ROMA - Una lettera del Nobel José Saramago. In piazza Nanni Moretti. Sul palco il Nobel Dario Fo con Franca Rame ma soprattutto gli "invisibili" cioè un lavoratore dell'Eutelia, un ricercatore, un immigrato, un precario. Del resto è partito tutto da lì, il No Berlusconi day, dal blogger San Precario e dalla mobilitazione della rete per poi diventare una cosa che più concreta non si può: migliaia di persone (350 mila la previsione) sono attese oggi per il corteo a Roma - alle 14 da piazza della Repubblica - che si concluderà in piazza San Giovanni. Nella piazza quindi, delle mega manifestazioni della politica italiana e del Primo Maggio.
Sfileranno dietro un lungo striscione viola, colore-simbolo delle battaglie per l'autodeterminazione dei popoli, dove è scritta una rima facile: "Berlusconi dimissioni".
Le previsioni meteo danno tempo buono e gli organizzatori - a cui si sono aggiunte molte associazioni tra le quali Micromega e Articolo 21 - immaginano una grande festa piena di gente, che non tollererà provocazioni e dove i politici e i partiti non metteranno il cappello. Il clima politico, dopo la deposizione del pentito di mafia, Gaspare Spatuzza, alimenta la mobilitazione. È il ritorno degli autoconvocati come non accadeva più dai tempi dei girotondi.
Moretti ha annunciato la sua presenza ieri sul sito di Micromega. Ci sarà Beppe Grillo. E poi Fiorella Mannoia e Daniele Luttazzi in un lungo elenco di big dello spettacolo, alcuni anche sul palco come Ascanio Celestini, Moni Ovadia e in concerto Roberto Vecchioni. Racconta Massimo Malerba, portavoce del No B-day: "La gente ha mandato migliaia di mail, molti dicono che non manifestano più da dieci anni però questa volta, dopo tanta passività, ci saranno. Hanno aderito al nostro appello che dice: 'A noi non interessa cosa succede se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto fair play di alcuni settori dell'opposizione costituisca omissione di soccorso alla nostra democrazia'". Ha scritto anche gente di destra delusa, ad esempio "il fondatore di un circolo Pdl di Cremona".
Una manifestazione della società civile. Pierluigi Bersani, segretario del Pd, commenta: "È una manifestazione civica, civile, di movimenti non di partiti". I Democratici non aderiscono ma vanno in tanti, a cominciare dalla presidente del partito Rosy Bindi. Il Pd si divide tra i pro e i contro la piazza. Un copione non nuovo. Marco Follini dissente dalla piazza: "Il congresso lo abbiamo fatto o lo dobbiamo ancora fare?".
Né piace a Francesco Boccia e a Renzo Lusetti che i democratici sfilino. Bindi invece sarà nelle prime file: "Avevo detto che se non fossi stata presidente del Pd sarei andata e Bersani ha risolto il mio conflitto d'interesse. Sarò insieme a tanti nostri militanti, dirigenti e elettori, devono sentirsi a casa loro nella piazza e nel Pd". Ci saranno Dario Franceschini, Giovanna Melandri, ma anche molti della segreteria.
Antonio Di Pietro e Idv hanno aderito e ieri abbassano i toni della polemica con il Pd. In piazza i Verdi (Bonelli: "Per difendere la democrazia terremotata"); Sinistra e libertà (Fava: "In piazza chi ha la schiena dritta"); Rifondazione (Ferrero: "Dopo le dichiarazioni di Spatuzza a maggior ragione chiediamo le dimissioni del premier"), il Pdci di Diliberto. L'Udc critica: "Dispiace che il Pd abbia una posizione di forte ambiguità, questo è un regalo di Natale anticipato a Berlusconi".
I socialisti di Nencini si defilano: "No alla piazza di Di Pietro e Spatuzza". Rutelli, che ha lasciato il Pd: "Corteo legittimo ma Di Pietro condiziona i Democratici". Quella di Roma non sarà l'unica piazza, manifestazioni ci saranno a Londra, a Parigi, a Berlino, a Barcellona e Madrid e una è annunciata anche a Sidney. A Bruxelles si è svolta ieri. Mobilitazione oggi in molte città italiane.
Nel centrodestra il leghista Roberto Castelli definisce "legittima la manifestazione, siamo in democrazia". Ma il vice presidente dei deputati Pdl, Osvaldo Napoli, attacca: "Spatuzza ha anticipato di 24 ore il No B-day di Di Pietro".
http://www.repubblica.it/2009/12/sez...oggi-5dic.html