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Xasthur
Dovresti odiare anche le lingue allora.
secondo quale ragionamento dici ciò??
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paky92
secondo quale ragionamento dici ciò??
i dialetti sono lingue, semplicemente hanno minor prestigio.
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Jo Constantine
Diciamo che non hai capito una beneamata mazza su...
ciò che hai detto è fraintendibile solo se abbiamo idee diverse del "gay alla Will & Grace". ma la tua seconda frase è sufficientemente eloquente.
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Holly
i dialetti sono lingue, semplicemente hanno minor prestigio.
non li reputo tali perchè non sono minoranze linguistiche come potrebbero esserci in altri stati......i dialetti variano molto, addirittura da paese a paese, lo stesso vocabolo a biella si dice in un modo a vercelli in un altro.
I dialetti sono parlati da poche persone ma pochissime, quindi non possono considerarsi una minoranza linguistica che invece è parlata in altri stati e da molte piu persone.
Il dialetto non sarebbe generico, ma riguarderebbe la zona, ma dimenticate che parliamo di scuola pubblica, indi per cui o si insegnano tutti i dialetti o è assolutamente inutile, perchè se ci pensiamo uno non starà mai tutta la vita in quel posto dove ha imparato il dialetto ma si sposterà per fare le medie o le superiori o l'università o semplicemente si sposta sempre come i figli dei carabinieri o dei giostrai, che ne so.......inoltre a chi lo facciamo insegnare???......non possiamo prendere un professore qualunque che sa il dialetto e lo facciamo insegnare, perche magari questo insegnerà varie interpretazioni del dialetto che variano da paese a paese.......inoltre non concepisco i dialetti p erchè abbiamo una lingua: l'italiano, già lo si parla male, gia lo si abbrevia nelle chat o in sms ecc.....perchè non insegnarlo meglio??
Torno a ripetere se si vuole insegnare il dialetto lo si fa nel pomeriggio come attività extra scolastica in modo che partecipino solo gli interessati oppure come gia si fa ora si lascia i corsi nelle mani della pro loco o della comunità montana ecc....
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paky92
non li reputo tali perchè non sono minoranze linguistiche come potrebbero esserci in altri stati......i dialetti variano molto, addirittura da paese a paese, lo stesso vocabolo a biella si dice in un modo a vercelli in un altro.
I dialetti sono parlati da poche persone ma pochissime, quindi non possono considerarsi una minoranza linguistica che invece è parlata in altri stati e da molte piu persone.
Il dialetto non sarebbe generico, ma riguarderebbe la zona, ma dimenticate che parliamo di scuola pubblica, indi per cui o si insegnano tutti i dialetti o è assolutamente inutile, perchè se ci pensiamo uno non starà mai tutta la vita in quel posto dove ha imparato il dialetto ma si sposterà per fare le medie o le superiori o l'università o semplicemente si sposta sempre come i figli dei carabinieri o dei giostrai, che ne so.......inoltre a chi lo facciamo insegnare???......non possiamo prendere un professore qualunque che sa il dialetto e lo facciamo insegnare, perche magari questo insegnerà varie interpretazioni del dialetto che variano da paese a paese.......inoltre non concepisco i dialetti p erchè abbiamo una lingua: l'italiano, già lo si parla male, gia lo si abbrevia nelle chat o in sms ecc.....perchè non insegnarlo meglio??
Torno a ripetere se si vuole insegnare il dialetto lo si fa nel pomeriggio come attività extra scolastica in modo che partecipino solo gli interessati oppure come gia si fa ora si lascia i corsi nelle mani della pro loco o della comunità montana ecc....
li reputano tali i sociolinguisti ^^
il discorso delle minoranze linguistiche non c'entra nulla. i dialetti hanno le stesse caratteristiche delle lingue, solo che non sono standardizzati. ma sono delle lingue a tutti gli effetti, semplicemente meno prestigiose.
ripeto, la dialettologia è una disciplina molto importante, ma solo in un ambito universitario, anche perché alle superiori sarebbe in parte fuorviante, in parte impossibile da spiegare senza nozioni linguistiche che si apprendono all'università.
l'ignoranza enorme dei leghisti sta nel fatto che non si può insegnare il dialetto, perché se il dialetto avesse delle regole standard, delle grammatiche, e roba simile, non sarebbe dialetto, sarebbe una lingua, perché avrebbe più prestigio. il dialetto si studia ad un livello più complesso infatti.
io non ho studiato dialettologia, ho studiato linguistica romanza (e penso anche gian), e non ti fanno studiare come nelle lingue normali le regole grammaticali, sintattiche e logiche che regolano la struttura della parola e della frase, ma ti fanno studiare l'evoluzione della lingua lettera per lettera, le eccezioni, le evoluzioni dal latino, le influenze che hanno avuto altre lingue...
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illusione
ciò che hai detto è fraintendibile solo se abbiamo idee diverse del "gay alla Will & Grace". ma la tua seconda frase è sufficientemente eloquente.
Ma anche no.
L'esempio di Pavone fa capire che un uomo una volta dichiarato gay, per poter rimanere in Tv per ciarlare (perche' questo fa, ciarla), deve per qualche motivo divenare un totale volgarotto rincoglionito pari a una gregoraci o a un rocco casalino (per chi giustamente dovesse ignorare l'identita' di quest'ultimo, rocco casalino era un concorrente del primo GF che per qualche arcano motivo riesce ancora a parlare in tv e in radio).
Casso ma personaggi come Signorini o Malgioglio li reggi?!? Come diavolo fai scusa?
George Micheal, o Elton John sono gay, ma non mi sembra che vanno in giro a fare i pagliacci...perche' e' di questo che stiamo parlando di gay che per rimanere in tv a civettare fanno i pagliacci.
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Originariamente inviata da
Holly
l'ignoranza enorme dei leghisti sta nel fatto che non si può insegnare il dialetto, perché se il dialetto avesse delle regole standard, delle grammatiche, e roba simile, non sarebbe dialetto, sarebbe una lingua, perché avrebbe più prestigio. il dialetto si studia ad un livello più complesso infatti.
Se è solo per questo, i libri di grammatica dei dialetti esistono già, è solo che sono sconosciuti ai più ^^ poi non sono molto più difficili dell'italiano, e così come si insegnano l'inglese, il latino ed il greco alle superiori senza bisogno di picchiare sulla fonetica spinta, si può anche insegnare un dialetto.
Ovvio non lo imporrei come materia obbligatoria, lo lascerei come corso facoltativo.
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Originariamente inviata da
Holly
oddio, è difficile da farti capire.
tu intendi vicinanza a livello diacronico, oppure a livello di somiglianza fonetica?
perché se parli di evoluzione, i dialetti sono più lontani dal latino.
se parli di somiglianze fonetiche, fonologiche e morfologiche... devi considerare il singolo caso.
Uff, come sei pignola, siamo sempre in un forum eh :o
Non mi sono spiegato bene io. Volevo circoscrivere la questione ad alcuni dialetti ( pensa per esempio alla Sardegna: rimasta isolata ora ha un dialetto che morfologicamente ha molto del latino: la forme uniche in issu, la conservazione di t, il piuccheperfetto etc..)
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Originariamente inviata da
Holly
li reputano tali i sociolinguisti ^^
il discorso delle minoranze linguistiche non c'entra nulla. i dialetti hanno le stesse caratteristiche delle lingue, solo che non sono standardizzati. ma sono delle lingue a tutti gli effetti, semplicemente meno prestigiose.
ripeto, la dialettologia è una disciplina molto importante, ma solo in un ambito universitario, anche perché alle superiori sarebbe in parte fuorviante, in parte impossibile da spiegare senza nozioni linguistiche che si apprendono all'università.
l'ignoranza enorme dei leghisti sta nel fatto che non si può insegnare il dialetto, perché se il dialetto avesse delle regole standard, delle grammatiche, e roba simile, non sarebbe dialetto, sarebbe una lingua, perché avrebbe più prestigio. il dialetto si studia ad un livello più complesso infatti.
io non ho studiato dialettologia, ho studiato linguistica romanza (e penso anche gian), e non ti fanno studiare come nelle lingue normali le regole grammaticali, sintattiche e logiche che regolano la struttura della parola e della frase, ma ti fanno studiare l'evoluzione della lingua lettera per lettera, le eccezioni, le evoluzioni dal latino, le influenze che hanno avuto altre lingue...
Confermo.
Però forse stiamo mettendo confusione in testa a chi del settore non lo è..ahi lasso, noi puristi della lingua XD
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Lucien
Se è solo per questo, i libri di grammatica dei dialetti esistono già, è solo che sono sconosciuti ai più ^^ poi non sono molto più difficili dell'italiano, e così come si insegnano l'inglese, il latino ed il greco alle superiori senza bisogno di picchiare sulla fonetica spinta, si può anche insegnare un dialetto.
Ovvio non lo imporrei come materia obbligatoria, lo lascerei come corso facoltativo.
Libri di grammatica dei dialetti? Nulla di più controproducente.
Ma hai presente quante varietà di dialetto esistano in zone molto circoscritte?
Per esempio: una grammatica del veneto, del lombardo non è pensabile e NON esiste. Così come del veneziano, del padovano, del bresciano..non essenso standardizzate sono influenzate e si influenzano a vicenda.
Se conosci grammatiche dei dialetti (italiani) stracciale. Non valgono una cippa.
Se si parla, chessò, di francese allora si, esistono le grammatiche dei dialetti..ma perchè sono stati limitati in passato e quindi cercando "autonomia linguistica" si sono conformati attorno una forma "comune" (che presente comunque varianti) o perchè hanno avuto prestigio nel medioevo, vedi il provenzale ( che presenta pure varianti).
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...quoto Gian...non ci sto capendo un emerito niente...Non ho studiato,ma posso dire per certo, ad esempio che il napoletano non ha niente a che vedere con il latino...anzi e' molto piu' vicino al cinese o al giapponese per quanto riguarda la proprieta' di sintesi di cui dispone questo dialetto...ordunque che voglio dire? boh...mi sono perso...
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
...quoto Gian...non ci sto capendo un emerito niente...Non ho studiato,ma posso dire per certo, ad esempio che il napoletano non ha niente a che vedere con il latino...anzi e' molto piu' vicino al cinese o al giapponese per quanto riguarda la proprieta' di sintesi di cui dispone questo dialetto...ordunque che voglio dire? boh...mi sono perso...
Non lo dico con cattiveria, lascia stare :D
Tu vai "ad orecchio". Linguistica e filologia sono discipline scientifiche :D
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Originariamente inviata da
gian
Non lo dico con cattiveria, lascia stare :D
Tu vai "ad orecchio". Linguistica e filologia sono discipline scientifiche :D
filoloche?!?
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Originariamente inviata da
gian
Libri di grammatica dei dialetti? Nulla di più controproducente.
Ma hai presente quante varietà di dialetto esistano in zone molto circoscritte?
Per esempio: una grammatica del veneto, del lombardo non è pensabile e NON esiste. Così come del veneziano, del padovano, del bresciano..non essenso standardizzate sono influenzate e si influenzano a vicenda.
Ed allora perchè nel passato sono esistiti vocabolari e grammatiche di "lingua" toscana, come quella di Leon Battista Alberti?
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Appunto. Il fatto che non sia possibile scrivere l'Opera Omnia di ogni dialetto, dato che varia da paese a paese, non toglie che siano comunque discernibili delle regole comuni su cui basare uno studio sommario. E poi più che sulla grammatica un corso del genere dovrebbe basarsi su molta applicazione pratica.
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Wolverine
Ed allora perchè nel passato sono esistiti vocabolari e grammatiche di "lingua" toscana, come quella di Leon Battista Alberti?
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Originariamente inviata da
Lucien
Appunto. Il fatto che non sia possibile scrivere l'Opera Omnia di ogni dialetto, dato che varia da paese a paese, non toglie che siano comunque discernibili delle regole comuni su cui basare uno studio sommario. E poi più che sulla grammatica un corso del genere dovrebbe basarsi su molta applicazione pratica.
Perchè Alberti non procedeva con metodo SCIENTIFICO.
Grammatiche e vocabolari sono strumenti scientifici e solo con la fine del 700 si è riusciti ad approntare uno studio rigoroso sulla lingua. Prima molte ipotesi, intuizioni, ma nulla di più.
Scusate se ribadisco ma : se una grammatica non è scientifica non la si può considerare come tale.
Si parla di studio di lingua, non di avvicinamento approsimativo ad un idioma..
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Originariamente inviata da
gian
Perchè Alberti non procedeva con metodo SCIENTIFICO.
Grammatiche e vocabolari sono strumenti scientifici e solo con la fine del 700 si è riusciti ad approntare uno studio rigoroso sulla lingua. Prima molte ipotesi, intuizioni, ma nulla di più.
Scusate se ribadisco ma : se una grammatica non è scientifica non la si può considerare come tale.
Si parla di studio di lingua, non di avvicinamento approsimativo ad un idioma..
E quindi prima del metodo scientifico è tutto da buttare via?
Compreso quindi il "De Vulgari Eloquentia" che ha dato inizio alla formazione di quella che poi è diventata la lingua italiana? Se Alberti non ha proceduto con metodo scientifico allora manco Dante può averlo fatto....e quindi è da buttare, secondo il tuo ragionamento, no?
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Originariamente inviata da
gian
Perchè Alberti non procedeva con metodo SCIENTIFICO.
Grammatiche e vocabolari sono strumenti scientifici e solo con la fine del 700 si è riusciti ad approntare uno studio rigoroso sulla lingua. Prima molte ipotesi, intuizioni, ma nulla di più.
Scusate se ribadisco ma : se una grammatica non è scientifica non la si può considerare come tale.
Si parla di studio di lingua, non di avvicinamento approsimativo ad un idioma..
Sarà per questo che il mio Prof di linguistica dice che le grammatiche sono delle caXXate :lol:
Tolto il fatto che sentir parlare una lingua ed esser costretti a parlarla è un metodo didattico più efficace del miglior libro di grammatica... anche un avvicinamento approssimativo può andar bene, se si tratta di salvare lingue dall'estinzione e di definire meglio la propria identità.
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Originariamente inviata da
Lucien
Se è solo per questo, i libri di grammatica dei dialetti esistono già, è solo che sono sconosciuti ai più ^^ poi non sono molto più difficili dell'italiano, e così come si insegnano l'inglese, il latino ed il greco alle superiori senza bisogno di picchiare sulla fonetica spinta, si può anche insegnare un dialetto.
Ovvio non lo imporrei come materia obbligatoria, lo lascerei come corso facoltativo.
magari esistessero i corsi facoltativi nelle scuole italiane...
io ho studiato i dialetti SOLO dal punto di vista fonetico (e fonologico ovviamente), quindi ho quell'idea dello studio del dialetto :D
il dialetto è una lingua poco prestigiosa per definizione, non ha senso farla studiare a scuola, e soprattutto non ha senso fare grammatiche di dialetto. anche perché io mi rendo conto che le terminazioni vocaliche sono diverse anche a distanza di pochi chilometri dove abito... che senso avrebbe standardizzare tale delirio?
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Originariamente inviata da
gian
Uff, come sei pignola, siamo sempre in un forum eh :o
Non mi sono spiegato bene io. Volevo circoscrivere la questione ad alcuni dialetti ( pensa per esempio alla Sardegna: rimasta isolata ora ha un dialetto che morfologicamente ha molto del latino: la forme uniche in issu, la conservazione di t, il piuccheperfetto etc..)
Confermo.
Però forse stiamo mettendo confusione in testa a chi del settore non lo è..ahi lasso, noi puristi della lingua XD
e allora hai ragione :D sul sardo poi non ti si può obiettare niente!
però non so se tu hai studiato la teoria della linguistica areale, giustificherebbe la forte presenza del latino nel sardo, e l'enorme evoluzione in altre zone, specie quella galloromanza
dai, comunque almeno in tre ci capiamo XD
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Originariamente inviata da
gian
Perchè Alberti non procedeva con metodo SCIENTIFICO.
Grammatiche e vocabolari sono strumenti scientifici e solo con la fine del 700 si è riusciti ad approntare uno studio rigoroso sulla lingua. Prima molte ipotesi, intuizioni, ma nulla di più.
Scusate se ribadisco ma : se una grammatica non è scientifica non la si può considerare come tale.
Si parla di studio di lingua, non di avvicinamento approsimativo ad un idioma..
riquoto tutto, la linguistica è una materia scientifica, sebbene la studino gli "umanisti"
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Wolverine
E quindi prima del metodo scientifico è tutto da buttare via?
Compreso quindi il "De Vulgari Eloquentia" che ha dato inizio alla formazione di quella che poi è diventata la lingua italiana? Se Alberti non ha proceduto con metodo scientifico allora manco Dante può averlo fatto....e quindi è da buttare, secondo il tuo ragionamento, no?
contestualizzare il de vulgari eloquentia di dante è un delirio. ma fidati che chi ha dato inizio alla lingua italiana è stato in un primo momento chi aveva preso come modelli dante, petrarca e boccaccio seguendo il principio d'imitazione del classicismo, e soprattutto MANZONI, con la terza riscrittura dei promessi sposi.
dante era un genio, ma non era un linguista. ovvio che non va buttato, ma la sua opera si inserisce in un contesto diverso da quello linguistico, quello, su cui personalmente sono ancora impreparata, della storia della lingua italiana, e ripeto, il santone della lingua italiana è alessandro manzoni.
hai toccato un testo dolente XD
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paky92
e per la cronaca, the lord, se vogliamo continuare con questo tuo odio incontrastato, se vai a vedere il vero italiano dove si parlava???? quindi non rompere i coglioni con l'ignoranza dei professori meridionali di una volta.....
Odio incontrastato :lol::lol:
sei uno spasso
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Originariamente inviata da
Wolverine
E quindi prima del metodo scientifico è tutto da buttare via?
Compreso quindi il "De Vulgari Eloquentia" che ha dato inizio alla formazione di quella che poi è diventata la lingua italiana? Se Alberti non ha proceduto con metodo scientifico allora manco Dante può averlo fatto....e quindi è da buttare, secondo il tuo ragionamento, no?
Ma lascia perdere Dante! Ha scritto un trattatato, il De vulgari eloquentia, nel quale ha cercato di trovare un volgare illustre, tra tutte le varianti volgari derivanti dal latino e contaminate inevitabilmente da sostrati e superstrati linguistici.
Non ha mai scritto una grammatica. Voleva semplicemente trovare una lingua che potesse accomunare quanto più possibile tutte le varianti locali.
Ci provò, fece numerosi studi ( approsimativi) ma lui stesso ammise implicitamente di non essere riuscito nel suo intento..
Dante non lo si può contestualizzare in questa discussione!
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Originariamente inviata da
gian
Ma lascia perdere Dante! Ha scritto un trattatato, il De vulgari eloquentia, nel quale ha cercato di trovare un volgare illustre, tra tutte le varianti volgari derivanti dal latino e contaminate inevitabilmente da sostrati e superstrati linguistici.
Non ha mai scritto una grammatica. Voleva semplicemente trovare una lingua che potesse accomunare quanto più possibile tutte le varianti locali.
Ci provò, fece numerosi studi ( approsimativi) ma lui stesso ammise implicitamente di non essere riuscito nel suo intento..
Dante non lo si può contestualizzare in questa discussione!
Bè, non ha comunque esaminato caratteristiche fonetiche e grammaticali delle varie derivazioni dal volgare presenti allora in tutta Italia? :roll:
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Originariamente inviata da
Wolverine
Bè, non ha comunque esaminato caratteristiche fonetiche e grammaticali delle varie derivazioni dal volgare presenti allora in tutta Italia? :roll:
guarda, ho appena controllato sul baldi, non mi parla di analisi grammaticali o fonetiche.
dante non riconosceva nemmeno il latino come lingua madre. cioè, vedeva qualche elemento che riconduceva ad una protolingua comune, in cui non rivedeva però il latino...
l'importanza del de vulgari eloquentia è più che altro storica, non scientifica o linguistica. non c'entra molto in questo caso.
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Originariamente inviata da
Holly
il dialetto è una lingua poco prestigiosa per definizione, non ha senso farla studiare a scuola
Beh, su questo non posso concordare. I dialetti magari non saranno blasonati e studiati come le lingue, ma hanno spesso delle sonorità meravigliose ed un vocabolario vasto e specifico, che permette densità espressive che l'italiano comune si sogna. E' un patrimonio linguistico che non va perso.
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Originariamente inviata da
Lucien
Beh, su questo non posso concordare. I dialetti magari non saranno blasonati e studiati come le lingue, ma hanno spesso delle sonorità meravigliose ed un vocabolario vasto e specifico, che permette densità espressive che l'italiano comune si sogna. E' un patrimonio linguistico che non va perso.
non lo metto in dubbio... solo che deve essere una disciplina esclusivamente universitaria...
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Originariamente inviata da
Holly
guarda, ho appena controllato sul baldi, non mi parla di analisi grammaticali o fonetiche.
dante non riconosceva nemmeno il latino come lingua madre. cioè, vedeva qualche elemento che riconduceva ad una protolingua comune, in cui non rivedeva però il latino...
l'importanza del de vulgari eloquentia è più che altro storica, non scientifica o linguistica. non c'entra molto in questo caso.
Dante pensava addirittura che il latino fosse una lingua talmente perfetta da essere stata inventata dagli uomini di cultura sulla base dei vari idiomi volgari.
E questo lo afferma lui stesso nel De vulgari eloquentia..
Ed è proprio il fatto che non sapeva quale fosse la protolingua ad impedirgli qualsiasi tipo di osservazione su derivazioni fonetiche o grammaticali..
Ti senti filologa in erba holly? :D
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Originariamente inviata da
gian
Dante pensava addirittura che il latino fosse una lingua talmente perfetta da essere stata inventata dagli uomini di cultura sulla base dei vari idiomi volgari.
E questo lo afferma lui stesso nel De vulgari eloquentia..
Ed è proprio il fatto che non sapeva quale fosse la protolingua ad impedirgli qualsiasi tipo di osservazione su derivazioni fonetiche o grammaticali..
Ti senti filologa in erba holly? :D
hahaha, disgraziato, non mi parlare dell'indirizzo di filologia romanza, perché mi piacerebbe troppo farlo :D
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Ma anche no.
L'esempio di Pavone fa capire che un uomo una volta dichiarato gay, per poter rimanere in Tv per ciarlare (perche' questo fa, ciarla), deve per qualche motivo divenare un totale volgarotto rincoglionito pari a una gregoraci o a un rocco casalino (per chi giustamente dovesse ignorare l'identita' di quest'ultimo, rocco casalino era un concorrente del primo GF che per qualche arcano motivo riesce ancora a parlare in tv e in radio).
Casso ma personaggi come Signorini o Malgioglio li reggi?!? Come diavolo fai scusa?
George Micheal, o Elton John sono gay, ma non mi sembra che vanno in giro a fare i pagliacci...perche' e' di questo che stiamo parlando di gay che per rimanere in tv a civettare fanno i pagliacci.
quindi è meglio eliminare la spazzatura dalla tv, non l'omosessualità.
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Originariamente inviata da
illusione
quindi è meglio eliminare la spazzatura dalla tv, non l'omosessualità.
Eliminare la spazzatura si...non c'avevo mai pensato, ma qui' stiamo parlando dei gay in tv...e siccome questi tizi con le chiappe chiacchierate contribuiscono alla spazzatura in tv(NON PERCHE' SONO GAY MA PERCHE' IDIOTI, se poi sono gay cassi loro) per quanto mi riguarda questi tizi con le chiappe chiacchierate possono anche sparire.
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il tenere vivi i dialetti non è un compito che spetta alla scuola.
e lord, lo sai meglio di me che basta passare dalla val brembana alla val seriana e il bergamasco è già bello diverso. che facciamo?
e poi, i professori che insegnano il dialetto dove li prendi? dovresti trovare qualcuno che insegni a questi il dialetto in modo corretto (perchè quello che si parla oggi dai, non è il vero dialetto ma un misto tra italiano e dialetto) e poi fare in modo che questi professori siano in grado di insegnarlo.
poi ovviamente quelli del sud non li porti al nord, prendi quelli già del nord giusto?
mi viene il dubbio che questa cosa dei dialetti sia solo per "giustificare" il fatto che i profe "terroni" devono restare al sud cosi al nord ci sarà finalmente la pura e dura razza padana.
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Originariamente inviata da
Jo Constantine
Eliminare la spazzatura si...non c'avevo mai pensato, ma qui' stiamo parlando dei gay in tv...e siccome questi tizi con le chiappe chiacchierate contribuiscono alla spazzatura in tv(NON PERCHE' SONO GAY MA PERCHE' IDIOTI, se poi sono gay cassi loro) per quanto mi riguarda questi tizi con le chiappe chiacchierate possono anche sparire.
quindi concordiamo che il fattore discriminante deve essere l'idiozia, non l'omosessualità, e che omosessuale non è sinonimo di idiota.
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Originariamente inviata da
illusione
quindi concordiamo che il fattore discriminante deve essere l'idiozia, non l'omosessualità, e che omosessuale non è sinonimo di idiota.
Ma chi ha mai detto che omosessuale e' sinonimo di idiota...:|