, la Juve ha saputo quando i militari del nucleo di polizia giudiziaria si sono presentati di buon mattino negli uffici di corso Galileo Ferraris 32. Da lì in poi, sono iniziati i contatti tra la società e l'amministrazione comunale, con tre incontri, l'ultimo, decisivo, in serata, quando in Prefettura sono stati avvistati anche i legali bianconeri, Luigi Chiappero e Michele Briamonte, che è anche membro del cda del club. L'ansia è terminata quando la Juve ha consegnato gli atti richiesti e incassato il conseguente ok del Comune: «La Juventus - ha spiegato una nota - ribadisce la propria certezza sull'assoluta sicurezza strutturale dello stadio, ne ha fornito documentazione, ed è fiduciosa che tale circostanza emergerà anche dall'inchiesta della magistratura. Nel confermare il regolare svolgimento delle partite, Juventus ringrazia il prefetto e il sindaco per l'efficace e tempestiva collaborazione odierna».