Comunicato ufficiale Ac Milan:
03 novembre 2004 15:58
MILANO - L'A.C. Milan comunica che il calciatore Filippo Inzaghi si è sottoposto oggi ad Anversa ad ulteriori esami medici. La visita specialistica si è svolta con il professor Martens.
Dopo gli ultimi accertamenti sulla caviglia sinistra del calciatore, il professor Martens ha riscontrato la necessità di un intervento chirurgico.
Aspettare un campione
Non ne hanno colpa e non hanno responsabilità, ci mancherebbe. Cose di campo, succedono e vanno affrontate per quelle che sono. Ma se nel corso della sua avventura rossonera Pippo Inzaghi non ha segnato il doppio dei gol effettivamente registrati sui tabellini e se da tempo non riesce a giocare tranquillo, i motivi vanno ricercati soprattutto in due uscite a piena velocità. Quelle di Lupatelli il 2 dicembre 2001 in Milan-Chievo a San Siro e di Kalac in Perugia-Milan del 21 settembre 2003 al 'Curi'. All'epoca del primo crac, Pippo e il Milan volavano. La squadra rossonera era in area scudetto e aveva appena sculacciato in coppa Uefa il quotato Sporting Lisbona di Jardel. Perugia in coppa Italia, Sporting, Parma, Chievo stesso: Pippo segnava sempre, più di un gol a partita. Poi la frustata al ginocchio e lo stop fino a marzo inoltrato. Poi torna, trova il tempo di segnare i gol decisivi per la qualificazione al preliminare e di seguito cesella con 30 gol la sua unica stagione milanista senza sgambetti della cattiva sorte: 2002-2003, Milan campione d'Europa e primo in coppa Italia.
Giusto il tempo di assaporare il dolce umore del trionfo, di godersi la Supercoppa monegasca ed ecco che si aprono le fauci di Kalac. Che sia stata la montagna caduta sulla mandibola di Pippo a mettere in circolo gli osteofiti della caviglia sinistra? Nessuno può giudicare o dire l'ultima. E' comunque un fatto che più o meno da quel momento in poi non c'è stato un attimo di pace. La condizione e la brillantezza inseguite ma mai afferrate del tutto. Bene a marzo contro Sampdoria e Sparta Praga, bene a settembre con il palo di Bologna e il gol al Celtic. Attimi. Che fanno vivere ma che non bastano. E' un calciatore che ha avuto tanto dal destino del calcio, Pippo Inzaghi. Adesso chiede solo di poter giocare a pallone, la passione della sua vita, senza dolore, senza avere male. Lasciamo stare le cartilagini e la mobilità della caviglia. Questi sono problemi strutturali che hanno afflitto un mito della storia milanista, ma che sono lontanissimi dall'infiammazione ravvisata oggi ad Anversa dal professor Martens. Pazienza, serenità e fiducia: Pippo se le merita.
da www.acmilan.com