Lunga e diritta correva la strada
l’eunuco sobillava le marmotte;
il papa lì a Loreto nella notte
gridava “Sì alla croce, no alla spada!
Giudei, cristiani e quelli di Maometto
non devono più farsi guerra santa;
s’azzuffino tra lor Brescia e Atalanta,
l’agone si restringa allo scudetto.
Siam tutti figli dello stesso dio,
soltanto la pronuncia è differente;
purtroppo, tra fratelli è ricorrente
che vadano le cose un po’ a schifio.
Siam fìgli di Sem, Càm e di Jafèt
i veri titolari del Dio vero;
sull’ali va dorate il mio pensiero
ai kàmikaze intrìsi di fernet.
Abbiamo dalla nostra pure Pera
e se lo tengo a freno anche Ferrara:
un grande fronte unito si prepara
per là battaglia dùra, la più vera:
la Cina, l’India e mettici il Giappone
insieme agli animisti del Botswana
gia tramano - e la trama si dipana
per fottere la vera religione.
La Cina vuol passare già all’attacco
perchè in Italia abbiamo Berlusconi:
“Un altlo Polo a lompele i co*li*ni,
pel giunta in alleanza col cosacco”.
“Purtroppo siamo stati un po’ nazisti,
abbiam pestato sodo i regicidi,
traviati dagli istinti fratricidi:
gasare dovevamo i comunisti.
I quali c’hanno messo un bell’impegno
a rovinarci pure il ’68:
Ferrara, per esempio, fu sedotto
da Marx per un suo trucido disegno.
Giuliano adesso ha fatto apostasia
e ne racconta proprio delle belle:
i rìvoluzionàri stanno in Cièlle
e don Giussani è lui il nuovo messia.
Imploro voi fratelli musulmani
e voi che là vivete in Israele:
uniamoci a lottar contro Babele
a fianco dei soldati americani.
E sé Bin Laden nòn è ancora morto,
se dìce il ‘Confìteor’ in latino,
se ammette d’esser stato birichino,
lo delego a sconfiggere l’aborto.”
Così parlò a Loreto Benedetto
ai pàpa-boys di tùtto il mondo intero;
nel mentre sulle nuvole san Piero
offriva del caffè: “Liscio o corretto?”.
Per prevenire querele e linciaggi:
tutto ho inventato di sana pianta.
Però, Ferrara come città santa …..
e Pera gran muftì di frutta e ortaggi ….