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Che poi la domanda del topic riguarda l'assunzione di donne già madri, non incinte. Penalizzate perché potrebbero aver bisogno di assentarsi per stare coi figli, che crudeltà. Il mondo girerà intorno al profitto però così davvero si esagera eh...
Comunque a me è capitato dic ercare lavoro su Subito.it, dove è indicato che gli annunci sono rivolti ambosessi ai sensi di legge e quando telefonai mi dissero che però loro avevano messo l'annuncio specificando la dicitura "Operatrice call center" però l'irregolarità non l'ho commessa io chiamando.
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Mephist
Te lo spiego io. Se un datore di lavoro sta assumendo personale, specie in questo periodo, è perché gli serve una persona che LAVORI. Ora spiegami cosa se ne fa di assumere una persona che si prende la maternità a cui deve anche pagare lo stipendio e il lavoro non viene svolto, ma distribuito sui colleghi presenti, di nuovo. No dico, spiegamelo! Non sono tutti bambi che lavorano per gli altri dannandosi a gratis. Io non lo farei.
Un datore di lavoro deve assumere chi è bravo/a e rispettare i diritti delle donne (come quello di andare in maternità). Ma ti pare che nel 2016 ancora si debba essere costrette a scegliere fra carriera e famiglia?
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Holly
Un datore di lavoro deve assumere chi è bravo/a e rispettare i diritti delle donne (come quello di andare in maternità). Ma ti pare che nel 2016 ancora si debba essere costrette a scegliere fra carriera e famiglia?
Non è questione di scegliere tra carriera e famiglia è questione di scegliere se vuoi essere LA madre di tuo figlio o una DELLE madri di tuo figlio. Detto questo ho esposto tutto quello che dovevo, sono stanca che mi si travisino le parole mettendomi in bocca cose che non ho scritto e men che meno penso.
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Mephist
Non è questione di scegliere tra carriera e famiglia è questione di scegliere se vuoi essere LA madre di tuo figlio o una DELLE madri di tuo figlio. Detto questo ho esposto tutto quello che dovevo, sono stanca che mi si travisino le parole mettendomi in bocca cose che non ho scritto e men che meno penso.
Eh?
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Mephist
Non è questione di scegliere tra carriera e famiglia è questione di scegliere se vuoi essere LA madre di tuo figlio o una DELLE madri di tuo figlio. Detto questo ho esposto tutto quello che dovevo, sono stanca che mi si travisino le parole mettendomi in bocca cose che non ho scritto e men che meno penso.
Questo è un altro aspetto da non trascurare. Una madre che lavora a tempo pieno ha decisamente poco tempo da dedicare al figlio. E l'ho visto accadere troppo volte.
Se poi è una donna in carriera, arriva spesso a casa che già dormono.
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Si ma questo cosa centra con l'assunzione? Non vi sto seguendo.
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Temperance
Eh?
Non è difficile il concetto xD Dove ti sei laureata? Sull'Isola di Pasqua? u.u Scherzo, eh XD
Tornando seri. Una donna in carriera che lavora a tempo pieno, come voi affermate che debba essere il concetto di madre, esce la mattina presto e torna la sera tardi. E i figli? Li crescono i nonni, piuttosto che zii, piuttosto che amici, piuttosto che nei casi più estremi completi sconosciuti. Ora, il capo ti assume, lavori qualche anno, vai in maternità, in ufficio non ci sei perché di li a poco nascerà tuo figlio e starai con lui, è tempo di tornare a lavoro, tu non stai con tuo figlio per tutto il giorno, diventi automaticamente una delle madri di tuo figlio. Non per niente tanti bambini associano un'etichetta di madre a quella biologica, ma nella realtà sentono la madre reale in chi li ha cresciuti e non hanno torto. Questo era il concetto esteso che stava dietro alla mia frase.
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Dade
Si ma questo cosa centra con l'assunzione? Non vi sto seguendo.
E' un aspetto che avevo accennato e che poi è stato sviluppato e spiegato. No, non c'entra con l'assunzione ma in una logica generale potrebbe anche pesare sul fatto che io sono contraria a lavorare, almeno per i primi anni di vita di un figlio che avrò in un futuro ipotetico.
In ogni caso fate vobis, per me chi troppo vuole nulla stringe e il datore di lavoro di sicuro non deve risponderne.
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Hulk
ma che è sta roba? io ovviamente intendevo in quale frase in particolare stava il sessismo nel mio post... :181:
“‘sta roba” ti aiuta a comprendere che non assumere donne in quanto donne è sessismo. Meglio se ci dai una letta a “‘sta roba” che garantisce pari opportunità sul posto di lavoro a uomini e donne.
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Sono figlia di una mamma lavoratrice, come tante altre figlie, e non mi è mancata la presenza di mia madre. O il concetto di qualità del tempo passato insieme è ancora sconosciuto?
Inoltre, non esistono solo i lavori a tempo pieno, ci sono mamme che cercano lavori part-time per stare più tempo con la famiglia. Lì che scusa del cavolo si mette in mezzo?
Vedo che è molto facile dire e ridire sempre gli stessi luoghi comuni, quando si finiscono le argomentazioni. Non stavi parlando di quanto non fosse conveniente assumere una donna rispetto a un uomo? Perché poi "chi se lo sobbarca il lavoro in più gratis quando è in maternità"? Ora all'improvviso vien fuori che il problema è che non riescono a fare le mamme come dovrebbero. Di palo in fresca proprio.
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Mephist
Non è difficile il concetto xD Dove ti sei laureata? Sull'Isola di Pasqua? u.u Scherzo, eh XD
Tornando seri. Una donna in carriera che lavora a tempo pieno, come voi affermate che debba essere il concetto di madre, esce la mattina presto e torna la sera tardi. E i figli? Li crescono i nonni, piuttosto che zii, piuttosto che amici, piuttosto che nei casi più estremi completi sconosciuti. Ora, il capo ti assume, lavori qualche anno, vai in maternità, in ufficio non ci sei perché di li a poco nascerà tuo figlio e starai con lui, è tempo di tornare a lavoro, tu non stai con tuo figlio per tutto il giorno, diventi automaticamente una delle madri di tuo figlio. Non per niente tanti bambini associano un'etichetta di madre a quella biologica, ma nella realtà sentono la madre reale in chi li ha cresciuti e non hanno torto. Questo era il concetto esteso che stava dietro alla mia frase.
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E' un aspetto che avevo accennato e che poi è stato sviluppato e spiegato. No, non c'entra con l'assunzione ma in una logica generale potrebbe anche pesare sul fatto che io sono contraria a lavorare, almeno per i primi anni di vita di un figlio che avrò in un futuro ipotetico.
In ogni caso fate vobis, per me chi troppo vuole nulla stringe e il datore di lavoro di sicuro non deve risponderne.
Questo è un preconcetto. Soprattutto è sbagliato pensare che lavoro = ufficio. E che una giornata lavorativa sia necessariamente 9 / 18. Le casistiche sono molte più di queste.
Io sono fortemente contraria a sacrificare la carriera per i figli. Una donna non dovrebbe mai trovarsi nella condizione di dover scegliere.
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Che poi se tutti facessero così tutte le donne in età fertile dovrebbero rassegnarsi a non lavorare, donne sterili a parte.
C'è chi approfitta della situazione, questo è vero, ma non vale solo per la parte femminile.
Mi rompe l'idea di dover sentire l'essere donna come un handicap, lo trovo assurdo e troppo limitante.
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Che poi, la donna che lavora a tempo pieno non riesce a fare la mamma. Per il papà non ci sono problemi, però. Il discorso vale anche per la parte maschile, perché la figura del padre è importante quanto quella della mamma. Ci sono buoni genitori che lavorano e cattivi genitori che non lavorano. E cattivi genitori che lavorano e buoni genitori che non lavorano. Ma esiste il giusto equilibrio, per fortuna. E le persone che lo capiscono. Si può essere buoni genitori e bravi lavoratori. Come ci sono i cattivi lavoratori, maschi o femmine che siano. Però è più semplice nascondersi dietro i luoghi comuni e fare come esempi i casi estremi. Comodo così.
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C'è anche da dire che nel mondo del lavoro odierno, il classico turno 8-16/9-17 ormai per molti è utopico...bene che deve andare si lavora spesso con turni cambiati "al volo", se va anche male ci si trova a dover lavorare 11-12 ore. Provateci voi a dedicare del bel tempo ai figli dopo ore di lavoro a due cifre...Io probabilmente tornerei a casa con un mitragliatore caricato a "non rompetemi i coglioni".
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Originariamente inviata da
illusione
“‘sta roba” ti aiuta a comprendere che non assumere donne in quanto donne è sessismo. Meglio se ci dai una letta a “‘sta roba” che garantisce pari opportunità sul posto di lavoro a uomini e donne.
forse sarebbe meglio che tu leggessi perchè ho scritto che non assumo donne invece di blaterare.
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ma che casinoooooo!!!
onestamente il mio pensiero è "semplice".
Il problema sta tutto nella burocrazia e nelle tasse.
Il tutto sarebbe più semplice se un titolare che assume una donna e questa resti incinta, tutto fosse più economico e semplice.
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Io non riesco a prendere una posizione sinceramente...
A me pare che avete ragione tutti....purtroppo è un argomento in cui ogni parte ha le sue ragioni, non c'è una parte giusta o una sbagliata, ognuno ha i suoi bisogni
Magari bisognerebbe dare delle agevolazioni ai titolari in caso di dipendente in maternità come ha detto Lantis
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Mia madre lavorava e ne ho sentito la mancanza ma se non si può fare altrimenti non può essere una scusa, poi mio padre, vabbè, erano divorziati quindi ci ho fatto l'abitudine, ma d'altronde era necessario che mia madre lavorasse, altrimenti non si mangiava. Ed è giusto che una donna abbia tutto il diritto di lavorare anche se ha dei figli, se mi sposerò ed avrò dei figli ovvio che mia moglie dovrà fare ciò che vuole e preferirei proprio che lavorasse, soprattutto se significasse lavorare insieme (per lo più), anche perché pure Ilaria Stagni frequentava gli studi coi genitori fin da bambina ed è proprio così che ha iniziato.
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Originariamente inviata da
Jack Daniels
Magari bisognerebbe dare delle agevolazioni ai titolari in caso di dipendente in maternità come ha detto Lantis
qualcosa c'è già... se non sbaglio il datore paga "solo" il 20% durante i mesi di maternità, il restante 80% è pagato dall'inps.
il problema è che ti viene a mancare una persona già formata, quindi ne devi prendere un'altra che paghi al 100% e in più devi formare.
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Originariamente inviata da
Hulk
qualcosa c'è già... se non sbaglio il datore paga "solo" il 20% durante i mesi di maternità, il restante 80% è pagato dall'inps.
il problema è che ti viene a mancare una persona già formata, quindi ne devi prendere un'altra che paghi al 100% e in più devi formare.
Ma dipende. Se la donna non è un'approfittatrice che chiede la gravidanza difficile anche se non ne ha motivo, e se ne sta a casa un casino di tempo, mancherà anche solo tre mesi, e non lascerà lavoro arretrato. E se non si ha un solo dipendente non sarà difficile per gli altri coprire la sua assenza senza bisogno di assumere altre persone. E anche in quel caso ci si riesce. Poi se si vogliono fare solo esempi di casi limite è un altro discorso. E in quel caso si può anche fare il discorso di chi si prende malattia in continuazione, e non ha problemi a starsene in casa ad aspettare la visita medica negli orari stabiliti. Però lo si assume perché non si sa che tipo è, mentre per la donna si ha subito pronta la scusa della gravidanza. Mentre magari poi lavora più di un uomo e anche quando andrà in maternità non lascerà casini. Le assenze prolungate si riescono a fare lo stesso, dal lavoro, e se non gestite bene penalizzano l'andamento dell'azienda/ufficio ecc, ma di certo non è la maternità il problema maggiore. Anzi, è proprio l'ultimo problema. E avendo conoscenze sia nel settore pubblico che in quello privato lo dico con cognizione di causa.
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Originariamente inviata da
Dade
Ma cmq le donne devono lavorare lo stesso. Non che non le assumiamo piu perche rimangono incinte. A me sembra assurda come cosa...
Allora non assumiamo neanche i disabili perche potrebbero essere spesso in cura.
Io gli unici che non assumerei sono i coglioni difatti. Sono loro il vero male dell'umanità.
Con coglioni intendo:
gli ignoranti
gli assenteisti
i furbi di varia natura
chi semina zizzania nei luoghi di lavoro (le cosidette mele marce)
...e cosa più importante tutti coloro che pensano che i termini "etica" e "professionalità" siano solo parole che sui trovano su un vocabolario.
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Originariamente inviata da
Masquerade
Dade, sei un vero paladino delle donne.:)
E da donna ti rispondo.
la questione in se non è solo la maternità che si, spetta. Magari si potesse far scegliere di far restare incinto l'uomo. Lo sceglierei subito.:D
È il dopo. Oltre alla propria malattia, c'è quella dei figli. C'è il figlio che un giorno non andrà a scuola e non sempre si può affidarlo ad un nido, una babysitter o altro. E c'è una serie di permessi che riguardano i figli che in realtà possono essere chiesti anche dal padre. Ancora oggi è raro che ciò accada. Il datore di lavoro che sceglie tra uomo e donna sa che preferibilmente sarà una madre a prendere quei permessi e non il padre. Ecco perché sceglie l'uomo.
In realtà è qui là mentalità da cambiare. Siete genitori? Vi spettano tot ore da dividere? Devono essere divise. Punto. Invece è ancora una scelta.
Abbiamo combattuto affinché fossimo considerate al pari dell'uomo. Al pari significa garantire anche un lavoro pari all'uomo. E significa anche non dover rinunciare ad essere madri, ma essere in grado di affrontare le difficoltà di una madre che lavora.
Infatti. La gestione della genitorialità sarebbe bello che fosse condivisa dove possibile (ovvio che in gravidanza e i primi mesi il figlio abbia più bisogno della madre, ma la madre avrebbe bisogno del sostegno del padre) con i suoi oneri ed onori. E i genitori dovrebbero essere sostenuti a livello di welfare, è assurdo che una coppia che non ha il sostegno dei genitori ( ovvero dei nonni del bambino) perché malati o lontani o deceduti ad oggi sia in Italia così penalizzata a tutti i livelli (primo tra tutti quello economico) perché ben ci sta che ci sia la rete familiare a sostegno, ma primariamente dovrebbe essere lo stato, tramite il welfare, ad erogare servizi di sostegno presenti e reali alle neofamiglie. Invece non è così, e non è un mistero per nessuno che ad oggi l'Italia si basi ancora per gran parte su un sostegno diverso da quello che dovrebbe essere garantito da un welfare che sia a livelli decenti.
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Originariamente inviata da
Hulk
forse sarebbe meglio che tu leggessi perchè ho scritto che non assumo donne invece di blaterare.
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Originariamente inviata da
Hulk
in realtà non le assumo perchè il mio socio non è d'accordo (facciamo meccanica e forse non è il lavoro dove le donne sono più portate) e poi abbiamo anche un solo spogliatoio per i dipendenti al momento.
detto questo però è ovvio che anche se lo facessi la cosa influirebbe, sarebbe ipocrita dire il contrario.
È sicuramente vero che in generale le donne sono meno portate degli uomini per la meccanica, ma questo non è vero in assoluto e non può essere una motivazione valida per non assumere donne a priori, come hai detto chiaramente essere il tuo modo di fare. A parità di competenze ognuno è libero di fare come vuole, ma tu hai parlato di donne in generale e io, se leggi bene, parlavo di candidato donna con qualifiche migliori per il ruolo:
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Originariamente inviata da
illusione
È inutile dire che questo è sessismo e il sessismo è reato, vero? Se la donna che non hai assunto riesce a dimostrare di essere il candidato migliore per quel ruolo, passeresti dei brutti guai.
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no. non ho detto chiaramente che è il mio modo di fare.
ho ben specificato sia di avere un socio che non è d'accordo, sia di avere un solo spogliatoio.
che poi non mi metta in ginocchio per convincerlo è un altro discorso.
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Originariamente inviata da
Jeggi
Che poi se tutti facessero così tutte le donne in età fertile dovrebbero rassegnarsi a non lavorare, donne sterili a parte.
C'è chi approfitta della situazione, questo è vero, ma non vale solo per la parte femminile.
Mi rompe l'idea di dover sentire l'essere donna come un handicap, lo trovo assurdo e troppo limitante.
Caso in cui immagino si dovrebbe dimostrare di essere sterili. :?
Poi in età non fertile si è considerate troppo avanti con gli anni per essere assunte...:|
E dopo gli ex mariti si lamentano che devono mantenere le ex mogli che non lavorano. :roll:
Comunque vada non va mai come dovrebbe...
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Originariamente inviata da
Temperance
Che poi, la donna che lavora a tempo pieno non riesce a fare la mamma. Per il papà non ci sono problemi, però. Il discorso vale anche per la parte maschile, perché la figura del padre è importante quanto quella della mamma. Ci sono buoni genitori che lavorano e cattivi genitori che non lavorano. E cattivi genitori che lavorano e buoni genitori che non lavorano. Ma esiste il giusto equilibrio, per fortuna. E le persone che lo capiscono. Si può essere buoni genitori e bravi lavoratori. Come ci sono i cattivi lavoratori, maschi o femmine che siano. Però è più semplice nascondersi dietro i luoghi comuni e fare come esempi i casi estremi. Comodo così.
Il punto è che dal padre ci si aspetta che non sia onnipresente.
fin dalla preistoria l'uomo era fuori a cacciare e la donna ad occuparsi della famiglia.
A quanto pare molti passi non sono stati fatti da allora in questo campo.;)
Sarà per questo che a Napoli si dice che "e figlie so da mamma"?
Comunque penso sia fuori discussione che non possa essere solo la presenza a fare un buon genitore.
Cosi come è innegabile che non sia facile gestire il tempo se lavori full time. E in tutti i casi che ho potuto riscontrare, credimi, il discorso delle varie mamme (o una delle madri) è reale.
Non è una colpa, né un fatto per forza negativo. Però è un fatto e come tale va visto.
Una mia ex collega ed anche carissima amica terribilmente in gamba nel suo lavoro, lavoro che le piaceva molto, ad un certo punto si è licenziata, perché lei il primo figlio l'aveva fatto crescere con i nonni, almeno il secondo voleva crescerlo lei ed essere una mamma full time invece che un'impiegata full time e una mamma, come diceva lei, nei periodi festivi e negli orari serali. E la mia amica ex donna in carriera come raccontavo nei primi post, ha ammesso che se potesse si licenzierebbe e farebbe un altro figlio. Entrambe con le loro decisioni ed affermazioni mi hanno lasciata di stucco, lo ammetto.
Il punto è sapere ciò che si vuole e in che misura ottenerlo, con la consapevolezza che il dono dell'ubiquità non ci è stato concesso. Non ancora almeno. :)
Ma questo sicuramente non incide nell'essere un buon genitore o meno. Incide sul tempo materiale che puoi dedicare a lavoro e famiglia e che non sempre è facile da gestire.
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Originariamente inviata da
Wolverine
C'è anche da dire che nel mondo del lavoro odierno, il classico turno 8-16/9-17 ormai per molti è utopico...bene che deve andare si lavora spesso con turni cambiati "al volo", se va anche male ci si trova a dover lavorare 11-12 ore. Provateci voi a dedicare del bel tempo ai figli dopo ore di lavoro a due cifre...Io probabilmente tornerei a casa con un mitragliatore caricato a "non rompetemi i coglioni".
Sì, turni molto elastici, forse troppo. E questo non semplifica le cose.
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Originariamente inviata da
Lantis
ma che casinoooooo!!!
onestamente il mio pensiero è "semplice".
Il problema sta tutto nella burocrazia e nelle tasse.
Il tutto sarebbe più semplice se un titolare che assume una donna e questa resti incinta, tutto fosse più economico e semplice.
Vero. Però la maternità è solo uno degli aspetti che si è "naturalmente" aggiunto alla questione. Il punto reale è che si tende a non assumere donne con figli, laddove, cioè, il periodo di maternità c'è già stato.
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Originariamente inviata da
lunantica
Io gli unici che non assumerei sono i coglioni difatti. Sono loro il vero male dell'umanità.
Con coglioni intendo:
gli ignoranti
gli assenteisti
i furbi di varia natura
chi semina zizzania nei luoghi di lavoro (le cosidette mele marce)
...e cosa più importante tutti coloro che pensano che i termini "etica" e "professionalità" siano solo parole che sui trovano su un vocabolario.
Parole sacrosante. E, diciamocela tutta, sarebbe la scelta più opportuna per far funzionare le cose, senza escludere la mamme. Perché, come già detto, posso essere anche madre, ma il punto è sapersi organizzare al meglio.
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Ma infatti una donna è liberissima di scegliere tra famiglia e carriera. Ma il problema è che spesso questa possibilità non la ha. E' questo il problema. Non viene assunta, o comunque non è subito la prima scelta, perché mamma. O futura mamma. Ci sono donne che sanno perfettamente gestire lavoro e famiglia, e non è giusto che non venga data la possibilità di dimostrarlo con la stessa facilità data agli uomini. Solo per la questione della maternità, spesso, che dura pochi mesi in tutta la carriera. Anche l'infanzia dei figli passa presto, non occupa tutta l'arco della vita di una donna e quindi tutta la sua carriera.
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Ho tolto gli OT, continuiamo pure in modo educato, grazie.
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Originariamente inviata da
Temperance
Ma infatti una donna è liberissima di scegliere tra famiglia e carriera. Ma il problema è che spesso questa possibilità non la ha. E' questo il problema. Non viene assunta, o comunque non è subito la prima scelta, perché mamma. O futura mamma. Ci sono donne che sanno perfettamente gestire lavoro e famiglia, e non è giusto che non venga data la possibilità di dimostrarlo con la stessa facilità data agli uomini. Solo per la questione della maternità, spesso, che dura pochi mesi in tutta la carriera. Anche l'infanzia dei figli passa presto, non occupa tutta l'arco della vita di una donna e quindi tutta la sua carriera.
Sarò sincera Temperance, a costo di attirarmi anche "antipatie".
Se devo fare una percentuale obiettiva e realistica (ovviamente limitata alla mia sfera di conoscenza) delle mamme che sanno gestire a perfezione il lavoro e la famiglia senza approfittarne e quelle che attendono solo un lavoro per metter su famiglia ed usufruire di tutto ciò che per legge aspetta, non è che vincano nettamente le prime.
Come si è detto prima, in altri post, ci sono addirittura lavori "prettamente" femminili o semplicemente considerati tale. Basti pensare a figure come segretarie, babysitter, maestre di primarie o commesse... e chi più ne ha più ne metta.
Credo che non sia del tutto "incomprensibile" questo cambio direzione nel cercare di ricoprire anche questi ruoli da personale maschile, almeno nel privato dove, come già detto, non sempre si può sopperire all'assenza sul lavoro.
Tempo fa mi fu rifiutato a priori un colloquio per un lavoro di segreteria , proprio perché il titolare di questa azienda era stanco di tutte le ragazze che aveva assunto e subito si erano impegnate a metter su famiglia. Quindi non volle sentir parlare di un'altra donna e decise di assumere un uomo. A nulla valse l'insistenza del mio amico che gli giurò che io ero contraria al matrimonio. Era esasperato. Ancora oggi ha il "segretario" che ha assunto in quel periodo.
E anche da donna non amo fare di tutta l'erba un fascio e chiaramente se da un lato posso comprendere il voler selezionare solo personale maschile per evitare un problema del genere, dall'altro non lo giustifico perché non tutti siamo uguali e così come esiste la donna che ne approfitta, esiste l'uomo che prima si fa assumere e poi si fa mettere in malattia, ad esempio, soprattutto negli incarichi pubblici. E se ne sono sentiti di casi.
Quindi concordo con te che non è giusto non dare una possibilità a priori.
Secondo te, una valida soluzione quale potrebbe essere?
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Originariamente inviata da
Hulk
no. non ho detto chiaramente che è il mio modo di fare.
ho ben specificato sia di avere un socio che non è d'accordo, sia di avere un solo spogliatoio.
che poi non mi metta in ginocchio per convincerlo è un altro discorso.
Mi viene in mente quando quarant'anni fa non esistevano gli spogliatoi per le donne chirurgo e loro si cambiavano con le anestesiste....e guarda ora, sono più le iscritte donne a chirurgia che gli uomini ;). Non voglio convincerti che le donne possono fare volendo lavori da uomini, e non ci tengo neppure, ma tutti in tutti i lavori c'è stato e ci sarà sempre di più il cambiamento e l'apertura verso l'altro sesso, è una cosa inevitabile.
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Non vincono nettamente, però ci sono, e non son poche. La soluzione per me non c'è. O meglio, non vedo perché dovrebbe esserci. Una donna ha diritto alla maternità, e come tale non può non essere assunta perché in previsione c'è la possibilità che stia a casa perché in attesa. Semmai la soluzione dovrebbe esserci in altri settori. Le furbe che chiedono la gravidanza difficile - e si stanno a casa per tutta la gestazione - anche se non ne hanno bisogno ci sono perché c'è un medico che non fa il suo lavoro e certifica che è così, ad esempio. E capisco che il datore di lavoro si senta inculato, in quei casi, ma di certo non può prendersela con le donne in generale. Lo stesso per le furbe/i furbi che riescono a trovare il modo di starsene a casa per malattia senza complicazioni. E' il sistema che non funziona, è quello che va rivisto e reso più severo. Perché così si evitano i lavativi. Perché magari la donna sta a casa per la gravidanza ma prima il suo lavoro lo svolge, e anche dopo lo svolgerà, come ho detto. Invece magari c'è l'uomo che non va in maternità, sta sul posto di lavoro e non fa un cazzo. E nel pubblico è così, lo si vede in tanti servizi in tv e lo dico pure per esperienza.
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Cmq come è stato detto poca fa, noi siamo le prime a tagliarci le gambe da sole. Ci sono donne che usufruiscono di tutti i permessi per stare vicine ai propri figli, che se possono si mettono in malattia e che "usano" il lavoro che hanno ottenuto unicamente come mezzo per sostenere i figli. Non è sbagliato ma un lavoro dovrebbe prima di tutto piacere, e dovremmo provar gioia nel farlo bene. Se vuoi fare un lavoro che richiede impegno (ma qual'è che non lo richiede poi?) devi essere presente e mostrarti interessata. Altrimenti è ovvio che poi pensino a noi donne come nullafacenti o scansafatiche e scelgano di non assumere.
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Originariamente inviata da
Temperance
Non vincono nettamente, però ci sono, e non son poche. La soluzione per me non c'è. O meglio, non vedo perché dovrebbe esserci. Una donna ha diritto alla maternità, e come tale non può non essere assunta perché in previsione c'è la possibilità che stia a casa perché in attesa. Semmai la soluzione dovrebbe esserci in altri settori. Le furbe che chiedono la gravidanza difficile - e si stanno a casa per tutta la gestazione - anche se non ne hanno bisogno ci sono perché c'è un medico che non fa il suo lavoro e certifica che è così, ad esempio. E capisco che il datore di lavoro si senta inculato, in quei casi, ma di certo non può prendersela con le donne in generale. Lo stesso per le furbe/i furbi che riescono a trovare il modo di starsene a casa per malattia senza complicazioni. E' il sistema che non funziona, è quello che va rivisto e reso più severo. Perché così si evitano i lavativi. Perché magari la donna sta a casa per la gravidanza ma prima il suo lavoro lo svolge, e anche dopo lo svolgerà, come ho detto. Invece magari c'è l'uomo che non va in maternità, sta sul posto di lavoro e non fa un cazzo. E nel pubblico è così, lo si vede in tanti servizi in tv e lo dico pure per esperienza.
Quindi una soluzione in realtà potrebbe esserci: un controllo maggiore. Ed anche la disponibilità a poter seguire il lavoro dove possibile da casa, come già accade. Perché ce ne sono di donne che lo fanno. L'ex collega di cui ho parlato precedentemente fu costretta per un periodo della gravidanza, agli inizi, a stare a casa e il capo le propose di portarsi un portatile dell'ufficio a casa. Lei ne fu felicissima. E chiaramente tornò a lavoro appena fu possibile. Ma del resto, quando decise di licenziarsi per dedicarsi ad essere madre, tentammo tutti di convincerla a non farlo.
Perché il problema di un lavoro, non è la maternità, ma l'essere in grado di svolgerlo e il volerlo fare con responsabilità. E trovare lavoratori così, non sempre è facile.