Il fattorino dei telegrammi suonò al portoncino; aveva gli occhi verdi. Mai visto un portone con gli occhi verdi? in effetti, è un colore raro.
La brunetta che gli aprì aveva due tette che al confronto quattro sembravano il doppio.
Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima.
Subito dopo, la brunetta gli disse che non era lei la padrona di casa. Avrebbe voluto risponderle che nemmeno lui era il fattorino dei telegrammi, ma era muto.
La domestica chiamò la padrona e se ne tornò in cucina a leggersi il suo Harmony. La signora indossava una vaporosa vestaglia da camera; il fattorino avrebbe voluto chiederle: perché una sola? - ma sappiamo già che non era la lingua il suo forte.
Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima.
Dopo, stavano mangiando uno yogurt al nero di seppia, quando squillò il telefono. Il ragazzo d’istinto sollevò la cornetta: era una promozione di Infostrada. La signorina che promuoveva rimase affascinata dal suo alito, gli chiese informazioni sui suoi genitali e gli si offrì senza pudore, perché: chi tace, acconsente.
Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima.
La padrona stava per lasciargli una generosa mancia (meno male che almeno le mance sono generose), quando suonarono alla porta. Andò ad aprire il fattorino, con il sesso ancora grondante di promozione Infostrada. Era il marito della padrona: guardò la moglie, guardò la cornetta del telefono, guardò il fattorino negli occhi. I loro sguardi si avvilupparono come cani in foja, guaendo piacere dalla retina alla sclera.
Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima.
Attratto dai guaiti degli occhi, sopraggiunge Sansone, l’alano alto un metro e mezzo al garrese. Dalla cucina filtrava un inquietante afrore di soffritto di cipolle di Tropea (tre ‘di’ consecutivi lascerebbero supporre un arco temporale di 72 ore; ma l’amore non conosce limiti). Sansone, sconvolto da quella girandola di umori – e però privo di senso dell’umorismo – si strappò di dosso l’ultimo residuo di pudore e cantando a squarciagola: “Questo amore è una camera a gas” si fiondò sul fattorino.
Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima.
Erano le 17; come tutti i giorni a quell’ora, giunse a casa la figlia dei padroni, capitano in una squadra di pallavolo. Era solita invitare le compagne di gioco (riserve comprese) per un tè con tramezzini al gorgonzola. Nove stangone dal fisico prestante sciamarono chiocciando nel salone, dove giacevano estasiati padre, madre e cagnolino. La domestica brunetta, che entrava proprio in quel momento, avvampò di rossore e, al solo ricordo, ebbe un orgasmo triplo carpiato con doppio avvitamento.
Le giovincelle bevvero il tè; dilapidarono una fortuna in tramezzini; chiesero al fattorino quale fosse il suo nome. Di fronte alla sua reticenza, si sentirono le budella intorcinate dal fascino dell’esoterico: praticando un rigoroso gioco di squadra, a turno fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima.
Ricordandosi di altre consegne, il fattorino si stava rassettando per uscire, quando la padrona di casa gli chiese: “E il telegramma?”. Lui la guardò fisso negli occhi, levò le braccia al cielo, spalancò la bocca ed emise un rutto da bevitore di birra allo stadio terminale. Sconvolta da questa rivelazione, lei gli si buttò ai piedi, implorandolo di non abbandonarla.
Il giovane, con fare stizzoso ma carico di significati reconditi, si infilò l’indice destro nella narice sinistra. Ne estrapolò copioso materiale informe che appallottolò e scagliò con veemenza contro il televisore. Ivi rimase, ivi.
“Tv di merda” sibilò Sansone, che decise di seguirlo sulla sua cattiva strada.
Mentre usciva, si tolse un’ultima soddisfazione: prese un grosso pennarello e scrisse direttamente sul muro: “Siete su ‘Scherzi a parte’: abbiamo ripreso tutto”.
Una volta fuori, si rese conto di non essersi ripreso le mutande; pazienza, in ogni romanzo o racconto erotico che si rispetti deve esistere un feticcio-reliquia (questo retropensiero appartiene al fattorino, non certo a me).
Perché questo E’ un racconto erotico.
Se non vi siete eccitati per niente, io non c’entro: io, ho scritto un racconto erotico come non l’avevo mai scritto prima.