IL FISICO teorico Peter Higgs l'aveva detto nel 1964: esiste una particella sconosciuta che spiega come mai tutte le cose nell'universo abbiano una massa. Mercoledì al Cern di Ginevra, 48 anni più tardi, verrà dato l'annuncio: la particella che nel frattempo è diventata famosa come "bosone di Higgs" è finita finalmente nella rete degli scienziati. L'Organizzazione europea per la ricerca nucleare ha fissato la sala delle grande occasioni, ha messo in fresco lo champagne che lo stesso Higgs aveva chiesto nel caso in cui qualcuno avesse trovato la particella da lui teorizzata, e ha diramato gli inviti delle grandi occasioni.
Nulla è ancora certo, tuttavia. I dati raccolti in 18 mesi di lavoro dal grande acceleratore di particelle Large Hadron Collider (Lhc) vengono furiosamente analizzati ancora in queste ultime ore. Esiste un margine di dubbio sul grado di certezza della scoperta (si oscilla comunque tra il 99 e il 99,9 per cento). E soprattutto ci si chiede se il bosone di Higgs "catturato" a Ginevra sia esattamente come i fisici teorici si aspettavano, o non nasconda - come sospettano in molti - caratteristiche nuove e sorprendenti. Scoprire dei tratti inaspettati in quella che per la sua importanza è stata soprannominata la "particella di Dio" costringerebbe di nuovo gli scienziati a rivedere i loro modelli, a porsi nuove domande e a esplorare nuove strade per trovare le risposte.
Nel frattempo Peter Higgs, 83 anni, ha preso un volo per Ginevra, dove gli verrà dato un posto in prima fila al seminario di mercoledì. Accanto a lui ci saranno altri tre fisici teorici che hanno contribuito alla teoria, e che soffrono un po' l'eccesso di fama del loro collega dell'università di Edinburgo. I rivali del Cern, gli americani del Fermilab, hanno annunciato un'altra scoperta - ma su dati non nuovi - nel campo delle particelle che sembra destinata a essere oscurata dal grande risultato di Lhc (il loro acceleratore è stato chiuso per mancanza di fondi lo scorso settembre). In molte università italiane e nella sede romana dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l'ente che contribuisce per l'Italia alla ricerca del Cern, sono previsti collegamenti video con Ginevra aperti al pubblico alle 9 del mattino. Per Stephen Hawking, il celebre astrofisico britannico che anni fa scommise sulla non esistenza del bosone di Higgs, potrebbe arrivare forse il momento di pagare il suo pegno.
Trovata la "particella di Dio" mercoled