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Noce moscata e allucinazioni?

  1. #21
    homer2
    Utente bannato

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    Quote Originariamente inviata da NitroGlycerine Visualizza il messaggio
    i pochi mg di sostanza che metti sui ravioli non hanno alcune effetto come avrai notato... sei circa di 4 ordini di grandezza sotto la soglia che induce il range di side effects di cui parlavo sopra...

    se avete domande su altre sostanze naturali che hanno strani effetti chiedete pure
    Se già hai trattato l'argomento mi scuso, in caso contrario approfondiresti l'interazione benzodiazepine-alcool?



  2. #22
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
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    Quote Originariamente inviata da Rosemary Visualizza il messaggio

    Io sapevo la salvia...



    a me la salvia mancava
    andiamo bene

  3. #23
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da Nuvolablu Visualizza il messaggio
    è vero che il prezzemolo e il basilico cucinati fanno male?
    cosa intendi Nuvola?
    no perché diciamo che il prezzemolo in dosi elevate (intendo tanto ma tanto) può provocare danni ai reni e se la donna che ne abusa è incinta può abortire sul basilico scusa ma son 1po' ingnorante ma posso cercare...

    Quote Originariamente inviata da Rosemary Visualizza il messaggio

    Io sapevo la salvia...


    se intendi la divinorum sì... è una droga

    Quote Originariamente inviata da homer2 Visualizza il messaggio
    Se già hai trattato l'argomento mi scuso, in caso contrario approfondiresti l'interazione benzodiazepine-alcool?
    non m pare di aver approfondito ma posso parlarne altrove tipo nel mio angolo se t và

  4. #24
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
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    Quote Originariamente inviata da NitroGlycerine Visualizza il messaggio
    cosa intendi Nuvola?
    no perché diciamo che il prezzemolo in dosi elevate (intendo tanto ma tanto) può provocare danni ai reni e se la donna che ne abusa è incinta può abortire sul basilico scusa ma son 1po' ingnorante ma posso cercare...




    se intendi la divinorum sì... è una droga



    non m pare di aver approfondito ma posso parlarne altrove tipo nel mio angolo se t và

    ho sentito dire che il prezzemolo e il basilico andrebbero mangiati crudi in quanto cucinati farebbero male, a me è capitato di cucinarli

  5. #25
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    Sul basilico ho trovato un articolo scritto da un mio docente di chimica... e trovo sia davvero esaustivo...

    Sul pesto. Parte III

    Dopo aver parlato di ricette, enzimi e quant’altro volevo affrontare un argomento più delicato.
    Nel primo articolo dedicato al basilico e al pesto ho spiegato come i suoi aromi dipendano dalla composizione degli oli essenziali contenuti. La varietà basilico napoletano contiene metilcavicolo, dicevamo, mentre il basilico genovese, quando le piantine sono piccole, contiene principalmente eugenolo e metileugenolo.
    La cattiva notizia è che esperimenti di laboratorio sui topi hanno mostrato che il metileugenolo è cancerogeno, mentre l’eugenolo non lo è. Perlomeno sui topi. Poiché il pesto solitamente si prepara con piantine piccole, i ricercatori stimano in 250 microgrammi per kilo di peso corporeo, per pasto (e 500 nei bambini) la quantità di metileugenolo assunto con il pesto mentre l’assunzione media stimata è normalmente solo di qualche microgrammo per kilo al giorno per i non consumatori di pesto. Un microgrammo è la millesima parte di un milligrammo o, se preferite, la milionesima parte di un grammo. Stiamo parlando di quantità che possono apparire molto piccole, ma che possono sicuramente avere effetti sugli organismi viventi.
    Lungi dallo scatenare allarmismo, i ricercatori concludono che “Ulteriori studi sono necessari per valutare se esista un rischio reale associato con il consumo di basilico ricco in metileugenolo” e “per ora suggeriamo di preparare il pesto con piantine di basilico alte almeno 16 centimetri, dove la quantità di metileugenolo è molto ridotta”
    L’articolo è del 2001, ed è stato più o meno ignorato dai media italiani fino a quando non ne hanno accennato Francesco Sala e Umberto Veronesi in una conferenza stampa nel 2004.
    Ecco uno stralcio:
    “Nel pesto tradizionale ligure, per esempio, quello che si ottiene utilizzando piantine di basilico al di sotto dei dieci centimetri, - denuncia Francesco Sala, ordinario di Botanica all’Università Statale di Milano - c’è una sostanza cancerogena, il metileugenolo, presente in dosi 600 volte superiori ai valori ammessi dalle normative sanitarie”
    e ancora:
    Il basilico cancerogeno è stata una scoperta casuale. «E’ avvenuta nel Centro di biotecnologie di Genova nel 1999 - spiega Sala -. L’ obiettivo era spiegare perché il pesto doc è più buono degli altri. La sostanza individuata, in realtà, fa la differenza. In un piatto di spaghetti al pesto doc vi è una concentrazione di metileugenolo 600 volte superiore ai limiti considerati sicuri». Il che non vuol dire sviluppare un tumore, vuol dire che aumentano le probabilità di averlo. Usando basilico adulto il rischio si azzera. Perché? «Il metileugenolo protegge la pianta giovane da insetti e batteri - continua Sala - poi, crescendo, la molecola perde il metile e diventa innocua.
    Apriti cielo. La Coldiretti di Savona replica definendo “terroristico” l’allarme. Carlo Petrini, presidente di Slow Food, riferendosi a Veronesi e Sala dice “”La loro è una campagna mediatica a metà tra disinformazione e antiscientificità”" e giudica “l’accusa” fatta al basilico di contenere una sostanza cancerogena “infondata e al limite del ridicolo”. A peggiorare la situazione la circostanza che l’accenno al basilico è stato fatto durante una conferenza stampa di presentazione di un documento sulla Sicurezza alimentare e gli OGM. Il senso dell’intervento era di mettere nella giusta prospettiva i rischi possibili degli OGM con i rischi reali dell’alimentazione quotidiana.
    Esiste un pregiudizio diffuso, ben radicato, che crede i prodotti “naturali” sempre buoni e sani, proprio in virtù della loro “naturalita’”. E invece i prodotti “artificiali”, o “industriali”, per non parlare degli OGM, per il motivo opposto cattivi e poco salubri. Questa è ovviamente una sciocchezza. Vi piacciono i funghi? Contengono idrazine, cancerogene. La senape? L’allil isotiocianato. Cancerogeno. Cuocete la carne alla griglia? Vi piace la crosta abbrustolita del pane? le patatine fritte ben dorate? I cetrioli sottaceto? Contengono tutti sostanze classificate come cancerogene dalla IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Assumiamo, giornalmente, migliaia di sostanze tossiche o potenzialmente tossiche, e il nostro corpo ha un bel daffare a limitare i danni. Sostanze, ci tengo a sottolinearlo, che sono naturalmente presenti negli alimenti. La questione, come ben argomentava Paracelso, è in quale dose assumiamo queste sostanze. E questo anche mangiando i proverbiali manicaretti della nonna preparati con prodotti coltivati nel proprio orto e con animali allevati nella fattoria di Nonna Papera.
    Ma insomma, è vero o meno che il pesto contiene una sostanza cancerogena? Beh, si. Sicuramente sui topi. Un report del settembre 2001 del comitato scientifico sui cibi della Commissione Europea si esprime sulla tossicità del metileugenolo (presente, ricorda il report, ad esempio nel basilico, nel pimento, nell’anice stellato e nel finocchio). Dopo aver passato in rassegna i dati e gli esperimenti riportati in letteratura, concludeva
    Il metileugenolo è stato dimostrato essere genotossico e cancerogeno. Quindi l’esistenza di un livello di soglia non può essere assunto, e il comitato non ha stabilito nessun livello di esposizione di sicurezza. Quindi suggeriamo una riduzione dell’esposizione e una restrizione nell’uso.
    Non troverete citato il rapporto nelle cronache dell’epoca. Nessun giornalista si è preso la briga di controllare. E non troverete citato neanche il secondo rapporto, sull’Estragolo. Sostanza che il comitato tratta alla stessa maniera del metileugenolo: genotossico e cancerogeno. E sapete qual’è il nome alternativo dell’estragolo? Metilcavicolo! Esatto, il componente di altre varietà di basilico, come quello napoletano. E in quel caso la sostanza non scompare con la crescita della pianta. L’avete letto questo nelle polemiche dell’epoca? Non credo.
    Però, però, quando si parla di cancerogenicità di un cibo bisogna sempre andarci con i piedi di piombo: prima di tutto perché un cibo contiene molte sostanze che nel nostro corpo possono interagire in modo diverso, e poi perché non bastano dei test sulle cavie ma servono degli approfonditi studi epidemiologici, su un campione significativo di persone.
    Per quel che riguarda il pesto probabilmente (la scienza non da mai certezze) possiamo stare tranquilli: uno studio del 2002 relativo alla tossicità del metileugenolo nei cibi osservava che le dosi a cui la sostanza è cancerogena nei topi è comunque 100-1000 volte superiore alla dose tipicamente assunta dagli esseri umani e quindi “non pone rischi di cancro significativi“, anche perché la cancerogenicità nei topi era collegata a danni subiti dal fegato causati da dosi cosi’ massicce. Danni che non sono presenti in dosi molto più basse. Un articolo più recente, del 2006, sempre sul metileugenolo nei cibi (a proposito, vi ho detto che è presente anche nelle banane e, in altissima concentrazione, nella noce moscata?) è rassicurante. Traduco “La dose più bassa somministrata ai ratti era di 37.000 microgrammi per kg corporeo per giorno.” Se anche uno mangiasse pesto due volte al giorno sarebbe esposto ad una dose 150 volte più bassa. E concludono, rassicurando, che “non vi sono effetti conosciuti che risultano dall’esposizione al metileugenolo nella dieta”
    La certezza non è di questa terra, ma in tutta sincerità io continuerò a consumare pesto. Non perché io sia “sicuro” che sia innocuo, ma semplicemente perché sono ragionevolmente convinto che non sia più pericoloso di altre cose che assumo quotidianamente.

    Il dialogo con gli scienziati
    Scagionato, almeno per il momento, il pesto, questo episodio ci permette di mettere in luce il diverso modo che hanno gli scienziati e “gli altri” di discutere, quando si trattano argomenti che hanno un effetto sulla società e sulla politica, soprattutto quando si parla di possibili rischi per la salute.
    Se provate a cercare sul web le varie reazioni negative seguite alla famosa conferenza stampa di Sala e Veronesi, vi accorgerete che nessuna di quelle cercava di confutare, dati alla mano, la presenza di metileugenolo. E nessuno dei critici si è neppure preso la briga di andarsi a leggere l’articolo originale. Invece, c’è chi cita lo zio che si è sempre cibato di pesto senza nessun problema, chi semplicemente non crede che il basilico possa contenere sostanze tossiche (”Ma è naturale! come è possibile?”), tralasciando poi le svariate offese e ingiurie giunte ai due malcapitati, come minimo “venduti alle multinazionali”.
    Questo modo di dibattere, vi confesso, è sconcertante per uno scienziato. Tanta dialettica ma solitamente niente numeri su cui discutere. Come si dice “tanto fumo e niente arrosto”.
    Facciamo un esempio: il Prof. Sala dichiara che nelle piantine di basilico giovani, sotto i 10 cm, è presente un potente cancerogeno. Ora, nelle normali (da scienziati) discussioni e litigi, se uno fa un’affermazione che io non condivido, cerco di dimostrare che ha torto. Come? Semplice, nel caso del basilico ad esempio posso riprovare a fare l’analisi, o cercare nella letteratura scientifica delle ricerche che confutino quel lavoro. La logica vale sempre: o il cancerogeno è presente nella quantità indicata, o non lo è. Punto. Cosa si legge invece? C’è chi dichiara che sono “affermazioni terroristiche, perché potrebbero danneggiare il pesto ligure“. È forse questo un argomento che controbatte l’affermazione di Sala? No di certo. Può danneggiare davvero economicamente? Forse si, ma ancora una volta, cosa ci dice questo sulla presunta verità o falsità dell’affermazione originaria?
    La senatrice De Petris, dei Verdi, dice che “Sala e Veronesi dicono un cumulo di sciocchezze”. È un controargomento questo? Certo che no. Dove sono i dati? SlowFood organizza cene a base di pesto e polenta. Serve forse a dimostrare che Sala e Veronesi hanno torto? Ancora una volta no, ma per carità, alle mangiate si aderisce sempre , e vai col barolo!
    Forse che qualcuno ha detto l’UNICA cosa che per uno scienziato ha senso: “rifacciamo l’analisi, ampliamo lo studio e vediamo” ? nessuno.
    Questo sconcerta assai gli scienziati. E sconcerta ancora di più vedere che “non sconcerta” i non scienziati, se mi perdonate la confusione linguistica. Questo pare essere il modo comune per discutere, sui media in Italia, di molti argomenti, ma non è un modo razionale quando si parla di fatti in linea di principio misurabili.
    C’è una tendenza, per me incomprensibile, a giudicare i fatti in termini di “chi ci guadagna o ci perde”. Se una frase danneggia o favorisce X, allora per alcuni è sicuramente falsa, per altri sicuramente vera. Buffo vero?

    Il principio di precauzione
    Vi faccio notare una cosa curiosa: molte delle critiche a Veronesi e Sala sono arrivate da persone o organizzazioni che spesso citano il cosiddetto “Principio di precauzione”. Ad esempio per opporsi agli OGM. Ed infatti è citato nel pezzo che ho linkato. Non trovate strano che non lo si sia voluto invocare per il pesto? Dopo tutto, non possiamo essere sicuri al 100% che il pesto non faccia male. Nessuno può offrire questa certezza. Se domani un’azienda cercasse di far approvare un nuovo prodotto contenente una sostanza dimostrata cancerogena sui topi “ma solo in alte dosi”, pensate che non si opporrebbe nessuno in nome del “principio di precauzione” ?
    Il mio parere è che quel principio è scientificamente sballato e in una discussione scientifica dovrebbe valere come il due di picche quando briscola è fiori. E io il pesto continuo a mangiarlo


    Dario Bressanini


    Riferimenti






  6. #26
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    • Il prezzemolo non dovrebbe esser consumato come farmaco o supplemento da donne incinte. Il prezzemolo come olio, radice, foglia, o seme potrebbe condurre ad una stimulazione uterine e quindi ad un parto pre-tempo.



    • Il prezzemolo è ricco (1.70% in massa) in acido ossalico, un composto coinvolto nella formazione di calcoli renali e deficienze nutritive.



    • L'olio essenziale di prezzemolo contiene furanocumarine e psoraleni che portano ad una estrema fotosensibilità se usato oralmente.


    L'apiolo è un composto chimico organico, anche noto come apiolo del prezzemolo o canfora del prezzemolo. Si trova nei semi e nell'olio essenziale del prezzemolo. Heinrich Christoph Link, un farmacista di Leipzig, scoprì la sostanza nel 1715 sotto forma di cristalli verdastri ridotti da un flusso dall'olio essenziale di prezzemolo. Nel 1855 Joret e Homolle scoprirono che l'apiolo era un trattamento efficace per l'amenorrea o mancanza di mestruazioni.
    In medicina venne usato, sotto forma di olio essenziale o in forma pura, per il trattamento dei disturbi mestruali. È un irritante ed in dosi elevati è tossico e può causare danni al fegato e ai reni.


    Ippocrate scrisse del prezzemolo come di un'erba che causava l'aborto. Questo effetto fu causato proprio dall'apiolo.
    L'apiolo fu usato dalle donne nel Medioevo per metter fine alle gravidanze. Il suo uso fu diffuso negli USA, spesso come ergoapiolo o apergolo, fino all'introduzione sul mercato americano di un prodotto adulterato molto tossico contenente apiolo e tri-ortocresil fosfato (anche famoso come l'adulterante aggiunto al ginger Jamaicano).


    Gli effetti tossici dell'apiolo cristallino puro sono oggetto di discussione. Causa un "aborto relativamente sicuro" nelle donne incinte se preso in piccole quantità. È anche in grado di ripristinare il ciclo mestruale. Una dose maggiore non causa l'aborto, ma causa nausea e danni al fegato e ai reni.




  7. #27
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 14/7/2007
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    Grazie Nitro

  8. #28
    Assuefatto da FdT
    Donna 33 anni da Bari
    Iscrizione: 17/7/2008
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    caspita io amo il pesto

  9. #29
    Nuvolablu
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 14/7/2007
    Messaggi: 27,503
    Piaciuto: 2274 volte

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    Quote Originariamente inviata da lady minnie Visualizza il messaggio
    caspita io amo il pesto

    Idem

  10. #30
    Matricola FdT
    Donna 33 anni da Foggia
    Iscrizione: 27/7/2008
    Messaggi: 47
    Piaciuto: 0 volte

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    sai molte cose...sei uno scenziato o un chimico??mi piaci cmq hai sempre una risp ad ogni domanda!!!

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