Un giorno scopriremo che l’arbitro norvegese Ovrebo in Bayern-Fiorentina non ha sbagliato ma solo anticipato i tempi e le intenzioni del fantasioso presidente della Fifa, Sepp Blatter, non a caso nato a Visp. Un giorno scopriremo anche che la questione del miglioramento degli arbitraggi sfiora solo superficialmente il massimo responsabile del calcio internazionale perché lui punta a eliminare il problema alla radice, cioè ad abolire il “reato” e non essendoci più il “reato” viene meno anche la necessità di trovare “poliziotti” o “giudici” capaci ( professionalmente parlando) di punirlo. Più che alla moviola, più che ai due arbitri aggiuntivi (così cari a Michel Platini), più che, come dire, al “contorno” l’uomo di Visp (o l’uomo Visp) pensa al piatto principale, cioè il fuorigioco. Eliminarlo è più facile che reprimerlo. Più facile e anche più produttivo: sai quanti gol in più, un principio funzionale alla visione spettacolare, cinematografica, a volte anche un po’ carnascialesca che del pallone hanno dalle parti di Zurigo. Più gol più spettacolo, più spettacolo più sponsor, televisioni, affari, soldi. Altro che Giovenale e il suo Panem et circenses.
Addio al fuorigioco e niente moviola: rivoluzione Blatter
lui è il vero marcio del calcio