è composta da un'unità di glucosio (la fonte energetica delle nostre cellule) e da una di galattosio, un'importante componente della fibra nervosa.
Ha un potere dolcificante più basso del comune zucchero da tavola. L'industria alimentare aggiunge il lattosio a caramelle ed affini perché ne esalta il sapore e interferisce con la cristallizzazione dello zucchero, regalando così una masticabilità più piacevole (sarà per questo che non riesci a fermarti e devi finire tutto il pacchetto?).
Una curiosità: il sangue di tipo 0 e quello di tipo B differiscono soltanto per una molecola di galattosio. Una differenza che può valere una vita.
BURRO DI CACAO:
E' il grasso principale presente nelle cabossidi, i semi di cacao, contenuti dal 50 al 75%. Per fonderlo basta la temperatura della bocca. Ciò rende lo scioglimento in bocca del cioccolato un'esperienza sensoriale estremamente importante, un fenomeno su cui gli scienziati hanno svolto ricerche approfondite. Si è scoperto, grazie ai raggi X, che il burro di cacao si può cristallizzare, all'interno di una tavoletta, in ben sei modi diversi, chiamati polimorfi. L'architettura più "gustosa" è quella dei cristalli disposti a "V" e dona al cioccolato un aspetto lucido. Dato che la temperatura di fusione è simile a quella del nostro corpo, il burro di cacao è uno degli eccipienti più usati per confezionare le supposte. Difficile sbagliare, però.
E120:
E' il colorante rosso e ha un'origine naturale molto particolare: proviene dalla bollitura, dall'essicazione e frantumazione di un parassita, il Dactylopius Coccus, che ama vivere sui cactus del genere Opuntia. Solo la femmina è selezionata per via del suo generoso corpo: è lunga circa 5mm. Ne occorrono più o meno 155mila esemplari per ottenere un solo kg di colorante. L'E120 si può trovare nei cibi (fra cui yogurth e caramelle gommose), ma anche in alcune bevande e cosmetici.
Per gli ebrei che seguono il rito della kosherut, le cui norme alimentari stabiliscono ciò che è permesso o vietato mangiare, tutto ciò che contiene questo additivo non può essere consumato.
E160A:
E' il colorante giallo. Si chiama carotene, può essere ottenuto in laboratorio oppure estratto dalle carote o da altri frutti giallo-arancioni. Ha sostituito il famigerato E104, finito sulla lista nera dei ricercatori britannici come concausa di un disturbo dei bambini noto come deficit dell'attenzione.
L'E160A può trovarsi anche nella margarina e in certi analcolici. Alcuni studi dimostrano che il carotene è un antiossidante e quindi protegge la pelle dai radicali liberi, altri invece provano... il contrario!
E133:
Blu brillante, è questo il nome del colorante ottenuto dall'olio di antracene. Proviene dalla distillazione del catrame di carbon fossile, formatosi tra i 280 e i 345 milioni di anni fa grazie alla trasformazione dei resti vegetali. Come dire: sul guscio di un confetto blu c'è sempre un po' della nostra preistoria. Gli esperimenti condotti sui topi hanno dimostrato che il 5% di questo colorante è assorbito dall'organismo. E il rimanente 95%? Prende la via del mare attraverso i nostri prodotti di scarto.
E171:
Si chiama biossido di titanio, è un minerale bianchissimo e serve come colorante bianco, in questo caso è l'inchiostro con cui viene impressa la "M" su ogni confetto. La sua molecola è formata da un atomo di titanio e due di ossigeno. Si trova praticamente ovunque: nelle vernici, come filtro solare nelle lozioni protettive, nei prodotti di make up, nei dentifrici ed è al centro delle innovazioni che riguardano i tessuti auto-pulenti.
Mettete a bagno un confetto: dopo qualche minuto la "M" in biossido di titanio galleggerà sul pelo dell'acqua.
DESTRINA:
E' un carboidrato ottenuto in genere dall'amido di patate. Serve per aumentare la densità e la "compattezza" dei cibi. Oppure come ingrediente nelle colle che si sciolgono in acqua, ad esempio quelle utilizzate per la chiusura delle buste.