CAUSA A DIO - La storia forse più inverosimile è quella che vide come
protagonista nel 2005 Pavel M, un prigioniero romeno, in carcere per
20 anni a causa di un omicidio. L'uomo ebbe la brillante idea di far
causa niente meno che a Dio colpevole secondo Pavel di non aver
rispettato le sue promesse. Infatti secondo il prigioniero, egli con
il battesimo avrebbe stipulato con il Creatore un accordo: questo
prevedeva che in cambio di preghiere, il Signore lo avrebbe tolto dai
guai. A distanza di tanti anni Pavel M. si sentiva truffato.
GLI ALTRI CASI - Anche i successivi casi appaiono sorprendenti: si va
dalla causa da 200 milioni di euro intentata dall'astrologa russa
Marina Bai contro la Nasa, colpevole di aver distrutto "l'equilibrio
dell'Universo" con l'operazione spaziale "Deep Impact" alla recente
controversia presentata ad una corte indiana che ha dovuto stabilire
se un condom che vibra, chiamato "Crezendo" sia un contraccettivo o un
giocattolo sessuale (in India è proibito ogni sex-toy). Nella lunga
top 20 presentata dal Times si distinguono anche la storia di un uomo
cinese di Shanghai che dopo aver messo in vendita la sua anima online
si trovò a discutere in tribunale sulla legittima proprietà del suo
spirito, quella del cittadino americano Frank D'Alessandro che intentò
nel 2004 una causa da circa 5 milioni di dollari contro la città di
New York perché mentre stava effettuando i suoi bisogni in un bagno
pubblico il water esplose procurandogli "fastidiose" disfunzioni e
dolorose ferite e quella di un genitore cinese, originario di
Zhengzhou a cui una corte dell'ex celeste impero proibì di aggiungere
al nome del proprio figlio il segno "@". Secondo la corte cinese
infatti ciò non era possibile perché tutti i nomi devono avere la
possibilità di essere tradotti in mandarino.
(dal Corriere della Sera del 6-11-2007)