Effettivamente era un infelice battuta,sopratutto per il contesto...scusa.
Non ho esperienze dirette da riportare,pero' ho qualche informazione che puo' tornare utile:
Le epilessie non sono tutte uguali,sono di vario grado.Nel linguaggio comune s'intende per crisi epilettica il cosidetto "grande male",questa e' la manifestazione piu' drammatica e teatrale(concedetemi il termine) di questa patologia.
E' divisa in tre momenti, inizialmente si ha una protratta contrazione tonica di tutti i muscoli striati,dopo pochi secondi le contrazioni diventano ritmiche e veloci infine si assiste alla perdita della coscenza(non sempre)con rilassamento degli sfinteri e fuoriuscita di urine e\o feci.Questa condizione diventa una vera e propia emergenza medica allorche' si protrae per 10-20-30minuti,se cio' accade c'e' un elevata probabilita' di decesso e (ancora di piu')di sequele neurologiche permanenti.L'UNICA CURA IN QUESTI CASI E' UN ANESTESIA GENERALE.
Ancora piu' importante del rimedio e' a mio avviso la prevenzione.
Infatti queste crisi sono spesso precedute da crisi parziali,quest'ultime sono accompagnate da manifestazioni quali: odori,luci,particolari movimenti,suoni,forti emicranie e percezioni difficili da descrivere ma ben distinguibili da parte del sogetto.Se,come un segnale d'allarme,questi sintomi compaiono prima di un attacco prendono il nome di "AUREA".Sono il segno di un attacco parziale destinato a divenire generale.
Cosa non si dovrebbe fare uno che ha l'epilessia ??
ho dovuto assistere a delle crisi epilettiche di una mia compagna delle medie...
bruttissimo.. e per giunta una volta quando avevo 11 anni..eravamo sole: io, lei e un'altra compa.. non sapevamo ke fare .. abbiamo kiamato i vicini di casa..
Come ha gia' detto nitro, mai tentare di tirar fuori la lingua!
Sostanzialmente e' inutile cercare di far rinsanire il sogetto, piu' viene stimolato piu' la crisi potrebbe protrarsi.
Nella vita quotidiana cosa non dovrebbe fare ciò che non riaccade un altro episodio
ho un amico che c'è l'ha avuta.
è riuscita a superarla credendo in se stesso e facendosi accettare dagli altri per come era.