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Critico letterario

  1. #1
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 12/1/2011
    Messaggi: 8,589
    Piaciuto: 2979 volte

    Domanda Critico letterario

    Non fateci caso se ultimamente apro sempre topic inerenti alla sfera professionale o scrivo molto in quelli già aperti XD ma sono all'ultimo anno e voglio informarmi a dovere su tutto ciò che mi interessa... e sapendo che in questo forum bazzica gente inerente alla sfera di Lettere ne approfitto

    La figura del critico letterario esiste? Sì, ma oggi come/dove svolge il suo lavoro?
    Ho provato a cercare qui e là sul Net e a chiedere a gente valida; il primo dice che devi studiare Lettere moderne, il secondo che devi essere "figlio/zio/nipote di". Ma come secondo lavoro non è affrontabile?
    Nel senso, magari una persona insegna e come secondo lavoro pubblica saggi?

    Questa cosa poi del parlare solo di Lettere moderne è un po' esasperante, voglio dire io personalmente criticherei materiale straniero, anche agli esami mi divertivo a fare commenti extra al professore sul testo (quasi tutti apprezzano..) ma su materale appunto straniero, perché quello è il mio campo. E' la stessa cosa?


  2. #2
    Sei colori in cerca di autore Randy Mellons
    Uomo 124 anni
    Iscrizione: 6/2/2011
    Messaggi: 6,943
    Piaciuto: 5295 volte

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    Non so nello specifico quello del critico letterario, ma la critica attualmente non è una professione riconosciuta, non c'è un albo professionale o altro. Allora in genere chi è il critico? Per quello che riguarda riviste ufficiali, il critico è un tipo particolare di giornalista particolarmente esperto in un determinato settore (cinema, musica, arte, informatica, letteratura). Di conseguenza è consigliabile, ma non essendo regolamentata, che appunto abbia fatto degli studi inerenti alla campo in cui intende fare critica. Nel caso specifico per questo qualcuno dice che c'è bisogno di fare degli studi appositi, ciò nonostante se una persona è capace, può farne anche a meno.
    Come si diventa critici allora? Be come ti ho detto la via più semplice è quella del giornalismo, e qui ti toccherebbe fare tanta gavetta, e considera pure che le testate in cui c'è una rubrica (seria) che si occupa di letteratura ne sono poche. In genere ci sono poche pagine sui libri in uscita e qualche recensione. Purtroppo oggigiorno - e ti parlo in generale - la critica è diventata uno strumento meno utile che in passato; chiunque è in grado di reperire informazioni prima che un titolo, film o altro esca nelle sale; per di più, in un società iperconnessa e sempre pronta allo scambio d'informazioni, si preferisce il più delle volte il parere di una persona comune, magari leggendo ciò che ha da dire su quel libro/film ecc su un forum come questo.
    Per il materiale straniero sì è essenzialmente la stessa cosa, si tratterebbe solo di reperire fonti in una lingua che non è la nostra, e scriverne poi un articolo.
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  3. #3
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
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    Non credo di aver esattamente capito, anche perché si tratta di una professione poco definita (dubito anche esista come professione XD)

    Che intendi per "scrivere saggi"? Se insegni alle superiori, di solito sei precluso, si tratta di pubblicazioni accademiche (se parliamo di un certo livello), quindi per forza di cose devi essere di quell'ambiente. Oppure sei un giornalista e recensisci le nuove uscite.

    Sinceramente sono impreparata perché a me la critica letteraria come ambito di studi non piace XD I commenti extra al testo sono un'altra cosa se parli di saggi accademici... nel senso, Michail Bachtin, Julia Kristeva erano critici letterari. Ma la cosa non è definita, il più importante studioso di lettere del novecento italiano, il maledetto Gianfranco Contini - lo odio u.u - era sia un filologo sia un critico. Ma si tratta di studiosi, le cui pubblicazioni erano destinate a "quelli del mestiere"...

    Se poi parli del commento come recensione, credo sia di un ambito molto più giornalistico. Ma a quel punto non pubblichi saggi, sei un giornalista, è diversa come cosa.

    La critica è lo scrivere su quello che ha scritto un altro, ma ci sono molti modi per farlo. Lo so che mi spiego molto male, anche perché non ho mai studiato critica letteraria (non mi piaceva e sono scappata da quell'esame XD). Ecco, appunto, è fondamentale il contesto e il destinatario. Quindi, in che contesto e a che destinatari ti riferisci? XD
    A Fiona piace questo intervento
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  4. #4
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 12/1/2011
    Messaggi: 8,589
    Piaciuto: 2979 volte

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    @Randy Mellons
    Concordo con te, a meno che tu non sia esperto un po' in tutti i campi -tanto di capello, in quel caso- è giusto tu ti specializzi nell'ambito di cui vuoi trattare. Che non esisti più come professione purtroppo anche è vero, così come il discorso che fai sulla società e sulle recensioni reperibili in un batter d'occhio.
    Con Giornalismo si è sicuramente più avvantaggiati, ma dipende davvero da cosa vuoi fare,
    se recensioni da giornale/rivista o cose più elaborate.

    @Holly
    Quando parlo di saggi faccio riferimento a quelli non dico per forza accademici, ma che siano perlomeno indirizzati a coloro che appartengono all'ambiente. Io per esempio ho amato "Tradition and the Individual Talent" di Eliot e "Modern Fiction" della Woolf. Quella è una critica come piace a me, quindi una cosa più elaborata rispetto a quelle che oggi troveremmo nei giornali. In un saggio si può affrontare uno o più autori e analizzarne le produzioni, lo stile, in maniera totalmente personale. Non penso sia necessario essere contemporanei rispetto alla persona di cui si parla, né tanto meno essere uno scrittore a tua volta, ma come te non ho studiato critica letteraria e non saprei dire se ho ragione o no. XD

  5. #5
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

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    Come ambito accademico a me non piace proprio quindi sarei di parte nel dirti altro XD
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  6. #6
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 12/1/2011
    Messaggi: 8,589
    Piaciuto: 2979 volte

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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    Come ambito accademico a me non piace proprio quindi sarei di parte nel dirti altro XD
    Ah ok...
    Non riesco ad avere informazioni, ma uffi ç_ç

    Grazie lo stesso a entrambi!

  7. #7
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

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    Quote Originariamente inviata da Rosemary Visualizza il messaggio
    Ah ok...
    Non riesco ad avere informazioni, ma uffi ç_ç

    Grazie lo stesso a entrambi!
    Il fatto è che secondo me come "mestiere" non esiste... la maggior parte dei critici che conosco e che ho letto è tutta di accademici, anche perché il mio è un ambito molto accademico, è anche per questo che non ti posso dire molto. (tendenzialmente medievistica: o meglio, nessuno legge cose come il Roman de la Rose per diletto XD)
    Però non capisco cosa intendi per "modo del tutto personale". Ripeto, io mi sono molte volte scontrata con studenti di critica perché trovano il mio approccio più filologico al testo "noioso" (sì, proprio così .-.), perché vedo che loro tendenzialmente leggono influenzati a propri dalla critica, il che secondo me porta al rischio più grande, che è quello di perdere di vista il testo. A me invece è stato insegnato a lavorare "di prima mano" sui testi, esaminarli, compararli con altri testi e leggere la critica relativa in ultimissima istanza. Per questo motivo, non è una critica XD, non capisco che intendi per "interpretare in modo personale"... hai un testo davanti, quindi la personalità del critico, secondo me, è sempre subordinata al testo stesso. Poi ognuno ha il suo modus operandi personale (mi sa che tu intendevi questo e io non ho capito XD), però il contenuto dell'analisi è sempre dipendente strettamente dal testo.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #8
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio

    Il fatto è che secondo me come "mestiere" non esiste... la maggior parte dei critici che conosco e che ho letto è tutta di accademici, anche perché il mio è un ambito molto accademico, è anche per questo che non ti posso dire molto. (tendenzialmente medievistica: o meglio, nessuno legge cose come il Roman de la Rose per diletto XD)
    Però non capisco cosa intendi per "modo del tutto personale". Ripeto, io mi sono molte volte scontrata con studenti di critica perché trovano il mio approccio più filologico al testo "noioso" (sì, proprio così .-.), perché vedo che loro tendenzialmente leggono influenzati a propri dalla critica, il che secondo me porta al rischio più grande, che è quello di perdere di vista il testo. A me invece è stato insegnato a lavorare "di prima mano" sui testi, esaminarli, compararli con altri testi e leggere la critica relativa in ultimissima istanza. Per questo motivo, non è una critica XD, non capisco che intendi per "interpretare in modo personale"... hai un testo davanti, quindi la personalità del critico, secondo me, è sempre subordinata al testo stesso. Poi ognuno ha il suo modus operandi personale (mi sa che tu intendevi questo e io non ho capito XD), però il contenuto dell'analisi è sempre dipendente strettamente dal testo.
    Te la faccio breve: io ho un'insegnante di letteratura inglese che ha pubblicato critiche e manuali in cui analizza determinati aspetti, psicologici etc, della narrativa inglese dell'età vittoriana. Lei non è contemporanea ovviamente rispetto agli autori di cui parla e non è una scrittrice nel senso che come ruolo nella sua vita svolge quello di docente universitario. Ma questa possibilità che ha e sfrutta mi piace da matti! E quando ti dicevo 'non per forza accademici' (= gli ambiti) intendo dire che magari quei libri possono leggerseli anche persone dell'ambiente che non devono necessariamente studiarli. Capito? XD Magari non riesco a spiegarmi, alla fine è un ambito che non mi riguarda direttamente quindi può tranquillamente essere che usi terminologie inadatte. (mi ricollego all'altro topic, a quanto pare sei sensibile a queste cose! )

  9. #9
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
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    Quote Originariamente inviata da Rosemary Visualizza il messaggio
    Te la faccio breve: io ho un'insegnante di letteratura inglese che ha pubblicato critiche e manuali in cui analizza determinati aspetti, psicologici etc, della narrativa inglese dell'età vittoriana. Lei non è contemporanea ovviamente rispetto agli autori di cui parla e non è una scrittrice nel senso che come ruolo nella sua vita svolge quello di docente universitario. Ma questa possibilità che ha e sfrutta mi piace da matti! E quando ti dicevo 'non per forza accademici' (= gli ambiti) intendo dire che magari quei libri possono leggerseli anche persone dell'ambiente che non devono necessariamente studiarli. Capito? XD Magari non riesco a spiegarmi, alla fine è un ambito che non mi riguarda direttamente quindi può tranquillamente essere che usi terminologie inadatte. (mi ricollego all'altro topic, a quanto pare sei sensibile a queste cose! )
    Sì sì ho capito, è che in questo caso il confine che definisce la "fruizione del testo" (sempre per rimanere nella terminologia tecnica XD) è veramente molto labile...

    Ma la tesi pensi di farla in letteratura?
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  10. #10
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio

    Sì sì ho capito, è che in questo caso il confine che definisce la "fruizione del testo" (sempre per rimanere nella terminologia tecnica XD) è veramente molto labile...

    Ma la tesi pensi di farla in letteratura?
    Mmh, credo anch'io...

    Sì.

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