Patatina sarà lei...
La nuova versione delle celebri "potato crisp" ha ben poco del tubero originario. E poi c'è quella sentenza inglese...
FARINA DI RISO (28%)
Deriva dalla triturazione finissima del riso, cioè il cariosside della pianta Oryza sativa, ideale per gli intolleranti al glutine ed utilizzata soprattutto per l'alimentazione dei bambini, oggi è inserita anche in cereali, snack, cracker e patatine, per migliorare la consistenza e rendere il cibo più digeribile.
OLIO VEGETALE
E' un mix di grassi liquidi, fra cui l'olio di granturco. Tutti insieme permettono di toccare alte temperature di frittura senza raggiungere il punto di fumo, la temperatura alla quale i grassi si ossidano e si spezzano formando sostanze anche tossiche, come l'acroleina e l'acrilammide.
La legge europea consente questa dicitura al singolare, anche se gli oli utilizzati sono più d'uno.
GRASSO VEGETALE
Anche questa dicitura rappresenta in realtà un insieme di sostanze grasse che servono per friggere rapidamente ad alte temperature e si distinguono dagli oli perché sono solide a temperatura ambiente.
PATATE DISIDRATATE
Sottrarre l'acqua ai tuberi è necessario per polverizzarli e ottenere un prodotto da mescolare agli altri ingredienti. La pasta omogenea ottenuta è passata sugli stampi e poi fritta. Le Pringles son dunque un "estruso" a base di patate. Il concetto è ben chiaro soprattutto in Gran Bretagna, dove il giudice Nicholas Warren dell'Alta Corte di Londra ha stabilito che le Pringles non adempiono alla definizione di "patatina". Chissà cosa avrebbe detto Friedric Baur, chimico organico e inventore delle Pringles (vendute negli USA dal 1968, da noi solo dal 2000), scomparso l'anno scorso.
Amava così tanto le sue creature da aver lasciato come ultima volontà quella che le sue ceneri avessero un packaging davvero speciale: il tubo delle sue "potato crisp".
E471
Si tratta di mono- e digliceridi degli acidi grassi. Servono per emulsionare tutti gli ingredienti, cioè per assicurare l'uniformità all'impasto. Sono molecole polari, quindi hanno uno squilibrio di carica elettrica in modo da attirare le altre molecole. Gli acidi grassi sono le unità di base dei lipidi. Un monogliceride è formato da una molecola di glicerolo e un acido grasso. Il digliceride invece ha una molecola di glicerolo e due acidi grassi. L'origine? Varia: animale, vegetale o sintetica.
CIPOLLA IN POLVERE
Gli aromi sono polverizzati e spruzzati durante la fase finale, quando ancora il prodotto è caldo. In questo modo l'aroma sarà perfettamente fuso con il prodotto, come se fosse stato cotto insieme agli altri ingredienti.
GUANILATO DI SODIO
E' un additivo che esalta il sapore. Si ottiene in laboratorio attraverso i lieviti oppure è estratto dalle sardine. Curiosità: questa sostanza non ha l'"umami", cioè il sapore tipico del glutammato di sodio, ma la sua sinergia con gli altri sapori è così forte da poter ridurre l'aggiunta di sale. Dato che fino a ora non ci sono ricerche che abbiano stabilito la dose massima giornaliera, gli esperti consigliano di non far assaggiare cibo con guanilato di sodio ai bambini di meno di 12 mesi.
DESTRINA DI TAPIOCA
E' un addensante, deriva dall'amido della tapioca, la farina ottenuta dalle radici della pianta della manioca, originaria del Sudamerica e dell'Africa Subsahariana. Questa farina è altamente digeribile ma la sua lavorazione e conservazione richiedono cura: nella radice è presente un composto dello zucchero che contiene cianuro di idrogeno. Una delle tecniche più efficaci per "disattivare" il veleno è ridurre in granuli le radici e lasciarle macerare in acqua: il cianuro evaporerà. Diversi studi hanno escluso il pericolo di eventuali contaminazioni da additivi a base di tapioca: quindi rassegnatevi, non potete giocare ad Agatha Christie con le Pringles.
Monica Marelli @ WIRED.IT