Dove mi vado a laureare?
Una classifica che ogni anno esce a fine agosto ha appena stilato una lista con le 500 migliori università al mondo. Nonostante le polemiche sui criteri di valutazione utilizzati una cosa appare chiara: l'Europa -e ancora di più l'Italia- è indietro rispetto agli U.S.A., specialmente nelle discipline scientifiche. Ed i tagli alla ricerca non aiutano certo a trattenere i nostri migliori talenti
a cura di Marta Ferrucci
Università, è tempo di scegliere, ed anche se la maggior parte delle matricole opterà per un ateneo nazionale può essere utile sapere cosa succede nel resto del mondo e come si colloca nella classifica mondiale l'ateneo che avete scelto. Ad elaborare questa classifica (il cui nome ufficiale è Academic Ranking of World) con i 500 migliori atenei del mondo è l' università di Shanghai Jiao Tong che pubblica il risultato ogni anno verso la fine di agosto.
Ecco i punti degni di nota:
Al primo posto c'è Harvard, seguita dall'inglese Cambridge e dalla Stanford University (USA). Al 4° posto si trova la californiana Berkeley seguita dal celebre MIT, Massachussets Institute of Technology. Tranne Oford e Tokyo i primi 20 atenei sono tutti americani.
Se vogliamo restare in Europa dobbiamo arrivare al 27° posto dove troviamo lo Swiss Fed Institute of Technology di Zurigo, seguito dall'università di Utrecht (40) e da l'Université Pierre-et-Marie-Curie, Parigi VI (45). I migliori istituti tedeschi si trovano oltre la 50ma posizione dove troviamo l'università statale e il politecnico di Monaco di Baviera (rispettivamente nº 51 e 54) e l'università di Heidelberg (66).
L'Italia non fa una bella figura. A causa di un sistema poco meritocratico e fondi carenti (è recente la decisione del governo di tagliare 200.000€ agli atenei) le università del Bel Paese occupano posizioni molto basse: l'Università "La Sapienza" di Roma è l'unico ateneo italiano tra i primi 100, in 34ma posizione a livello europeo. Più indietro Milano (35° a livello europeo) e Pisa (56ma), seguite da Firenze, Padova e Torino (tra la 57ma e la 78ma) e infine vicino alla centesima posizione c'è l'ateneo di Bologna, l'ateneo più antico d'Europa.
Quali sono i criteri presi in considerazione?
1) La qualità dell'educazione fornita, misurata attraverso il numero di ex-alunni che hanno ricevuto un Premio Nobel o una Fields Medal per la matematica. Questo criterio pesa il 10% della valutazione.
2) Qualità del corpo docente calcolata attraverso il numero di Nobel e di Fields Medal dei professori e attraverso il numero di citazioni. Questi due elementi hanno un peso del 20%.
3) La produttività di docenti e ricercatori, attraverso il computo degli articoli pubblicati sulle riviste scientifiche ha un peso complessivo nella valutazione del 40%
4) L'efficienza degli atenei (10%), che viene misurata come il risultato degli indicatori precedenti sul personale della facoltà.
La classifica mette in evidenza il crescente divario tra le università europee e quelle americane nelle materie tecnico scientifiche, un divario che al governo italiano sembra non interessare considerando i continui tagli alla ricerca fatti negli ultimi anni, con conseguente fuga dei "cervelli".
Chi glielo dice ai nostri politici che in questo settore il detto "gli ultimi saranno i primi" non può valere?