Sicuramente ingegneria informatica prepara da un punto di vista ingegneristico, che non necessariamente è più pratico. Anzi, ti dirò, di pratica si fa ben poco. Ingegneria forma la mente in un modo molto particolare perché consente di vedere e risolvere i problemi in modo ottimale e funzionale. A informatica si fa la stessa matematica, la stessa fisica, la stessa informatica, però la forma mentis che viene creata non è quella dell'ingegnere. La differenza sostanziale è che a informatica si valutano aspetti che ad ingegneria vengono completamente ignorati e che risultano tuttavia essere indispensabili nel bagaglio culturale di un informatico: l'informatica è applicata ad un mondo reale e non si possono ignorare i fenomeni socio-economico-culturali che ne stanno alla base.
L’obiettivo del Corso di Laurea è quello di formare figure professionali che corrispondano a una visione tripolare dell’Informatica in cui un solido nucleo tecnologico, in rapida evoluzione e con una forte componente ingegneristica, è arricchito da strutture concettuali e metodologiche che si fondano nella tradizione delle scienze matematiche fisiche e naturali e nella tradizione umanistica e socio-economica. A questi contenuti di base si accompagna la visibilità di un insieme di contesti applicativi trasversali che coprono ormai tutti gli aspetti della vita sociale. L’obiettivo di formare competenze e capacità fortemente interdisciplinari è un aspetto caratterizzante del Corso di Laurea in Informatica e risponde alle esigenze sia della ricerca, sia del mercato del lavoro. Il carattere pervasivo dell’Informatica richiede infatti figure professionali capaci di applicarla in molteplici settori produttivi, e di comprenderne gli impatti in un più ampio contesto culturale, sociale ed economico.
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