Se la morte ti coglie in mutande, spera solo di averle appena messe
Ieri sono morto.
C’è sempre una prima volta.
E’ che mi ha colto di sorpresa: ero in mutande.
Non si fa.
Capita, no? – anche senza esagerare – ma un filino di segno del cavallo qualche volta ti resta. Un’ombreggiatura marroncino-giallastra.
Tu muori di botto – e ti vedono tutti col filino marrone.
Oltre ai danni, la beffa.
Dice: ma cazzo! Davanti alla morte ti preoccupi dell’ombreggiatura delle mutande?!
Pensa te. Da piccolo ti fanno due maroni e lavati bene il collo e lavati bene dietro le orecchie e le ascelle passaci il viakal – e poi da grande ti fai beccare da tutti col fumè giallo/marrone sulle mutande. E magari l’alone sulla canottiera sotto le ascelle.
Tu pensa se la Maria Antonietta quando l’hanno ghigliottinata ci aveva la zella sul collo e la caccola nelle orecchie. Son figure di me*da, che la Storia non te le perdona.
Pensate al doppiopetto di Berlusconi: un vero ometto sempre pronto a morire. Certo, dice: con tutti i lec*ac*lo che c’ha, lui il problema dell’ombreggiatura …..
Che poi, io ci tenevo, a fare bella figura con la Morte: sono un iniziato, io. E’ che non mi hanno mai finito.
Per carpire i segreti della Vita e della Morte, in passato lessi; al presente, leggo molto.
Mi capitò anche di leggere un fetoromanzo che era la vera storia del Movimento per la Vita:
personaggio e interprete: Rocco Buttiglione nei panni di Rocco Siffredi - il vero movimento per la vita;
voce fuoricampo: Marco Fallini;
fotoriprese: Casini Studios;
titolo: “Libero Cesa in libero Stato. Un eroe senza eroina: no alle droghe pensanti. SI’ alla vita, NO alle dita (campagna contro l’amore digitale)”.
Però lasciatemelo dire: ci sono proprio rimasto male, di morire in mutande.
Tra l’altro, erano un po’ lise sul cavallo.